Le insidie della carne alla griglia, le 3 cose da non fare

Gli amanti della bella stagione si dividono in due categorie, gli appassionati del mare e quelli delle grigliate. Se per i primi le insidie sono sufficientemente note, per i secondi i pericoli sono subdoli e sempre in agguato. I rischi legati ad un’allegra bisboccia si chiamano Campylobacter, Salmonella, Escherichia coli. Si tratta di alcuni dei più comuni batteri responsabili delle infezioni alimentari provocate, tra l’altro, dal consumo di carne cruda o poco cotta. Per evitare d’incorrere in sgradevoli inconvenienti, gli esperti suggeriscono di seguire poche, ma pratiche regole. Innanzitutto, ogni volta che si viene a contatto con la carne cruda è necessario lavarsi le mani prima di toccare qualsiasi altro alimento. Non maneggiare la carne cotta con gli stessi utensili usati per prendere la carne cruda. Infine, non “insaporire”, mai, la carne appena grigliata con la marinatura. Proprio nel saporito condimento in cui si è immersa la carne si concentra, infatti, la maggior parte degli agenti patogeni. Si tratta di regole semplici, da seguire soprattutto quando si prepara carne di pollo o maiale, considerati i principali veicoli di focolai di campylobatteriosi. Potenzialmente a rischio, anche, gli hamburger ed alcuni insaccati che contengono tagli di carne di varia provenienza. Una volta seguite le indicazioni basilari, la regola aurea per evitare qualunque rischio è quella di far raggiungere alla parte centrale dell’alimento una temperatura di 70°. Una temperatura che i più meticolosi misurano con un apposito termometro. Uno strumento che offre sicurezza, ma svilisce tutta la “poesia” di una buona grigliata.

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