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Chiusura Ufficio postale, Codacons: “Pronti a chiede il rimborso di eventuali spese di commissione”

“Dal tenore delle notizie circolate sulla stampa, si evince che la chiusura dell’Ufficio postale di Serra sarebbe dovuta alla necessità di adeguamento normativo delle strutture. Tuttavia,  nonostante l’interessamento dal sindaco Bruno Rosi e del presidente del consiglio Giuseppe De Raffele, non è dato sapere se Poste Italiane abbia predisposto un piano di gestione dei servizi nel periodo interessato dalla chiusura”. Lo afferma il responsabile del Codacons delle Serre vibonesi Antonio Carnovale per il quale “tale assunto è di primaria importanza dove si pensi ai disagi di quegli utenti-consumatori disagiati e che non avranno la possibilità di raggiungere gli altri Uffici situati nei paesi limitrofi, che già funzionano a singhiozzo”. A queste considerazioni il rappresentante dell’associazione a tutela dei consumatori aggiunge che “non è stato reso noto se, nel periodo interessato dalla chiusura, continueranno a funzionare regolarmente i servizi di recapito e giacenza della corrispondenza e i servizi accessibili attraverso ATM-Postamat”. Fattispecie di non secondaria importanza ed in riferimento alla quale il Codacons si dice pronto a “chiedere a Poste Italiane il rimborso a favore degli utenti che, nei giorni dall’8  al 22 giugno, saranno costretti a sopportare le spese di commissione, recandosi presso gli istituti  bancari per compiere operazioni di conto corrente”. Non manca, infine, l’adesione “in toto alla richiesta più volte avanzata dal Comune di Serra San Bruno a Poste Italiane, di disporre l’apertura dell’Ufficio Postale anche di pomeriggio, al fine di garantire efficienza dei servizi, nonchè maggiore privacy e serenità per i cittadini”.

 

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Chiusura ufficio postale, Tassone: “Il Comune istituisca un servizio navetta”

"Cosa dovranno fare i cittadini che, nei prossimi quindici giorni, avranno bisogno dei servizi erogati dall’ufficio postale di Serra? Andare altrove, recarsi nei paesi limitrofi”. Interrogativo e mesta risposta sono del consigliere di minoranza Mirko Tassone, che analizza “una serie incalcolabile di difficoltà”. Partendo dalla constatazione che “le Serre non possiedono una rete di trasporto pubblico tale da consentire ai cittadini di spostarsi liberamente senza dover ricorrere ad un mezzo privato”, il rappresentante di ‘Al lavoro per il cambiamento’ riflette su diversi aspetti e sottolinea che “la chiusura temporanea dell’ufficio postale avrà effetti penalizzanti sulla fascia di popolazione più debole”. Tassone esplicita queste difficoltà attraverso una serie di domande: “Come faranno le persone anziane, coloro i quali non possiedo un’auto propria a raggiungere i centri limitrofi? Dovranno forse pagare qualcuno per farsi accompagnare? Ma con quali soldi, con quelli delle misere pensioni con le quali non si arriva a fine mese?”. A ciò, ad avviso dell’esponente dell’opposizione, “dovrebbero rispondere i vertici di Poste, ma non solo”. Al danno pare inoltre aggiungersi la beffa perché “la chiusura è stata programmata per giugno, ovvero il mese in cui i cittadini sono chiamati ad assolvere una serie di adempimenti ed al pagamento di numerose tasse, non da ultimo quelle comunali. Pertanto – rileva Tassone - i contribuenti non solo dovranno farsi carico di versare quanto richiesto, ma per ottemperare nei tempi previsti, saranno costretti ad inventarsi una soluzione per raggiungere l’ufficio postale più vicino”. Qui, secondo il componente dell’opposizione, dovrebbe entrare in gioco la responsabilità dell’amministrazione comunale, il cui ruolo però “sembra essere puramente coreografico. Sarebbe interessante sapere – sostiene al proposito Tassone - quali passi siano stati compiuti, presso la direzione delle Poste, dal sindaco o da qualche assessore per individuare una soluzione indolore. Tempo fa, qualche componente della maggioranza aveva parlato della necessità di allestire una postazione mobile. Se l’amministrazione è stata consequenziale ed ha avanzato una richiesta ufficiale a Poste, informi i cittadini sulla risposta. Diversamente, se nessuna iniziativa è stata intrapresa il sindaco ed i suoi ornamentali assessori si attivino immediatamente per andare incontro alle necessità dei cittadini. A questo punto – conclude Tassone - l’amministrazione comunale faccia il proprio dovere ed istituisca un servizio navetta con il quale accompagnare chi ne ha bisogno nei centri limitrofi”.

 

Chiusura ufficio postale, mezzo mese di disagi per i serresi

Si preannunciano 15 giorni di passione, soprattutto per gli anziani impossibilitati a spostarsi nei vicini centri, a causa della chiusura dell’ufficio postale della cittadina della Certosa per “urgenti lavori infrastrutturali”. Da domani, infatti, le serrande saranno abbassate, con le porte che saranno  riaperte lunedì 22 giugno. Una situazione che sarebbe stata affrontata senz’altro meglio con la predisposizione di una postazione mobile, ma Poste italiane ha optato per una soluzione diversa invitando gli utenti a rivolgersi agli uffici di Simbario o Brognaturo, peraltro non dotati di Pos esterno per il prelievo del contante e la stampa delle “informative”. Affisso inoltre un secondo annuncio: fino alla seconda metà di settembre l’ufficio postale rimarrà chiuso di sabato (con le eccezioni del 4 luglio e dell’1 agosto). Ad accrescere i disagi, è poi l’avvicinarsi della scadenza della prima rata di acconto per il pagamento di Imu e Tasi, prevista per il 16 giugno, giorno entro cui va regolata anche la Tari (il secondo acconto o l’unica soluzione). Momento delicato, insomma, per i cittadini che devono provvedere ad una serie di esborsi dovendo fare i conti pure con la problematica relativa al luogo del pagamento. Con l’ufficio postale aperto, ci sarebbero state lunghe file, così l’operazione è ancora più complicata e priva di tempo prezioso lavoratori e casalinghe. In questo periodo, purtroppo, le esigenze dei cittadini non paiono avere carattere prioritario.

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Serra, ufficio postale chiuso per 14 giorni. De Raffele: “Intervengano ministero e prefetto”

L’ufficio postale della cittadina della Certosa rimarrà chiuso dall’8 al 20 giugno. È quanto emerge da una comunicazione che Poste Italiane ha inviato al sindaco Bruno Rosi specificando l’esigenza di effettuare “lavori di adeguamento normativo” che dovranno “avvenire necessariamente ad UP chiuso e senza presenza di terzi”. Nella nota viene sottolineato che “la clientela potrà fruire dei servizi essenziali presso tutti gli altri UU.PP” e che “l’attività dell’UP riprenderà regolarmente il 22 giugno”. Va tuttavia rilevato che gli altri uffici del comprensorio non sono provvisti di postazione esterna per il prelievo e per ottenere le cosiddette “informative”. Riconoscendo i sicuri disagi  per i cittadini, il presidente del consiglio Giuseppe De Raffele si è fatto interprete di una dura protesta richiamando “l’attenzione del ministero competente e del prefetto Giovanni Bruno”. “Sono dell’avviso – ha spiegato De Raffele – che l’utenza non può essere lasciata sprovvista del servizio, peraltro già ridotto al lumicino perchè funzionante solo di mattina ed anche a giorni alterni durante il periodo estivo”. Alla luce di queste considerazioni, l’esponente azzurro chiede “formalmente a Poste Italiane di programmare i lavori previsti non prima di aver predisposto una idonea installazione provvisoria di un ufficio mobile per i servizi essenziali”. In caso di mancato accoglimento della richiesta, a subire le conseguenze sarebbero soprattutto gli anziani serresi impossibilitati a spostarsi dal paese di residenza.

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Rapina all'ufficio postale di Briatico

Stamane, ignoti, con il volto coperto, si sono impossessati di circa 20 mila euro nell'ufficio postale di Briatico. Dopo aver messo a segno il colpo, i rapinatori hanno fatto perdere le loro tracce scappando a piedi per le vie del centro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che conducono le indagini.

 

Assaltano il bancomat con l'esplosivo

Hanno cercato di scardinare uno sportello bancomat di Poste italiane con l'ausilio dell'esplosivo. E' successo, nella mattinata di oggi, a Mileto dove ignoti hanno fatto brillare una rudimentale carica esplosiva senza riuscire, però, ad aprire il congegno. Di fronte al fallimento del loro tentativo, i malviventi si sono dati alla fuga. Sul fatto indagano i carabinieri della Stazione di Mileto che stando acquisendo i filmati delle telecamere di sorveglianza collocate nei pressi dell'ufficio postale

 

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