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Inseguito dai carabinieri si schianta contro un'auto

I carabinieri in forze all' Aliquota Radiomobile di Reggio Calabria hanno tratto in arresto un 40enne del luogo, già noto alle forze dell'ordine, per il reato di violenza, minaccia e resistenza a Pubblico Ufficiale. A bordo di un’autovettura, poi risultata sprovvista di copertura assicurativa, l'uomo, dapprima non ha rispettato l’alt imposto dai militari e successivamente si è reso protagonista di una folle corsa per le vie cittadine. A mettere fine al tentativo di fuga, un incidente che ha visto l'auto dell'arrestato schiantarsi frontalmente con un altro veicolo. Nonostante la collisione e le ferite riportate, l'uomo ha cercato di riavviare l’autovettura, ma è stato tempestivamente bloccato dai Carabinieri.

"Che fine hanno fatto i soldi della Trasversale delle Serre"

“Che fine hanno fatto i soldi della Trasversale?” E’ la domanda che si sono posti, i componenti del Comitato “Trasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato”, nel corso dell’assemblea pubblica svoltasi, ieri sera, nella sala di palazzo Chimirri a Serra San Bruno.

Come si legge nella nota diramata dal Comitato, a porsi l’interrogativo sono stati anche “i cittadini, le associazioni del territorio, i sindaci del comprensorio, gli ex operai dei primi cantieri”.  Dal canto loro “Dalila Nesci e Paolo Parentela, deputati del Movimento 5 Stelle, i due soli parlamentari presenti tra i tanti invitati (ma assenti) di destra e di sinistra, hanno confermato tutti i dubbi della platea”. Tanto più che alle “interrogazioni pentastellate sull'argomento, alcune delle quali molto recenti, non è mai seguito uno straccio di risposta, né da parte dal Governo e né da parte dall'Anas”.

Un silenzio in linea con ciò che “accade da 50 anni a questa parte”. “La superstrada Jonio-Tirreno – prosegue la nota - continua a procedere stancamente, tra strappi improvvisi e prolungate fasi di stallo. Proprio per questo motivo, la mobilitazione popolare continuerà" ed interesserà anche la Regione” che “qualche mese fa” con il “governatore Mario Oliverio” ha preannunciato l’investimento di “centinaia di milioni di euro per il completamento dei maxi-lotti ‘Satriano-Gagliato’ e ‘Vazzano-Vallelonga’”. Ma, dopo quell'annuncio, la Trasversale delle Serre è tornata nel dimenticatoio”.

La denuncia  formulata “all'unisono dal tavolo dei relatori” composto da “Francesco Pungitore, Silvia Vono, Fioravante Schiavello, Marisa Gigliotti e Alfredo Barillari” ha trovato “l'appoggio convinto dei sindaci di Fabrizia (Salvatore Minniti), Brognaturo (Giuseppe Antonio Iennarella), Mongiana (Bruno Iorfida), Chiaravalle Centrale (Mimmo Donato) oltre che del vicesindaco di Gagliato, Domenico Aspro”.

Il comitato si è, inoltre, espresso negativamente in merito alla proposta formulata, nei giorni scorsi, dal sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone al presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno.

Nel corso di un incontro, il primo cittadino del borgo della Certosa ha sollecitato il presidente dell’ente intermedio ad aprire al transito dei mezzi pesanti la cosiddetta “Gagliato – Mare”.  “Una proposta sulla quale il Comitato si è schierato decisamente contro”.

Per i componenti del Comitato, la “Gagliato-Mare” non sarebbe un soluzione percorribile, poiché la strada “è pericolosa, stretta, ripida e assolutamente inadatta al traffico di pullman e camion”. Piuttosto “il sindaco di Serra avrebbe fatto meglio a chiedere, insieme a tutti noi, che fine ha fatto l'appalto della superstrada Satriano-Gagliato”.

Molte, inoltre, “le preoccupazioni espresse relativamente allo stato più generale della viabilità nel Vibonese. Il sindaco di Fabrizia ha chiesto sostegno nella sua lotta per fare uscire il territorio dall'isolamento, invitando il Comitato a non mollare e a tenere dritta la barra degli obiettivi da raggiungere. Anche i deputati Nesci e Parentela hanno elogiato la positiva espressione di impegno e partecipazione democratica rappresentata dai tanti cittadini che rivendicano il loro diritto ad avere nuove e moderne infrastrutture al servizio dello sviluppo del territorio”.

Nel corso della serata – conclude la nota – “si è parlato anche della vicenda degli ex operai dei primi cantieri della Trasversale che ancora attendono, da oltre dieci anni, di essere pagati. La manifestazione si è conclusa con tante nuove adesioni per il Comitato e per la mobilitazione, a conferma di quanto sia ormai avvertita da tutta la popolazione l'esigenza di  condurre, finalmente, in porto questa cinquantennale incompiuta”. 

Furto di energia elettrica, arrestato un 67enne

I carabinieri della Stazione di Varapodio (Rc), nella giornata di ieri, hanno tratto in arresto un 67enne del luogo, già noto alle forze dell'ordine, per il reato di furto aggravato. Nel corso di un controllo effettuato presso l’abitazione di residenza e l’azienda agricola dell'arrestato, i militari dell'Arma ed il personale tecnico dell’Enel hanno accertato, in entrambi i luoghi, la presenza di un collegamento abusivo alla rete elettrica.

"Rimborsopoli": chiesto rinvio a giudizio per 26 persone, ci sono anche i vibonesi Censore e Grillo

Ci sono, anche, i vibonesi Bruno Censore ed Alfonsino Grillo, nell'elenco dei 26 uomini politici coinvolti nell'inchiesta "Rimborsopoli" per i quali la Procura della repubblica di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio. L'inchiesta ha preso le mosse dai presunti illeciti compiuti nella gestione dei rimborsi ai gruppi del Consiglio regionale della Calabria.

Tra le persone per le quali é stato chiesto il processo, figurano quattro ex consiglieri regionali che oggi ricoprono la funzione di parlamentare. Si tratta dei deputati Bruno Censore, Demetrio Battaglia e Ferdinando Aiello e del senatore Giovanni Bilardi.

Formulata per consiglieri regionali in carica ed ex consiglieri, la richiesta di rinvio a giudizio coinvole: l'ex presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero; l'ex presidente del Consiglio regionale, Antonio Scalzo; i consiglieri regionali in carica Carlo Guccione e Vincenzo Ciconte, l'ex segretario questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera nonché gli ex consiglieri Pasquale Tripodi, Alfonso Dattolo, Alfonsino Grillo, Giuseppe Bova, Nicola Adamo, Emilio De Masi, Domenico Talarico, Sandro Principe, Pietro Amato, Mario Franchino, Mario Maiolo e Francesco Sulla.

Secondo l'accusa, le persone coinvolte nell'inchiesta avrebbero utilizzato somme destinate ai gruppi consiliari regionali per ottenere rimborsi spesa finalizzati a coprire i costi di attività estranee al ruolo istituzionale. In particolare, gli inquilini e gli ex inquilini di palazzo Campanella interessati dalla richiesta di rinvio a giudizio avrebbero messo a rimborso viaggi, gioielli, cene, telefoni cellulari, tablet ed altre spese di carattere privato.

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