Disagi nell'erogazione dell'acqua in alcuni quartieri di Catanzaro

Si stanno registrando disagi nell'erogazione del servizio idropotabile nelle zone di Corvo, Santa Maria, Fortuna, Aranceto e viale Crotone. I problemi sono stati causati dall'interruzione dell'energia elettrica che alimenta le pompe di sollevamento dell'impianto del Corace. L'interruzione, dovuta al maltempo che ieri ha interessato il Capoluogo, ha causato lo svuotamento dei serbatoi comunali alimentati dall'impianto del Corace. Lo ha reso noto, su comunicazione della Sorical, l'ufficio acquedotti di Palazzo De Nobili. La stessa Sorical ha comunicato che l'alimentazione è stata ripristinata: in giornata il servizio dovrebbe regolamentarsi.

Sorical sospende l'acqua ai Comuni Morosi. Ci sono anche Soverato, Satriano, Zambrone e Sant'Onofrio

Sono 26 i comuni calabresi non in regola con i pagamenti sui quali pende la spada di Damocle della riduzione della fornitura idrica da parte di Sorical. Il nuovo calendario, pubblicato sul portale della società che gestisce le acque in Calabria,  riguarda gl’interventi che verranno messi in atto nel corso del mese di marzo. La prima fase, partirà martedì 17 e coinvolgerà 8 comuni (Diamante, Filandari, Malvito, Monasterace, San Giovanni in Fiore, San Lucido, San Procopio, Satriano). A partire da martedì 24, le riduzioni interesseranno, invece, 14 comuni (Calanna, Firmo, Fiumara, Fiumefreddo Bruzio, Grisolia, Martone, Portigliola, San Sostene, Santo Stefano di Rogliano, Sant’Onofrio, Serrata, Squillace, Trenta, Zambrone). Giovedì 26 sarà la volta di San Sosti, mentre, lunedì 30 toccherà a Soverato. Gli ultimi due interventi che verranno effettuati nel mese di marzo interesseranno, invece, due centri della costa tirrenica, Paola ed Amantea. Molto probabilmente l’attività d’interruzione della fornitura nei confronti degli enti morosi andrà avanti, anche, nei prossimi mesi, poiché, Sorical giudica “un atto di responsabile tutela del prezioso e fondamentale servizio idropotabile” la “riduzione della portata idrica ai Comuni che non pagano.

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Sorical sospende l'acqua ai Comuni morosi. Ci sono anche Vibo, Tropea e Soverato

Sono quattro, Vibo Valentia, Tropea, Joppolo e Ricadi i Comuni del vibonese interessati alla prossima riduzione delle forniture idriche. A comunicarlo, Sorical Spa che, sul proprio sito, all’indirizzo: http://www.soricalspa.it/index.php?option=com_wrapper&Itemid=141, ha pubblicato l’elenco dei 39 comuni calabresi che, a partire dal prossimo 3 marzo, dovranno fare i conti con la diminuzione dell’erogazione dell’acqua. Il provvedimento, secondo il calendario predisposto dalla società che si occupa della gestione delle risorse idriche in Calabria, troverà attuazione in due fasi. Nella prima, che inizierà il 3 marzo, la riduzione verrà resa operativa in 20 Comuni, tra questi, anche, Vibo Valentia, Tropea e Soverato. La seconda, invece, prenderà il via il 10 marzo, ed interesserà i restanti 19 centri, tra cui Joppolo e Ricadi. La misura draconiana con la quale Sorical intende far valere i propri diritti trova origine nello stato di morosità dei Comuni che, in molti casi, pur facendo pagare l’acqua ai cittadini, non provvedono ad onorare i loro debiti nei confronti del fornitore. Una situazione che, con ogni, probabilità, a breve interesserà la gran parte degli Enti calabresi alle prese con situazioni finanziarie sempre più precarie ed ingestibili.

 

 

 

Il Calendario dei distacchi ed i Comuni Interessati

Comune

Diffida Prot.N.

Data e ora REDUCTIO

Stato

PAOLA

733

03/03/2015 08.00

 

SCALEA

734

03/03/2015 08.00

 

MONTEPAONE

732

03/03/2015 08.00

 

SOVERATO

737

03/03/2015 08.00

 

DIPIGNANO

727

03/03/2015 08.00

 

MARANO PRINCIPATO

730

03/03/2015 08.00

 

BELVEDERE DI SPINELLO

722

03/03/2015 08.00

 

CIRO MARINA

724

03/03/2015 08.00

 

LAMEZIA MULTISERVIZI S.P.A.

728

03/03/2015 08.00

 

SOVERIA MANNELLI

738

03/03/2015 08.00

 

LOCRI

729

03/03/2015 08.00

 

MARINA DI GIOIOSA IONICA

731

03/03/2015 08.00

SOSPESA

CONSORZIO ACQUEDOTTO VINA - PALMI

726

03/03/2015 08.00

 

SEMINARA

736

03/03/2015 08.00

 

CONDOFURI

725

03/03/2015 08.00

 

SCILLA

735

03/03/2015 08.00

 

CASTROVILLARI

723

03/03/2015 08.00

 

SPEZZANO ALBANESE

739

03/03/2015 08.00

 

TROPEA

740

03/03/2015 08.00

 

VIBO VALENTIA

741

03/03/2015 08.00

 

AMANTEA

778

10/03/2015 08.00

 

BELVEDERE MARITTIMO

779

10/03/2015 08.00

 

BIANCHI

780

10/03/2015 08.00

 

BOVA MARINA

791

10/03/2015 08.00

 

CARPANZANO

781

10/03/2015 08.00

 

CAULONIA

790

10/03/2015 08.00

 

CROPANI

793

10/03/2015 08.00

 

DAVOLI

792

10/03/2015 08.00

 

FIRMO

782

10/03/2015 08.00

 

FRANCAVILLA MARITTIMA

783

10/03/2015 08.00

 

GIOIOSA IONICA

789

10/03/2015 08.00

 

JOPPOLO

795

10/03/2015 08.00

 

MANGONE

784

10/03/2015 08.00

 

MOTTA SAN GIOVANNI

788

10/03/2015 08.00

 

OPPIDO MAMERTINA

782

10/03/2015 08.00

 

RICADI

794

10/03/2015 08.00

 

SAN FERDINANDO

782

10/03/2015 08.00

 

SAN SOSTI

785

10/03/2015 08.00

 

UMBRIATICO

796

10/03/2015 08.00

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Alaco: Nuovi avvisi di garanzia e perquisizioni negli uffici regionali

L’Alaco non è mai stato classificato. Anziché procedere alla classificazione delle acque del bacino che rifornisce le case di migliaia di calabresi, sarebbero state analizzate le acque di due delle numerose fiumare tributarie dell’Alaco. Solo in tal modo, sarebbe stata attribuita la classificazione A3, ovvero “acque potabili previo trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione”. E’ quanto emerge dal nuovo filone d’inchiesta denominato “Acqua sporca 2” nell'ambito del quale i carabinieri hanno notificato dieci avvisi di garanzia a funzionari regionali ed imprenditori. La nuova inchiesta segue la prima tranche, “Acqua sporca”, che aveva portato al coinvolgimento di 16 persone tra funzionari, amministratori pubblici e dirigenti Sorical. L’inchiesta condotta dal sostituto procuratore di Vibo Valentia, Michele Sirgiovanni, ha preso l’abbrivio dalla ripetuta non idoneità al consumo umano dell’acqua fornita dall’invaso Alaco. Gli avvisi di garanzia, distribuiti in diverse città (Vibo Valentia, Reggio C., Bologna, Ragusa e Roma), sono stai emessi per reati che vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, avvelenamento colposo delle acque, abuso d’ufficio, omissione d’ufficio e falso. Nel corso delle perquisizioni, inoltre, i carabinieri del Nas avrebbero acquisito una gran mole di documenti nei dipartimenti regionali Ambiente, Obiettivi strategici, Lavori pubblici, oltre che in due società private con uffici a Roma e Vibo Valentia. Tra le contestazioni anche l’aver dirottato, mediante una gara d’appalto, fondi pubblici destinati all’Arpacal a beneficio di una società privata. In tal caso, dall’esame della relativa documentazione sarebbe emerso che la copertura finanziaria sarebbe stata trovata, solo, nella fase successiva all’aggiudicazione.

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