Gerocarne, rapina all'ufficio postale: catturato uno dei presunti rapinatori

Tentata rapina all'ufficio postale di Gerocarne, dove, intorno alle 9 di oggi, due persone con il volto coperto da passamontagna ed armate con mazze ferrate, hanno mandato in frantumi i vetri blindati dello sportello e minacciato il cassiere al fine di farsi consegnare il denaro.

Comprensibilmente, le persone presenti al momento dell'irruzione hanno lasciato precipitosamente l'ufficio.  

Tuttavia, l'intento dei rapinatori è stato vanificato dalla circostanza che il denaro si trovasse nella cassaforte con apertura programmata a tempo.

Impossibilitati a mettere le mani sul bottino, i malviventi si sono dati, quindi, alla fuga, con una terza persona, a bordo di una Fiat Panda di colore bianco.

Una volta scattato l'allarme, i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno hanno allestito punti di controllo nelle aree giudicata d’interesse, al fine di chiudere tutte le vie di fuga.

L'attività ha permesso agli uomini dell'Arma d'intercettare l'auto dei rapinatori nelle campagne di Gerocarne.

È partito, quindi, un rocambolesco inseguimento attraverso strade sterrate di difficile percorribilità, tanto da far richiedere l’intervento dell’elicottero dell’8°Elinucleo dei Carabinieri di Vibo Valentia e  dello Squadrone eliportato Carabinieri “Calabria”.

L’inseguimento, dapprima in macchina ed in seguito a piedi, ha permeso di bloccare, in località San Rocco, un ventottenne originario della provincia di Reggio Calabria.

Nessuna traccia, invece, dei complici che sono riusciti a dileguarsi.

Fermato per accertamenti, il ventottenne è stato deferito alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per le valutazioni del caso.

 

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Rapinano ufficio postale e bevono da una bottiglia, incastrati dal Dna

I carabinieri di Bocchigliero hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Castrovillari, nei confronti di tre uomini ritenuti responsabili della rapina compiuta, il primo luglio dell'anno scorso, all’ufficio postale di Bocchigliero, in provincia di Cosenza.

I tre sarebbero stati incastrati dal Dna lasciato su due bottiglie d’acqua dalle quali avrebbero bevuto prima di compiere il colpo.

I destinatari della misura sono: Vincenzo Avena, di 56 anni, Giuseppe Macaretti di 63 anni ed Emanuele Mingrone di 34 anni.

I tre rossanesi sono accusati del reato di rapina aggravata.

L’episodio risale al 1 luglio 2016, quando tre uomini armati e travisati con dei passamontagna avevano assaltato l’ufficio postale di Bocchigliero, tenendo sotto la minaccia delle armi i dipendenti dell’ufficio e facendosi consegnare dal direttore 103 mila euro.

 

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Fa un buco nel muro e rapina le poste di Petilia Policastro

Rapina col buco a Petilia Policastro, in provincia di Crotone, dove un uomo, con il volto coperto, è riuscito ad introdursi nell'ufficio postale facendosi consegnare una somma di denaro.

Molto probabilmente, nel corso della notte, il rapinatore ha realizzato un buco in una parete attraverso il quale è riuscito ad intrododursi negli uffici.

Dopo aver minacciato un dipendente, il malvivente si è fatto consegnare i soldi, per poi darsi alla fuga.

 Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri della compagnia locale, agli ordini del capitano D’Angelo. Ancora da quantificare il bottino.

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Rapina alle Poste di Pizzo, arrestati due vibonesi

Due persone sono state arrestate con l'accusa di rapina aggravata, perchè ritenute responsabili del colpo messo a segno, il 2 settembre scorso, ai danni dell'uffico postale di Pizzo Calabro.

A finire nella rete dei carabinieri, sono stati il 26enne Dario Mantino, di Joppolo ed il 38enne Francesco Cortese, di Vibo Valentia.

I presunti rapinatori sono stati identificati tramite le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

I militari si sono messi sulle tracce dei due uomini, in seguito al ritrovamento di uno scooter rubato. All'interno del motoveicolo, gli uomini dell'Arma hanno rinvenuto i caschi, calze da donna e le scarpe indossate, molto probabilmente durante la rapina, il cui bottino non aveva superato i duemila euro.

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Rapina all'ufficio postale, giovane incastrato dal Dna

I carabinieri della Compagnia di Bianco (RC) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Locri, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di Sebastiano Strangio di 25 anni.

Il giovane è ritenuto responsabile della rapina a mano armata compiuta, in concorso con altri soggetti non ancora identificati, il 3 novembre 2014 all’ ufficio postale di San Luca. Il colpo permise ai malviventi di mettere le mani su un bottino di 70 mila euro.

L’indagine, supportata da complesse ed articolate attività tecniche, condotte dai militari della Stazione carabinieri di San Luca si è avvalsa, anche, della collaborazione del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche di Messina, che ha eseguito una serie di accertamenti comparativi dei profili di Dna acquisiti nel corso delle indagini con quelli estrapolati dai reperti sequestrati sul luogo del delitto. Le attività hanno, quindi, permesso ai militari di risalire all’identità di uno dei presunti responsabili della rapina.

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Rapina all'ufficio postale di Lamezia Terme, mille euro il bottino

Poco meno di mille euro. Questo il bottino della rapina compiuta intorno alle 18,30 di oggi all'ufficio postale di via Aldo Moro a Lamezia Terme.

Secondo una prima ricostruzione, ad entrare in azione sarebbero stati due uomini incappucciati e con guanti in lattice. Fatta irruzione nei locali delle poste, i due malviventi si sarebbero fatti consegnare i soldi presenti nelle casse.

Uno dei due sarebbe stato armato. 

Sul posto sono tempestivamente intervenuti gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Lamezia Terme che hanno avviato le indagini per cercare di risalire all'identità dei rapinatori.

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Pizzo, rapina alle poste: i carabinieri fermano un 27enne di Lamezia Terme

Nel pomeriggio di ieri (10 dicembre) i carabinieri della Stazione di Pizzo, guidati dal Maresciallo Ordinario Paolo Fiorello, hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia nei confronti di Antonio Stella, 27enne, residente a Lamezia Terme.

Secondo gli investigatori, il giovane sarebbe uno dei responsabili della tentata rapina dell’1 dicembre scorso ai danni dell’ufficio postale di Pizzo Calabro, nel corso della quale tre malviventi armati ed incappucciati cercarono d’impossessarsi dei soldi destinati al pagamento delle pensioni.

Ad impedire ai malviventi di portare a termine il colpo, la circostanza che, quando sono entrati in azione, il furgone portavalori che avrebbe dovuto consegnare il denaro non era ancora arrivato a destinazione.

Nei giorni immediatamente successivi alla rapina, i militari dell'Arma si sono concentrati sul monitoraggio dei sistemi di sorveglianza presenti in paese.

Grazie alle immagini immortalate da nove telecamere i carabinieri sono riusciti a ricostruire il percorso di fuga, intrapreso lungo vie secondarie, effettuato dai malviventi prima a piedi e poi a bordo di una Lancia Libra di colore blu fino a Lamezia Terme. Nel contempo gli uomini della Benemerita sono risaliti all’identità di uno dei tre protagonisti della tentata rapina. Durante la fuga, infatti, le telecamere di videosorveglianza hanno immortalato in più occasioni il volto di uno dei componenti la banda.

Pizzo: due donne ferite in una tentata rapina alle Poste

Giornata di paura a Pizzo Calabro dove, tre malviventi armati ed incappucciati hanno cercato di rapinare il locale ufficio postale. Il tentativo di mettere le mani sui soldi destinati al pagamento delle pensioni, però, non è andato a buon fine poichè, quando i rapinatori sono entrati in azione, il furgone portavalori che avrebbe dovuto consegnare il denaro non era ancora arrivato a destinazione.

Nel corso del maldestro tentativo di rapina sono rimaste ferite due donne. La prima è stata spintonata ed è caduta a terra svenuta, mentre la seconda dopo essere stata raggiunta da un pugno in pieno volto è stata sbattuta violentemente contro un muro.

Sul posto sono tempestivamente intervenuti i carabinieri della locale Stazione che hanno avviato le indagini per cercare di risalire all'identità dei tre malviventi i quali, secondo una prima ricostruzione, si sarebbero allontanati a bordo di un'automobile. I militari dell'Arma sarebbero, ora, alle prese con le immagini immortalate dagli impianti di videosorveglianza che hanno ripreso le varie fasi della tentata rapina.

Le donne ferite sono state soccorse e trasferite all'ospedale di Vibo Valentia. Le loro condizioni non destano preoccupazioni.

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