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Francesco, il papa che non è arcobaleno

Ammettiamolo pure che finora qualche parola di papa Francesco aveva incoraggiato tutti i progressisti di ogni risma: i fanatici del Concilio, i convinti che il cristianesimo sia nato due anni fa, i radical chic, i buonisti eccetera. E ammettiamo pure che anche l’altra parte, i tradizionalisti, stava sulle spine… Comunque, la cultura liberale e di sinistra aveva arruolato Bergoglio in prima linea di quello che una volta si chiamava cattocomunismo; e aveva inteso come eversione della tradizione e delle regole ogni accenno a sentimenti come la misericordia.  E ora? E ora il papa ha dichiarato essere una sola la famiglia, quella “voluta da Dio”, cioè quella naturale, formata da un uomo e da una donna e sposata, quindi niente convivenze e tanto meno coppie omosessuali. Non è famiglia qualsiasi incontro tra qualsiasi persona, ma solo quella della Dottrina. Come la mettiamo? Ora i progressisti sono liberissimi di pensarla come vogliono, ma non di far credere che come loro la pensi anche il papa. Viva la chiarezza, che sarebbe come dire che A = A e solo A; perciò A è diverso da B, da C e da qualsiasi cosa che somigli ad A ma non lo sia.  Ebbene, cos’è il matrimonio? Così lo definisce san Tommaso d’Aquino: Procreatio prolis, mutuum auxilium, remedium concupiscientiae; ovvero: figli, sostegno reciproco, regolamentazione della sessualità. Non parrà una definizione romantica, a molti, ma l’Aquinate visse nel XIII e non nel XIX secolo; e poi, con il romanticismo, succede che due si amino, poi non si amino, poi si tornino ad amare… Mica si può combinare così un matrimonio o una qualsiasi umana attività, fidandosi dei sentimenti. Sarebbe come dire che un pilota d’aereo deluso in amore si suicida con tutto l’areomobile: non è fantasia, è successo davvero. Ergo, se uno è psichicamente fragile, scriva poesie ma non piloti aerei. Con tutto questo e quant’altro, secondo me occorre una legge che regolamenti le convivenze. Come? Ma come si è sempre fatto. Cos’è una caserma dell’esercito se non una convivenza? E la bolletta della luce non arriva a ogni singolo guerriero, ma una sola per tutti, e la deve pagare il colonnello. Lo stesso per un convento. E se un soldato o un frate si ammalano in ospedale, il colonnello o il priore devono chiedere notizie ai medici, e i medici sono obbligati a rispondere. Ma se il priore o il colonnello vanno a chiedere notizie di X che non sia né frate né soldato, i medici sono obbligati a non rispondere. Perciò ci dev’essere un elenco ufficiale dei soldati, sottufficiali e ufficiali della caserma e dei frati del convento, depositato in un archivio ufficiale e da esibire in sede legale. In questa definizione non è compreso se i militari siano o no tutti eroici e disciplinati, o se i frati la sera preghino o non piuttosto pecchino: sono categorie non regolabili per legge. Non so se sono stato chiaro. Se io ho esigenza di trascorrere dei mesi fuori dal mio domicilio familiare e paese, e perciò affitto un appartamento assieme a un amico parimenti necessitato, bisogna chiarire per iscritto come pagheremo gas e luce e pigione, eccetera; e questo per prevenire fastidi e liti. In ciò non è compreso se resteremo solo amici, oppure… Ma vi assicuro che non ho questa intenzione.

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