Coronavirus, Calabria: mascherine comprate a 2 euro e vendute a 15, tre denunce

Mascherine di protezione vendute con rincari variabili dal 500 al 3 mila per cento.

A fare la scoperta sono stati i finanzieri del Gruppo di Cosenza.

In particolare, in un caso, le fiamme gialle hanno sorpreso un commerciante, specializzato nella vendita di ricambi per auto, che aveva posto sulla porta d’ingresso del punto vendita di Cosenza, un cartello con su scritto: “Sono arrivate le mascherine”.

Entrati nel negozio, i baschi verdi hanno trovato diverse mascherine di stoffa messe in vendita a prezzi dai 10 ai 15 euro.

E’ scatta quindi una perquisizione, nel corso della quale, nel negozio, è stato individuato un laboratorio con una macchina da cucire professionale, mascherine in tessuto, palesemente non idonee alla protezione individuale e diversi rotoli di stoffa destinati a realizzare circa 350 prodotti.

In occasione di un altro controllo, invece, i militari si sono imbattuti in una farmacia cosentina dove le mascherine modello Ffp2 “senza valvola”, venivano vendute con un ricarico del 500 per cento rispetto al prezzo d’acquisto.

Dall’analisi della documentazione esaminata, i finanzieri hanno rilevato che il titolare della farmacia vendeva a 15 euro le mascherine che aveva acquistato al prezzo di circa 2 euro l’una.

Nell’ambito dello stesso intervento, sempre nella città dei Bruzi, i finanzieri hanno scoperto una ferramenta che aveva venduto alla farmacia altre tipologie di mascherine, praticando, a seconda del prodotto, ricarichi di prezzo compresi tra il 300 ed il 600 per cento.

I tre titolari degli esercizi commerciali sono stati denunciati per i reati di manovre speculative su merci.

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