Wanda Ferro (FdI): "E’ inaccettabile che la Regione abbia abbandonato al proprio destino i lavoratori della discarica di Alli"

"E’ inaccettabile che la Regione abbia abbandonato al proprio destino i lavoratori della discarica di Alli. Lasciare quaranta famiglie per mesi senza la certezza di un pur modesto stipendio, significa alimentare un dramma sociale nella più disarmante indifferenza. Ricordo che la Regione Calabria è l’ente committente,  e deve quindi assumersi la responsabilità di garantire ai lavoratori ex Daneco il pagamento delle spettanze arretrate (le mensilità di giugno e novembre 2017, la quattordicesima, il Tfr maturato tra il 2012 il 2017 e i buoni mensa per 40 mensilità) senza far ricadere su di loro le lungaggine burocratiche. Ci risulta che alla riunione convocata oggi in prefettura a Catanzaro non si sono presentati né i rappresentanti dell’azienda né quelli della Regione, causando un nuovo rinvio del confronto e lasciando ancora una volta senza risposte i lavoratori. La Regione deve assicurare la dignità e la serenità alle famiglie di 40 dipendenti che con grande senso di responsabilità stanno evitando un fermo dell’impianto che avrebbe conseguenze gravissime per tutto il territorio". 

E' quanto si legge in una nota diffusa dal consigliere regionale Wanda Ferro (FdI)

 

 

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Cgil: "Dalla Regione la volontà d'invertire la rotta sulle politiche e sugli interventi previsti dalle risorse comunitarie"

Riceviamo e pubblichiamo

"Un incontro interlocutorio quello riavviato con la Giunta regionale dopo la importante manifestazione di Cgil e Uil del 16 novembre sotto la cittadella regionale. Un incontro utile per ribadire i contenuti della piattaforma e per registrare degli avanzamenti positivi rispetto la Zona economica e speciale, che ha registrato la volontà espressa del Governatore di avviare una discussione sul Piano per il lavoro, sugli investimenti, sul precariato, sulle riforme e l’assetto istituzionale, sui temi della salute. C’è stata la volontà espressa ad invertire la rotta sulle politiche e sugli interventi previsti dalle risorse comunitarie a disposizione (Por, Fesr-Fse, patto per la Calabria, resto al Sud) e di metterle a sistema, per incentivare gli investimenti e per definire un piano operativo e per il lavoro. Su questi temi, aspetteremo il Comitato di sorveglianza del Por del 2 febbraio per verificare le intenzioni reali e per una valutazione complessiva e di merito. Abbiamo riscontrato l’intenzione di redigere un piano di assetto idrogeologico e manutenzione del territorio con l’istituzione di un ufficio del piano per un coordinamento unico degli interventi ed evitare la polverizzazione delle risorse. Cosa questa che abbiamo proposto nelle diverse cabine di regia. Sulla zona economica speciale, definita con il governo, abbiamo registrato convergenze circa le perimetrazioni nelle aree portuali ricadenti nell’autorità di sistema portuale ed aeroportuale, estendendo i benefici ed i vantaggi fiscali a 21 anni. Abbiamo chiesto al Presidente Oliverio di chiedere un confronto con  il Governo e le parti sociali per utilizzare questa fase sulla Zes per un rilancio delle strategie industriali nazionali ed in Calabria, facendo leva sul vantaggio delle risorse a disposizione, sui benefici fiscali e previdenziali a lungo termine degli investimenti. Sul Porto di Gioia Tauro abbiamo chiesto al Presidente Oliverio di attivarsi per un confronto con la presidenza del Consiglio dei Ministri per capire le reali intenzioni di Mtc e Msc e per ridefinire un piano strategico di rilancio ed interventi, alla luce della centralità che assume nella Zes. Abbiamo chiesto di fare un focus sui temi della salute e degli assetti istituzionali, a partire dal ruolo delle province e dei comuni. Sulle politiche attive abbiamo chiesto di riconvocare un tavolo tecnico per un approfondimento delle risorse disponibili, dei beneficiari e degli interventi previsti, che verranno comunque sottoposti negli organismi ed alle assemblee dei lavoratori".

Angelo Sposato - Segretario generale Cgil Calabria

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Ospedale Sibaritide, Wanda Ferro: "Trovata elettorale irrispettosa dell'intelligenza dei calabresi"

"Il centrosinistra ha atteso l'apertura della campagna elettorale per le Politiche per inaugurare l'avvio di un'opera colossale, quella che forse resterà nella storia a simboleggiare l'eredità lasciata alla Calabria dalla sua amministrazione regionale: nel corso di una partecipata cerimonia, probabilmente con la musica della banda e una sfilata di gonfaloni, si inizierà la costruzione nientemeno che della recinzione del terreno sul quale i cittadini potranno immaginare la realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide. In fondo, penserà il centrosinistra, dopo anni e anni di attesa per la realizzazione del nuovo ospedale, i calabresi sapranno accontentarsi della posa di alcune centinaia di metri di reticolato di plastica arancione e del taglio delle erbacce. Noi riteniamo che la solennità data all'avvio di questo "progetto stralcio" rappresenti una trovata elettorale assolutamente irrispettosa dell'intelligenza dei cittadini e soprattutto della urgente necessità di dare risposte serie ed efficaci ai loro bisogni di tutela della salute, rispetto ai quali il territorio della Sibaritide è persino indietro rispetto ad altre aree della regione, che pure affrontano forti criticità.  Questo comportamento arrogante e irresponsabile va ben oltre persino quelle che possono essere le ragioni di una feroce indignazione popolare, ma siamo certi che con il voto del 4 marzo i cittadini daranno a questa classe politica di centrosinistra la risposta che merita, spazzandola via una volta per sempre".

È quanto sostiene in una nota il consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo misto)

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Por Calabria, Ferrara (M5s): "Non possono smentire quanto certificato anche dalla Corte dei Conti"

«Ho preso “serenamente” atto della replica arrivata dalla Giunta regionale, o quel che ne rimane in attesa del terzo rimpasto. Non mi rimane che ribadire il grave ritardo e la mancanza del raggiungimento degli obiettivi che ha caratterizzato il Por Calabria 2007-2013».

È quanto afferma Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 Stelle in controreplica alla una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale.

«Volevano smentirci ma non possono farlo. Perché l'inefficienza e le criticità legate della vecchia Programmazione non sono un'invenzione del MoVimento 5 Stelle, ma sono certificate, tanto nelle risposte della Commissione europea alle mie interrogazioni, quanto nella relazione della Corte dei Conti. Si vuole far passare il messaggio secondo il quale l'utilizzo di progetti retrospettivi o spostamenti di risorse su altri Programmi come il Pac, essendo operazioni lecite o comunque già adottate da altre regioni (le meno virtuose), rientrino nell'ordinaria amministrazione. Non è così. Le recriminazioni che ribadiamo sono legate al ricorso forzato e continuo a questi escamotage finanziari pur di far quadrare i conti e mascherare i ritardi che invece sono evidenti e certificati, ripeto, non da noi, ma da un tribunale contabile e dalla stessa Commissione europea. Infatti, è indice di cattiva amministrazione, benché tutto avviene nei limiti del consentito, che oltre un terzo delle risorse del POR Calabria 2007/2013 sia poi finito nei Pac, per non parlare del pesante ricorso che la Regione ha fatto dei progetti retrospettivi: strumenti così "efficaci" che nella nuova programmazione sono stati vietati dalla CE, ma per dirlo con le parole della Corte dei Conti: "l’elevata incidenza dei progetti retrospettivi (circa il 44% della dotazione finanziaria quale ridefinita dalle rimodulazioni) dimostra carenza di progettualità ed incapacità ad assorbire la spesa comunitaria con i progetti originariamente inseriti nel Programma". Sulla destinazione delle risorse trasferite sul Pac,  – continua poi la Ferrara - non è così scontato, come vogliono far credere dalla Regione, che si mantenga destinazione territoriale e obiettivi. Esemplare fu il caso della Legge di stabilità del 2015 con cui ai calabresi furono sottratti 365 milioni di euro dal Governo nazionale proprio grazie ai ritardi di programmazione dell'amministrazione regionale. Con l'utilizzo dei Pac viene meno la qualità della spesa e  la finalità propria dei finanziamenti europei cioè colmare le lacune regionali secondo una tempistica rapida e certa dettata dall'UE e non, quindi, secondo il proprio piacimento, magari a distanza di anni dalla chiusura di un periodo di programmazione.

Sul Por Calabria 2014 – 2020; certo la Calabria è in linea con la media nazionale, ma nel ritardo. In pratica la Regione si giustifica dicendo “anche gli altri fanno male come noi”. Doveva essere, quello della nuova Programmazione, il grande riscatto della Calabria, la possibilità di essere virtuosi nella spesa per il bene del territorio. Invece ci si allinea ai peggiori e si usano come metro di paragone. Insomma per questa amministrazione – conclude nella sua risposta l'europarlamentare – perché fare bene, se si può far male e poi mettere una pezza sul buco. Come MoVimento 5 Stelle non abbiamo aspettato la campagna elettorale per denunciare tutta l'inefficacia di questo governo regionale. I cittadini calabresi non sono così ciechi e sordi da non aver ascoltato e letto le nostre numerose denunce, nonostante il fumo negli occhi che qualcuno continua soffiargli».

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Por 2007-2013, Laura Ferrara (M5S): “Artifici contabili e spostamenti di risorse non salvano la Calabria”

"È di ieri la notizia secondo la quale la Corte dei Conti ha sancito ufficialmente, portando la relazione in Parlamento, il fallimento della Calabria in fatto di spesa sulla Programmazione 2007-2013. Niente di nuovo sotto il sole – commenta l'eurodeputata Laura Ferrara, che delle criticità della vecchia Programmazione si è già occupata interessando più volte la Commissione europea. Già ad ottobre la Commissione mi informava, rispondendo ad una mia interrogazione che alla Calabria ed ai calabresi è stato sottratto oltre un miliardo di euro a valere sul Por 2007-2013. In particolare la riduzione ha riguardato il Fesr il cui “cofinanziamento nazionale era di circa 3 miliardi di euro ed è stato ridotta a circa 2 miliardi di euro” come scriveva la Commissione. Così come dal Fondo sociale europeo (FSE) 2007-2013 sono stati trasferiti al piano di azione per la coesione (Pac) circa 286 milioni. 

La Corte dei Conti però, ci dà un dato esplicativo di quanto abbiano inciso gli artifici contabili per il raggiungimento della spesa e la bocciatura da parte del tribunale contabile: l'elevata incidenza dei progetti retrospettivi (circa il 44% della dotazione finanziaria quale ridefinita dalle rimodulazioni), escamotage finanziario adottato dal Dipartimento Programmazione della Regione Calabria per far quadrare i conti, una sorta di rimborso alla Regione su progetti e opere già realizzate. Nessun beneficio, dunque, per lo sviluppo di una terra relegata agli ultimi posti in fatto di occupazione e quindi crescita. 

Qualcuno dalla Cittadella Regionale - aggiunge Ferrara - vorrebbe convincere poi i cittadini e noi che il trasferimento di risorse sui Pac non comporta grandi differenze “giusto il cambio dello strumento programmatico” dicono. Possiamo facilmente smentirli anche su questo. Intanto lo spostamento di risorse da uno strumento ad un altro è già di per sé indice di ritardi e inefficienze di questa amministrazione regionale e la relazione della Corte dei Conti lo conferma, gli interventi da realizzare attraverso i Piani di Azione Coesione non hanno poi una scadenza vincolante prevista a livello normativo: viene meno così la finalità propria dei finanziamenti europei cioè colmare le lacune regionali secondo una tempistica rapida e certa dettata dall'Unione. Per concludere le somme confluite nei Pac, ove non impegnate, possono poi essere utilizzate dal Governo nazionale per altre finalità. Dunque sì, per me il miliardo e mezzo è stato sottratto ai calabresi. Non c'è nessun modo - chiosa Ferrar a- per tornare indietro, ma possiamo guardare avanti alla nuova Programmazione... ah no, anche quella viaggia anni luce in ritardo rispetto a come dovrebbe realmente essere".

Lsu, il Comune di Soveria Mannelli invita la Regione ad assumersi le sue responsabilità

I lavoratori Lsu ed Lpu in forza al Comune di Soveria Mannelli fino al 31 dicembre scorso, hanno stazionato presso la sede municipale in segno di protesta per l’immobilismo istituzionale che ha costretto la maggior parte dei Comuni calabresi a non rinnovare, di fatto, la proroga dei contratti di lavoro.

 I lavoratori hanno incontrato il Sindaco Leonardo Sirianni che ha dichiarato che “non è certamente l’Amministrazione Comunale di Soveria Mannelli a essere la controparte dei lavoratori Lsu - Lpu ma è soprattutto la Regione Calabria che deve fare la sua parte sia direttamente che in contraddittorio con il Governo nazionale, fornendo elementi concreti e certi piuttosto che invocazioni di principio che rimandano alla buona volontà degli amministratori locali e a possibili, nebulosi e futuri provvedimenti. E questo sia per evitare di rinviare il problema e sia di dare un colpo mortale alle finanze dei comuni che in Calabria sono in buona misura già dlpuissestati, con l’unica certezza di compromettendo le responsabilità patrimoniali di amministratori e dirigenti comunali”. Il Sindaco Sirianni ha poi ribadito “la totale vicinanza ai lavoratori che hanno sempre contribuito a garantire i servizi fondamentali per la cittadinanza, svolgendo sempre con dedizione e impegno le funzioni per le quali circa vent’anni fa sono stati chiamati ad assolvere attraverso precisi progetti proposti dall’Amministrazione Comunale”. Il Sindaco ha proseguito dicendo che “ovviamente ci stiamo tenendo costantemente in contatto con colleghi amministratori e con dirigenti regionali e nazionali per seguire gli sviluppi della vicenda. Inoltre, vigiliamo con particolare attenzione sugli esiti delle riunioni in corso tra i vertici regionali e i Sindaci dei comuni Calabresi. Soprattutto i primi cittadini sono quelli che chiedono di dare una soluzione puntuale alla delicata vicenda che oltre a pregiudicare i lavoratori mette in difficoltà tutti i cittadini nella fruizione dei servizi essenziali”. Sirianni conclude sostenendo che “il comune di Soveria Mannelli rimane in attesa di una nota esplicativa chiara e non interlocutoria da parte della Regione Calabria volta a chiarire la posizione di tutti i lavoratori che da decenni ogni anno sono appesi a un filo: è una battaglia che riguarda tutti e l’Amministrazione Comunale di Soveria Mannelli farà tutto il possibile, all’interno del quadro normativo vigente, per garantire servizi e lavoro. Non possiamo assistere inerti che, come sempre, i problemi, creati da altri, vengano scaricati sui comuni, che sono l’ultimo anello della catena. Troppo comodo. Ognuno deve fare la propria parte: noi faremo certamente la nostra ma ben prima di noi attendiamo la Regione Calabria. E finalmente constatiamo che c’è chi ammette che non si potranno stabilizzare tutti. Le bugie, come sempre, hanno le gambe corte”.

Sede calabrese a Bruxelles, Ferrara (M5S) “Un costo inutile per i cittadini”

«Non ci è riuscito il presidente della Regione Calabria a rendere operativa la sede calabrese a Bruxelles che è rimasta, così come in passato, un costo inutile a spese dei cittadini calabresi».

È quanto afferma l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara, riferendosi alla sede di rappresentanza della Regione Calabria nella città che ospita il Parlamento europeo.

«A luglio viene pubblicato un avviso pubblico per la selezione di 5 consulenti “di supporto al coordinamento tecnico delle attività di programmazione settoriale e territoriale del POR Calabria FESR FSE 2014/2020 e la sua integrazione con la Cooperazione Territoriale Europea, per la sede di Bruxelles della Regione Calabria”. Siamo quasi a fine dicembre ed ancora nessuna selezione è stata effettuata – lamenta la Ferrara – anzi, ad ottobre viene sospesa la selezione fino a data da “determinarsi” così come è possibile apprendere dal sito Calabriaeuropa. La sede non ha un organico effettivo ed “ufficiale” da novembre 2015. Sin dal mio insediamento al Parlamento europeo ho ripetutamente chiesto che la sede diventasse operativa al pari di quelle di altre Regioni. Poteva essere un punto di promozione, informazione e perché no, anche di formazione e invece, fatta eccezione per qualche convegno/parata, è solo una voce di spesa del bilancio regionale. Dal 2015 la sede risulta formalmente scoperta di risorse anche se più di una volta al suo interno era presente un esperto del Laboratorio Calabria 2020, il cui contratto risultava scaduto e non rinnovato. A distanza di quasi tre anni, anche su questa situazione il governo regionale non ha certo brillato per trasparenza, oltre a non aver intrapreso la famosa “svolta” rispetto a quello precedente. Chiedo maggiore chiarezza sulla funzione della sede che si è connotata più come un ufficio privato che come un punto di riferimento in Europa».

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Caso Calenda, Ferro e Tallini replicano a Romeo

"La difesa d’ufficio che Sebi Romeo fa del presidente Oliverio rispetto al caso Calenda - quando avrebbe fatto meglio a lasciar cadere un velo pietoso sulla vicenda -  ci costringe a rimarcare ulteriormente la gravità delle esternazioni del ministro dello Sviluppo economico".

È quanto affermano i consiglieri regionali Wanda Ferro e Domenico Tallini (Gruppo misto), che proseguono: "Romeo ci accusa di stigmatizzare notizie infondate, quando le parole del ministro Calenda sono state chiare e inequivocabili, e riprese da tutti gli organi di informazione. Il tweet con cui il ministro Calenda ha dichiarato di essere stato 'impreciso' soltanto in serata, dopo che Oliverio gli ha ricordato la firma dell’accordo del 26 luglio scorso, non allevia la gravità del contenuto delle sue dichiarazioni. Altro che rettifica! Affermando soltanto di essere stato 'impreciso”, è come se il ministro avesse detto: “Ho sbagliato a dire che ci siamo visti una sola volta per sbaglio, perché quella volta non è stato per sbaglio, ma avevamo un regolare appuntamento!”. Ciò quando ci saremmo aspettati una interlocuzione costante, magari quotidiana, tra il presidente della Regione Calabria e il ministro dello Sviluppo economico, così come è avvenuto per la Campania! Era quello il senso del ragionamento di Calenda e non è stata certo l’imprecisione dell’espressione a cambiarne la sostanza. Non accettiamo certo da Romeo accuse di mistificazione -  il quale sa bene che nei confronti della minoranza non ha dato grande prova di credibilità - ed è evidente che le gravi dichiarazioni del ministro, riportate puntualmente dalla stampa, non potevano che procurarci allarme e preoccupazione. Non siamo tanto sprovveduti da non comprendere che la piccola chiosa con cui Calenda ha risposto ad Oliverio aveva l’obiettivo di non aggravare ulteriormente l’imbarazzo politico-istituzionale causato da un vero e proprio atto di denuncia delle gravi inefficienze dei governi meridionali, coinvolgendo senza smentita alcuna quello calabrese”.

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