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Nessun Comune del Vibonese fra i “ricicloni”: l’emblema di una terra che non cambia

Il problema principale non è la carenza di mezzi nè quella di risorse economiche: il vero nocciolo della questione è la ritrosia al cambiamento. L’abitudine a fare quello che viene più comodo per l’immediato è uno dei vizi peggiori della nostra regione, territorio in cui non si guarda in concreto alla prospettiva. Non si pensa seriamente al domani, nè agli interessi della comunità. E ciò accade soprattutto in quelle province, in special modo in quella di Vibo Valentia, che rimangono chiuse nel loro guscio, che sembrano temere il confronto e, in assenza di quest’ultimo, non riescono a trovare spunti per progredire. Solo che il raffronto gli altri lo fanno comunque e chi non si adegua ne esce con le ossa rotte. Esempio lampante è la raccolta differenziata: su 409 Comuni calabresi solo 10 sono stati inseriti fra i “ricicloni 2015”, cioè fra gli Enti locali premiati da Legambiente per “la buona gestione del servizio di raccolta ed avvio a riciclo dei rifiuti differenziati”. Non solo: fra questi 10 i primi 9 (il primo è Casole Bruzio con l’89,9% di raccolta differenziata) sono della provincia di Cosenza, il decimo di quella di Reggio Calabria (Roccella Jonica). L’aumento dei costi di conferimento in discarica dovrebbe essere uno stimolo importante, ma finora i risultati si sono fatti attendere. Certamente ci sono grossolani errori tecnici nel sistema predisposto per procedere alla raccolta porta a porta, ma c’è soprattutto l’ostinazione a mettere in secondo piano un aspetto che invece è centrale per il futuro. A parole, si sostiene che “i rifiuti sono un’opportunità”, nei fatti ci si comporta diversamente. L’ennesima estate condizionata dall’emergenza ha prodotto solo lamentele nei visitatori e nei residenti: in troppi casi, però, sono stati proprio loro, con un atteggiamento di disinteresse, a generare i disagi. Ecco allora che arriviamo ad un altro nodo: in Calabria c’è troppa gente che giudica e poca che si comporta in maniera coerente. Anche su questo molti concordano, purchè la considerazione valga per gli altri e non per se stessi.

 

 

 

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