"Poltronificio" Campanella. Le 97 nomine del Consiglio regionale

La politica è un teatro. Un proscenio sul quale si alternano commedia e tragedia. Un teatro sospeso tra Pirandello e Ionesco, tra personaggi in cerca d’autore e surreali figure dell’assurdo. A studiarla, a cercare di leggerla nelle pieghe, viene quasi d’ammattire perché è diventata doppia. Gli interpreti riescono, con grande disinvoltura, a declinare tutto in due modi distinti e diversi. Se un povero diavolo chiede un aiuto, una mano per sbarcare il lunario, si sente rispondere, sempre, allo stesso modo, “non ci sono soldi”. Quella stessa greppia, vuota per il cittadino comune, diventa invece inesauribilmente piena quando c’è da sistemare un amico, un lacchè, un sodale o un cortigiano. Un occhio di riguardo, poi, i politici, che alla sacralità della famiglia tengono sopra ogni altra cosa, ce l’hanno sempre quando bisogna sistemare un figlio, un fratello, uno zio, un cugino o un nipote. I tempi sono quelli che sono, ma per gli altri. Che dire poi delle schermaglie tra maggioranza e minoranza. Quando l'una è al governo, l'altra ne denuncia le nefandezze, le ruberie, le clientele. Appena si ribaltano i ruoli, la minoranza diventata maggioranza si esercita nelle stesse prassi contestate fino al giorno prima. In questo, la Calabria non fa accezione. C’è un campo, però, nel quale la politica nostrana eccelle e si distingue, la fantasia. In una Regione povera, non è facile sistemare amici e parenti. Sarà facile in Lombardia, forse, in Calabria, no di certo. Qui bisogna fare i salti mortali per riuscire ad inventarsi qualcosa. Ma non un lavoro, con quello, più che proseliti si attirano inimicizie. Quel che serve è un bel posto, uno di quelli in cui si fatica poco e magari si guadagna tanto. D’altronde, pare essere questo il motivo per cui è stata istituita la Regione. Per capire quanto, nel corso degli anni, i rappresentanti che siedono a palazzo Campanella si siano spremuti le meningi, pur di creare poltrone da spartire, basta leggere la deliberazione n. 9/2015 con la quale l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha avviato l’iter per procedere alle “Nomine di competenza del Consiglio Regionale”. In calce all’atto c’è un interminabile elenco di Enti, fondazioni, “coordinamenti” di cui si fa fatica a comprendere l’utilità e la funzione. Molti sembrano veri e propri carrozzoni, di cui la gente comune che ne sostiene i costi, non ha mai sentito parlare. Scorrendo il lungo elenco si scopre che in Calabria esiste il “Comitato di coordinamento dell’associazione ‘Teatro Calabria’”. Un coordinamento per sua natura ha bisogno di coordinatori e per non farli mancare, il Consiglio regionale ne nominerà due. Il teatro, in quella che fu la Magna Grecia, è importante quindi s’è pensato d’istituire, anche un “Comitato di esperti per la programmazione e lo sviluppo regionale dell’attività teatrale”, per il quale sarà necessario nominare 5 componenti. Ma non 5 persone qualunque, non i primi che passano per strada, 5 “membri di acclarata competenza e prestigio nazionale ed internazionale”. Insieme al teatro, c’è pure la storia, il cui recupero è stato affidato allo “Istituto per le antichità calabresi classiche e bizantine”, nel quale, in rappresentanza del Consiglio regionale, siederanno due componenti. Ma la Calabria non è solo storia e spettacoli teatrali, è anche lavoro. Di questo si occupa la “Consulta regionale per la difesa delle professioni”, della quale andranno a far parte 3 componenti di nomina consiliare. Il lavoro nasce, anche, dalla valorizzazione dell’agricoltura, quindi, oltre ai consorzi per la tutela del Cedro e del Bergamotto, è stata creata la “Casa degli oli extravergine d’oliva di Calabria” nella quale, il Consiglio regionale manderà ad “abitare” un presidente e due componenti del consiglio d’amministrazione. Per tutelare l’agricoltura va salvaguardato l’ambiente ed all’uopo è stata istituita la commissione che si occupa di stabilire la “metodologia di misura del rumore dell’Aeroporto ‘S. Anna’ di Isola Capo Rizzuto” nella quale prenderà posto un rappresentante regionale. Insieme alla fantasia non è mancata neppure la lungimiranza. Posta al centro del Mediterraneo, la Calabria si è dotata di una sua politica estera, la quale, si sa, non si fa da sola. Per questo verranno nominati 6 esperti destinati ad occuparsi del “Nucleo tecnico della cooperazione e relazioni internazionali”. In totale, saranno 35 gli organi nei quali gli inquilini di palazzo Campanella designeranno i loro rappresentanti. Certo, si dirà che sono un’eredità che arriva dal passato, ma sarebbe stato un bel segnale di discontinuità cancellarne almeno qualcuno. Diversamente, i calabresi saranno autorizzati a pensare che sono cambianti gli attori ma non il copione. Anche perché, dall’atto deliberativo non è dato sapere se e quanto costerà l’esercito che andrà ad occupare le 97 poltrone da assegnare. Con buona pace della trasparenza e della Spending rewiew.

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