Spadola, la minoranza attacca il sindaco: "non riesce a capire che il Comune è cosa pubblica"

Riceviamo e pubblichiamo

"A Spadola più che la neve "fioccano" le Ordinanze del sindaco che prevedono la chiusura delle scuole con temperature che al momento registrano +6°. Continua dunque la solita gestione a conduzione famigliare del Comune. Mentre altri sindaci, come quello di Serra San Bruno che si è preoccupato di riaccendere i riscaldamenti nelle scuole due giorni prima della riapertura post-feste natalizie, il nostro, con ogni probabilità incapace di gestire eventualmente una semplice nevicata, ha pensato bene di togliere un altro giorno di scuola ai bambini. Con questo metodo in altri posti della Calabria e dell'Italia non si sarebbe fatto un giorno di lezione. Ancora una volta si opera come se il Comune fosse una cosa privata. A tal proposito, non molto tempo fa abbiamo registrato un fatto gravissimo verificatosi sempre nelle scuole. Il sindaco ha pensato bene di regalare latte e biscotti (destinati ad altri scopi umanitari) ai bambini della scuola elementare, incurante del danno che avrebbe potuto creare se qualche bambino fosse stato allergico a qualche alimento ricevuto in regalato e consumato a scuola. Ma il fatto gravissimo che conferma la scellerata gestione, è che il Comune non può gestire la distribuzione di beni destinati alle famiglie indigenti (qualora ve ne fossero a Spadola) o destinati ad altri scopi umanitari. Tale compito spetta alle associazioni di volontariato. Dopo circa un anno e mezzo di amministrazione comunale il nostro sindaco non riesce a capire che il Comune è cosa pubblica".

I consiglieri comunali del gruppo "Siamo Spadola", Giuseppe Parise, Maria Stella Sodaro, Nicola Zaffino.

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