"Faida dei boschi": sequestrati beni per 800 mila euro a presunto boss della 'ndrangheta

A seguito di indagini patrimoniali - coordinate dal Procuratore Capo della Repubblica di Catanzaro,  Nicola Gratteri e dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Luberto - la Guardia di Finanza di Catanzaro ha sottoposto a sequestro un patrimonio di circa 800.000 euro. Nella mattinata odierna i finanzieri del G.I.C.O. del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro in esecuzione di un provvedimento emesso dal giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, hanno eseguito il sequestro di 4 unità immobiliari e  5 terreni siti nei Comuni di San Sostene e Davoli, in quanto ritenuti di fatto riconducibili a Fiorito Procopio, boss della cosca Sia-Procopio-Tripodi (alleata con la cosca Vallelunga di Serra San Bruno), operante sul litorale ionico soveratese e già colpita da analoghi provvedimenti nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata Showdown. Si tratta di ulteriori indagini eseguite nei confronti di alcuni appartenenti alla medesima cosca mediante l’approfondimento di elementi investigativi emersi nel corso dell’originaria indagine Showdown che aveva disarticolato la cosca in questione a seguito della cosiddetta "Faida dei boschi". Il sequestro di oggi rappresenta l’epilogo di complesse ed articolate indagini economico - finanziarie eseguite dal G.I.C.O. di Catanzaro e coordinate dalla D.D.A di Catanzaro attraverso una meticolosa ricostruzione di articolati assetti societari e di sofisticate operazioni finanziarie ed il conseguente incrocio con le risultanze dell’attività tecnica ed info-investigativa svolta sul territorio. Dette indagini, delegate dalla D.D.A. catanzarese, avevano consentito di ricostruire gli interessi economici della cosca che, ricorrendo ad articolati schermi societari e a fittizie intestazioni di beni, era riuscita ad ingerirsi in importanti iniziative imprenditoriali ed attività commerciali apparentemente legali. Al culmine dellattività investigativa, la Guardia di Finanza ha denunciato alla D.D.A. di Catanzaro 6 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di intestazione fittizia di beni di cui all’art. 12 quinquies della legge 356/1992, aggravato dalle cosiddette "modalità mafiose" di cui art. 7 della legge 203/91, procedendo, contestualmente, al sequestro preventivo di beni immobili per un valore complessivo stimato in circa 800.000,00 euro. 

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