Inchiesta casa di cura, eseguite sette misure cautelari

I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare (3 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 1 obbligo di dimora) nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, del dissesto della casa di cura “Villa Aurora”, nonché il sequestro di beni per un valore complessivo pari a circa 12 milioni di euro.

Ai destinatari delle misure sono stati contestati, in particolare, l’associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, l’autoriciclaggio e l’omesso versamento di ritenute.

Il provvedimento rappresenta l’epilogo delle indagini condotte dalle fiamme gialle reggine, in relazione alle vicende che hanno riguardato la casa di cura “Villa Aurora”.

Le risultanze investigative avrebbero messo in luce la sussistenza di gravi indizi in ordine ai reati di false comunicazioni sociali, truffa aggravata ed appropriazione indebita aggravata in capo ai diversi soci ed amministratori che, nel corso del tempo, si sono succeduti nella gestione della casa di cura.

Le indagini avrebbero permesso, inoltre, di scoprire l'esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di bancarotta fraudolenta ed autoriciclaggio.

Pertanto, l'esecuzione dell'ordinanza di misura cautelare ha interessato: Giorgio Rea, di 40 anni (custodia cautelare in carcere), Pietro Domenico Mangiapelo, di 50 anni (custodia cautelare in carcere), Alessandro Casinelli, di 37 anni (custodia cautelare in carcere), Patrizia Ferri, di 40 anni (arresti domiciliari), Francesco Margiotta, di 37 anni (arresti domiciliari), Marco Petricca, di 37 anni (arresti domiciliari), Musto Giuseppe di 37 anni (obbligo di dimora nel comune di residenza).

Contestualmente, i finanzieri hanno proceduto al sequestro di beni, per un valore pari a circa 12 milioni di euro.

 

 

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