La Cgil di Vibo Valentia alla manifestazione del 16 novembre

"Lavoro, politiche attive, precariato. Ed ancora, giovani, legalità, ambiente, sanità, forestazione, investimenti e riforme: sono queste le parole d’ordine che riempiranno di contenuto la manifestazione organizzata il prossimo 16 novembre, a Catanzaro, presso la Cittadella Regionale, dalla Cgil insieme Uil. Un appuntamento particolare per i giovani, lavoratori e lavoratrici, per tutti i calabresi, per chiedere con forza un cambio di passo per la Calabria. Siamo convinti anche noi che a questa regione servano con urgenza riforme istituzionali, strutturali, sociali che ridisegnino il modello sociale, di sviluppo. Non è più rinviabile una riforma della partecipazione pubblica finalizzata sia ad eliminare gli sprechi che in questi anni, spesse volte, sono sfociati in inchieste giudiziarie da parte delle Procure calabresi, sia a rilanciare le stesse come strumento di sviluppo regionale e di crescita sociale, economica ed occupazionale. Occorre un piano straordinario di sviluppo e lavoro che metta in connessione le opportunità derivanti dai diversi strumenti di programmazione. Occorre un nuovo patto sociale, che recuperi tutto il mondo produttivo e le diverse associazioni di categoria, il mondo della cooperazione, le Università, la ricerca. Bisogna investire nella cultura, quella che consente ai nostri giovani di rimanere in Calabria. Occorre soprattutto stabilizzare definitivamente il precariato storico istituzionalizzato e predisporre un piano per la graduale soluzione del precariato diffuso. Per queste e per tante altre ragioni contenute nella piattaforma programmatica della giornata, come Cgil di Vibo saremo presenti garantendo una consistente partecipazione che coprirà sia ogni area della nostra provincia, da quelle interne a quelle costiere, sia ogni comparto produttivo. Sarà fondamentale esserci in questa giornata di mobilitazione per chiedere con forza una particolare attenzione verso il nostro territorio provinciale ed un maggiore ascolto delle nostre istanze a partire dai livelli più alti delle nostre istituzioni regionali. Facciamo anche appello ai sindaci, alle associazioni di categoria, agli studenti, alle forze politiche e sociali, i cittadini calabresi a partecipare assieme a lavoratori e pensionati alla manifestazione. Chiunque volesse esserci, potrà rivolgersi direttamente alla nostra sede provinciale di Vibo Valentia: diversi pullman  saranno dislocati con partenze diverse sia dalla città capoluogo che dalle aree interne del territorio".

È quanto scrivono in una nota, il segretario generale della Cgil Vibo Valentia, Luigi Denardo ed il responsabile provinciale organizzazione Cgil Vibo Valentia, Battista Platì.

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Vibo Valentia, la Cgil e i "Nuovi assetti istituzionali"

Riceviamo e pubblichiamo

 

"Da molti anni, ormai, una grave crisi economia e finanziaria ha investito gli Enti locali di tutta Italia. Ma a questa crisi che ha attraversato il paese è corrisposta anche, quasi come diretta conseguenza, una maggiore domanda di servizi sul territorio da parte di cittadini, famiglie, imprese e lavoratori: si chiede agli enti locali di offrire di più, e contemporaneamente Comuni, Province e Regioni hanno meno risorse. Eppure, esistono possibilità di potenziamento delle funzioni territoriali in diversi ambiti, dalla sicurezza, al lavoro e alla formazione, passando per le imprese, la tutela della salute, le infrastrutture e l’ambiente. Potenzialità, queste, che possono permettere di ottenere significativi miglioramenti in termini di efficacia e di efficienza, come migliorare l’uso delle differenti risorse territoriali senza che venga alterata l’identità e la personalità giuridica dei Comuni; rispondere in forma integrata alle esigenze dei cittadini, fornendo risposte in linea ai loro bisogni; realizzare economie di scala; creare un soggetto amministrativo forte per meglio affrontare la sfida competitiva tra territori e tra Enti con livelli sempre più elevati di professionalità, competenza e specializzazione; accedere con maggiori garanzie e punteggi a fonti di finanziamento regionali, statali e della Comunità Europea ormai precluse ai singoli Comuni. Come Cgil, intendiamo cogliere questa sfida, e, benchè non sia proprio nostra intenzione sostituirci alla politica, vogliamo dare un contributo ad un dibattito importante per il territorio, ed allo stesso tempo dare impegno e protagonismo ad una nuova battaglia fondamentale per lo sviluppo e la crescita. Per questa ragione, venerdì 3 novembre alle ore 10, presso la Sala del Consiglio Provinciale di Vibo Valentia, abbiamo organizzato un incontro sul tema, “Nuovi assetti istituzionali: come pianificare il territorio”. In questa occasione, insieme al segretario generale della Cgil di Vibo Valentia, Luigino Denardo, interverranno Alessandra Baldari, segretaria generale della FP-Cgil Calabria, il prof. Antonio Viscomi, vicepresidente della Regione Calabria, Angelo Sposato, segretario generale Cgil Calabria, il prof. Vito Teti, docente Unical, e Rossana Dettori, segretaria nazionale Cgil. La discussione, inoltre, si arricchirà della partecipazione e del contributo dei sindaci e degli amministratori dei Comuni e della Provincia".

Cgil Vibo Valentia

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Vibo: la Cgil aderisce alla fiaccolata per la legalità promossa da Libera

Riceviamo e pubblichiamo

"L' iniziativa promossa per il prossimo sabato da Libera e dalla comunità di don Piero Furci è per noi un momento di grande condivisione, di partecipazione e di impegno sociale. La vicinanza e la solidarietà verso i cittadini di un quartiere fortemente provato dall'arroganza  criminale è un gesto di significativa importanza. Il vero senso di quel bene comune, spesso abusato da inutili parole, che serve per solidificare con l'impegno alla legalità i veri progetti di un possibile cambiamento e di riscatto nel nostro territorio. L' iniziativa di sabato, voluta dalle tante fresche e tenaci volontà giovanili è ancora una fiammella che tiene accesa l'immortalità della speranza, legandola al coraggio delle nostre scelte per riuscire a scongiurare la stupida ed a volte arrogante indifferenza. Pertanto, non sarà certamente un momento risolutivo, quanto, invece,  potrebbe rappresentare un passo in avanti per legare una nuova sensibilità tra le assonnate istituzioni politiche ed i cittadini, in una azione più incisiva coordinata da Libera e collaborata dalle autorità e dalle forze dell'ordine. Rimane altrettanto evidente, che nella totale incapacità reattiva, fino ad oggi dimostrata, oltre al danno per la storia dei nostri padri lasceremo l'onta della vergogna sulle spalle dei nostri figli". 

Cgil Vibo Valentia

L'iniziativa della Cgil "Riprendiamoci la libertà", approda a Vibo Valentia

“Riprendiamoci la libertà!”: sabato 30 settembre la Cgil ha indetto in tutte le piazze d’Italia una manifestazione contro la violenza sulle donne, la depenalizzazione dello stalking, la narrativa con cui stupri e omicidi diventano un processo alle vittime.

Per la Cgil “il linguaggio utilizzato dai media e il giudizio su chi subisce violenza, su come si veste o si diverte, rappresenta l’ennesima aggressione alle donne. Così come il ricondurre questi drammi a questioni etniche, religiose, o a numeri statistici, toglie senso  alla tragedia e al silenzio di chi l’ha vissuta”.

Con l’appello, dal titolo ‘Avete tolto senso alle parole’, la Cgil lancia una mobilitazione nazionale “per chiedere agli uomini, alla politica, ai media, alla magistratura, alle forze dell’ordine e al mondo della scuola un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura e nell’assunzione di responsabilità di questo dramma”.

Perché “la violenza maschile sulle donne non è un problema delle donne”, che “non vogliono far vincere la paura e rinchiudersi dentro casa”. “L'appello - ricorda la Cgil - è aperto a tutte coloro che vorranno aderire. È fondamentale che il fronte di coloro che vogliono rompere il silenzio cresca ancora”.

In contemporanea con la mobilitazione nazionale "Riprendiamoci la Libertà", dunque, la Cgil di Vibo Valentia ha messo in programma una iniziativa territoriale: nella cornice di un grande auditorium, quello del Liceo Classico “M.Morelli”, capace di accogliere soprattutto i giovani e le scuole, per darne un significativo messaggio culturale, sabato 30 settembre, alle ore 16,30, con il contributo attivo di soggetti competenti professionalmente, come la dottoressa Antonella Larobina, criminologa forense esperta di violenza di genere, ed alle associazioni culturali che da sempre si impegnano fattivamente nel contrastare ogni fenomeno di violenza quali Libera e Le Foglie di Dafne.

Un' iniziativa fatta di musica, teatro e soprattutto di testimonianze con il contributo delle associazioni Teatro Amatoriale “Nati per Caso”, il Cantiere Musicale Internazionale e l’Anpi di Vibo Valentia, per sensibilizzare, informare e responsabilizzare, anche attraverso l'uso di un nuovo linguaggio, la società tutta, e particolarmente le nuove generazioni.

Un corale appello sarà rivolto, inoltre, alle diverse autorità invitate e coinvolte, per chiedere una assunzione di responsabilità per questo dramma. Rivolgiamo a tutte le donne ed uomini l’invito a partecipare a questa importante iniziativa, per dare un forte segnale anche attraverso la propria presenza.

 

CGIL, CISL e UIL sullo stop del rinnovo del contratto dei lavoratori agricoli

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma congiunta delle tre sigle sindacali, FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL, in merito al rinnovo del contratto di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Vibo Valentia.

Dopo diciotto mesi di trattativa per il rinnovo del Contratto di Lavoro degli operai agricoli e florovivaisti della provincia di Vibo Valentia, le rappresentanze sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila-Uil, si sono viste costrette ad interrompere ogni discussione. Il motivo è da ricercarsi solo ed unicamente nella volontà unilaterale delle parti datoriali (Confagricoltira, Cia e Coldiretti) di negare i necessari aumenti contrattuali da applicare ai livelli più bassi, previsti dallo stesso contratto provinciale. Come sindacati, riteniamo tale atteggiamento privo di qualsiasi plausibile giustificazione, se non quella di non voler offrire il giusto riconoscimento salariale alle figure professionali al parametro più basso.

Un irrigidimento incomprensibile, questo palesato dalle parti datoriali, che in termini pratici si traduce nel negare un aumento salariale pari quasi al costo di un caffè. E tutto ciò, senza considerare che proprio negli ultimi anni è cresciuta notevolmente l’attenzione del Governo verso il mondo agricolo, attraverso provvedimenti finalizzati alla valorizzazione dell’agricoltura italiana, che hanno permesso inoltre di ridurre i costi a carico delle aziende: abolizione dell’Irpef agricola, esenzione dei terreni agricoli dall’Imu, eliminazione dell’Irap, favorendo un risparmio dei costi che dovrebbero essere anche utili alla tutela dell’occupazione e del salario e non restare nelle sole disponibilità dell’imprenditore. E tutto questo, si aggiunge ad una significativa controtendenza di crescita del settore agricolo, rispetto invece ad altri settori produttivi che ancora faticano ad uscire dalla crisi generalizzata.

Queste, dunque, le ragioni che come sindacati ci spingono a stigmatizzare l’atteggiamento di chiusura posto dalle parti datoriali, interrompendo ogni trattativa al tavolo contrattuale, ed a proclamare lo stato di agitazione del settore agricolo della provincia di Vibo Valentia.

Locri: "Licenziamento in arrivo per i 129 dipendenti della Call&Call"

Riceviamo e pubblichiamo

"Il segretario della Cgil Reggio Calabria - Locri Gregorio Pititto annuncia mestamente che domani i 129 dipendenti della Call&Call di Locri si vedranno recapitate le lettere di licenziamento.

Il dramma occupazionale che stanno vivendo i 129 operatori del call center di Locri deve rappresentare per le parti sociali e la politica una sorta di "ultima chiamata".

Non c'è più tempo per pensare come salvare questa terra dalla desolazione economica e dall'egemonia mafiosa (l'assenza di lavoro è linfa vitale per la 'ndrangheta). Si deve agire. La politica regionale, chiamando in causa la Città Metropolitana, gli enti locali, le associazioni dei lavoratori e datoriali, deve immediatamente mettere in campo un Piano Straordinario per l'Occupazione nella Locride.

Pititto è convinto che in questi territori sia necessaria una terapia shock, un mix di investimenti pubblici e creazione diretta di lavoro, pur essendo apprezzabili le misure del governo regionale che negli ultimi anni ha pubblicato vari bandi per fare svolgere tirocini a disoccupati e ad ex percettori di ammortizzatori sociali in deroga. Ma non basta, non può bastare. Per una vera crescita, le politiche del lavoro in questa regione devono cambiare passo. Accelerare!

Per sostenere una vera crescita il sistema pubblico deve creare direttamente lavoro e stimolare così le condizioni che facciano ripartire consumi e investimenti. I bisogni di questo territorio sono ben noti: bisogno sociale; bisogno di innovazioni produttive; bisogno di legalità. 

Solo gli investimenti pubblici (attraverso risorse regionali, del Por Calabria e del Patto per la Calabria) possono generare nuova domanda e nuova offerta. Ciò necessita anche di coraggio di scelte, come il disimpegno di risorse economiche che non stanno dando i risultati attesi. Ad esempio, il Piano Garanzia Giovani. Quanti giovani, una volta effettuato il tirocinio semestrale, sono stati assunti? La Regione Calabria ha puntato tantissimo su una misura che non sta dando nulla ai giovani calabresi.  

Ora la CGIL si attende uno slancio forte da parte della politica: la caparbietà di sedersi al tavolo con le forze sociali di questa terra e decidere insieme gli interventi che possono cambiarne il destino.

Il Piano straordinario per l'occupazione deve incentivare la nuova occupazione, stabilizzare il precariato, contrastare il lavoro nero, ricollocare i lavoratori che hanno terminato gli ammortizzatori sociali e quelli come i 129 dipendenti della Call&Call che non hanno diritto nemmeno alle prestazioni previdenziali, come la cassa integrazione.                    

Il segretario regionale della CGIL Angelo Sposato qualche mese fa ha lanciato l'idea di un 'Manifesto per la Calabria'; il Piano straordinario per l'Occupazione ne rappresenta, a parere di Pititto, il suo primo e più importante capitolo".

 

Il segretario Cgil Reggio Calabria – Locri Gregorio Pititto

Vibo, Hotel 501: per la Filcams Cgil "una pagina negativa per il mercato locale"

Riceviamo e pubblichiamo

"La Filcams Cgil Regione Calabria congiuntamente alla Filcams Territoriale di Vibo Valentia, esprimono tutto il loro disappunto e la loro preoccupazione in merito alle decisioni della  curatela fallimentare, che su disposizione del giudice, ha deciso di chiudere lo storico Hotel 501 di Vibo Valentia.

Questa drastica decisione ha comportato la cessazione del rapporto di lavoro per 40 lavoratori con la drammatica conseguenza della perdita del reddito per i loro nuclei familiari.

Un triste epilogo di una vicenda che ebbe inizio nel 2011 quando il Tribunale ne  ha  dichiarato il fallimento  e la messa all’asta della intera struttura. Purtroppo anche il tentativo di rilancio della struttura messo in atto da un gruppo di professionisti vibonesi  con la Società Italiantrade che si aggiudicò all’asta l’intero complesso non andò a buon fine, stesso risultato negativo si è registrato nonostante l’ingresso della Società F94  tanto da arrivare alla decisione adottata ieri dalla curatela.

A parere della Filcams con la chiusura del 501 si assesta un altro colpo durissimo al sistema ricettivo e all’intero comparto del turismo vibonese, che invece merita e necessita grande attenzione e sostegno da parte delle istituzioni locali e della stessa Regione Calabria nonchè di tutte le forze sociali e imprenditoriali del territorio.

Oggi non si scrive solo una pagina negativa di una vicenda giudiziaria, ma si scrive una pagina negativa per quanto riguarda la chiusura di un altro sito produttivo che mette fuori dal mercato del lavoro locale e regionale 40 figura professionali che hanno contribuito con il loro lavoro a rendere l’intera struttura del 501 un punto di eccellenza della ristorazione e dell’accoglienza turistica calabrese e vibonese.

La Filcams sarà sempre vicina a tutti i lavoratori e alle loro famiglie e si impegnerà affinché questa vertenza non cada nel dimenticatoio delle mancate opportunità di sviluppo e di lavoro del nostro territorio".

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Vibo, Cgil: "Percorso accidentato per la costruzione del nuovo ospedale"

"Stabilite le tappe fondamentali ed un chiaro cronoprogramma, dopo l’incontro ultimo svoltosi in Prefettura, la via che porta alla costruzione definitiva del nuovo ospedale civile di Vibo Valentia presenta ancora un accidentato percorso".

È quanto sostiene, in una nota, la Cgil di Vibo Valentia.

"La contorta vicenda tecnico-burocratica e le rispettive competenze e responsabilità ancora oggi risultano essere gli ostacoli maggiori, aggravati dalle condizioni avverse di un sito, scelto in passato, ad occhi letteralmente bendati.  Il tempo - prosegue il comunicato - è l’indicatore perfetto con cui si misurano. Nonostante le continue sollecitazioni la prima scadenza, quella fissata per il 14 luglio 2017, così come indicata nella stessa nota del dirigente generale del dipartimento regionale infrastrutture, che prevedeva l'obbligo del concessionario alla consegna dei progetti definitivi, dell'opera principale e delle opere complementari, è stata disattesa. Anche se ci sono state cause, oggettivamente, dipese da ragioni impreviste sulle opere accessorie per l’interferenza del metanodotto, comunque non si giustificano i notevoli ritardi accumulati e la mancata correttezza di informazione, sancita e condivisa ai livelli Istituzionali. E, tuttavia i maggiori ritardi constano nella convocazione della Conferenza dei Servizi per l'acquisizione delle autorizzazioni e dei pareri previsti dal codice dei contratti pubblici da parte degli Enti e delle Amministrazioni competenti. Un passaggio cruciale, che doveva dare inizio ai 60 gg per l’avvio della seconda fase, prima del progetto esecutivo, di cui ad oggi non ne è stata prodotta alcuna formale procedura. Come Cgil, avevamo, per tempo, e certi della supervisione dell’autorità prefettizia, sottolineato l’importanza nel rispettare questa tabella di marcia per mettere la parola fine ad una delle più vergognose vicende relative alle opere pubbliche nel territorio vibonese. Purtroppo -aggiunge il sindacato - i modi ed i tempi registrati, ancora una volta, sul calendario dei lavori, non fanno altro che alimentare una crescente sfiducia e svilire maggiormente l’impegno e la speranza di quanti considerano il nuovo ospedale di Vibo Valentia come un diritto legittimo ai bisogni della salute dei cittadini vibonesi, in una condizione di tutela e di valorizzazione del lavoro e delle professionalità sanitarie. Con tutta evidenza- conclude la nota - non basta lastricare la strada di promesse e dichiarate buone intenzioni: tutto ciò, oltre che svelare l’intimo ed inconsistente peso politico, non fa altro che aumentare la convinzione che ogni viaggio, a queste latitudini, sia sempre più inutile e pericoloso".

 

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