Usb: "C'è chi si arricchisce sfruttando il dramma dei migranti"

"Come nostra abitudine, lasciamo sempre che sia la magistratura a fare il proprio lavoro e ad accertare eventuali responsabilità.

Tuttavia la vicenda inquietante che emerge dalle indagini giudiziarie alla Prefettura di Catanzaro sulla questione dei migranti, non fa altro che confermare la fondatezza dei nostri dubbi, più volte manifestati, circa la assoluta poca limpidità che c'è nei confronti dei centri che ospitano coloro che, disperati, arrivano dall'estero".

E' quanto scrive in una nota, la Federazione provinciale di Catanzaro dell'Unione sindacale di Base.

"Lo scorso anno - prosegue il comunicato - nei giorni della protesta degli ospiti di un centro di accoglienza del lametino, abbiamo più e più volte chiesto alla Prefettura, di poter accedere agli atti per poter comprendere meglio le ragioni di quel disagio.

Non abbiamo avuto le risposte che auspicavamo.

Quello che sta emergendo, però, è che questa indagine forse fa comprendere perché le nostre richieste di effettuare delle verifiche approfondite sui requisiti delle strutture e sul controllo delle condizioni in cui i migranti vengono tenuti nei centri, siano state lasciate cadere.

Quello che è certo - aggiunge l'Usb - è che, a prescindere da questo episodio, sempre di più ci si rende conto di come sul dramma dei migranti ci sia una speculazione enorme, con personaggi che su questi drammi provano ignobilmente ad arricchirsi, ben sapendo che la gente lungi dal condannare gli speculatori, si accanisce con violenza contro le vittime, cioè i migranti.

Alla luce di quanto successo, la Usb si augura che oggi la Prefettura faccia seriamente quei controlli, in modo approfondito e determinato, al fine di verificare le reali condizioni delle strutture e, soprattutto che le condizioni di vita all'interno di esse siano degne di un paese civile.

Inoltre - conclude la nota - pretendiamo che l’organo di governo sul territorio svolga il ruolo istituzionale che gli compete e che, quindi, non sia la magistratura il regolatore della pubblica amministrazione e delle attività, sotto il controllo della prefettura!".

L'Italia, l'immigrazione e il cambio d'umore

È tutto da vedere cosa faranno effettivamente le nostre navi in Libia. Quello che conta, oggi, è rilevare il cambio di umore, il messaggio esplicito o subliminare che si sta percependo. Siamo passati, infatti, e in pochi mesi, da “accoglienza di disperati… ”, a “combattere gli scafisti”, il che significa, di fatto, impedire le partenze, e quindi gli arrivi.

 Da notare che il mutamento è avvenuto senza che protesti nessuno. Cerchiamo di capire cosa sia intervenuto, in questi pochi mesi.

  • La pubblica opinione è quasi unanime nel cambio di umore.
  • Il numero degli sbarcati è cresciuto in modo preoccupante;
  • Gli sbarcati sono in realtà trasportati in Italia non solo da navi private, ma da navi militari di Stati europei che si guardano bene di portarli sulle proprie coste, pur comode e vicine.
  • È ormai noto che i governi italiani hanno firmato dei patti suicidi, noti come Dublino; e la gente ormai lo sa.
  • Gli sbarcati vorrebbero approdare in Italia, ma per poi andarsene in Europa. L’Europa ha chiuso le frontiere anche fisicamente. Schengen, infatti, riguarda unicamente i cittadini degli Stati firmatari, mica tutti gli esseri umani.
  • Lo stesso per la più che ovvia distinzione tra profughi – pochissimi e a ben determinate condizioni – e migrazione di massa.
  • Il puerile tentativo di prendersela con l’Ungheria e basta cozza con l’evidenza del muro di Calais e delle randellate di Ventimiglia della polizia francese.
  • Perciò gli sbarcati restano in Italia, dove è sotto gli occhi di tutti che non hanno niente da fare, e dove non c’è lavoro se anche lo cerchino.
  • Sono ormai quotidiani gli scandali e casi dubbi connessi con l’accoglienza; e il buonismo si sta rivelando, se non sempre, spesso, un lucroso affare. Lo stesso per le navi private, le quali, con il solo rifiuto di polizia a bordo, rilevano una lunghissima coda di paglia.
  • Il salviniano “Aiutiamoli a casa loro”, scappato di bocca anche a Renzi, va finalmente preso sul serio.

 Sono interessanti anche alcuni risvolti della missione navale italiana.

 Essa è italiana e non europea, ed è il fallimento dell’Europa l’unica volta che poteva agire solidarmente in politica estera.

 È una risposta allo schiaffo francese della settimana scorsa, quando Macron convocò i libici senza avvertire il governo italiano; tanto più che lo strombazzato accordo pare sia fallito.

 È una missione militare, con tutti gli automatismi che ciò comporta: se attaccati, i nostri militari dovranno (non “potranno”) reagire facendo uso delle armi.

 Concludo con un suggerimento sussurrato a Gentiloni: ne parli e ne faccia parlare il meno possibile. In questo momento, tutto ci serve tranne del chiasso, se dovesse succedere qualcosa di brusco.

I migranti e l'accoglienza senza umanità

 Da un punto di vista antropologico, la questione dei “migranti” viene affrontata in un modo che si può dire l’esplosione ufficiale del più evidente materialismo in versione piccolo borghese: “fuggono dalla guerra e dalla fame”; “cercano una vita migliore”… Queste sono le spiegazioni, che, nella mentalità comune, paiono anche convincenti, ovvie. E “accogliere” viene inteso come dare loro un tetto, del cibo, dei vestiti… nel caso migliore, quattro soldi (a loro!) e il cellulare. Non si sente alcun cenno, nemmeno da Altissimo loco, al fatto che essi, prima che “migranti”, sono esseri umani nel senso complesso di questa espressione, che non può essere ridotto a mangiare e bere e dormire. Ci sono o no esigenze esistenziali?

 Come tira avanti, un “migrante”, l’interminabile giornata d’estate? Si sveglia, fa colazione, aspetta il pranzo, aspetta la cena e va a dormire. Per esperienza diretta, giuro che un tale stile di vita non lo sopporterebbero nemmeno i miei tre cani: vogliono uscire, vogliono giocare, vogliono essere accarezzati, abbaiano per comunicare… Sono solo cani, i miei cani, ma a volte si annoiano; immaginate la noia profonda di un essere umano che per ventiquattr’ore non faccia niente di niente.

Non lavorano; ma quand’anche ci fosse lavoro da dare loro, resterebbe sempre gran tempo libero da riempire. Non studiano: e cosa? E in quali scuole? Non leggono: e cosa? Non praticano sport…

 Ho cominciato con il minimo: come passare il tempo. Ma andiamo ad esigenze che non sono solo fisiche, bensì anche psichiche: i rapporti umani e l’amore. E qui lascio il problema all’immaginazione del lettore; sperando che non si limiti a pensare al “sesso” solo in termini biologici.

 E tra loro ci sarà, ancora, qualcuno che creda in qualche religione! Io, che in chiesa vado ogni domenica, non ho mai visto “migranti” cristiani a Messa; né so di luoghi dove si riuniscano di musulmani. E non mi pare che qualcuno si preoccupi delle esigenze spirituali e religiose, come accadeva ai nostri emigranti, sempre meritevolmente assistiti da missionari. Nessuno tenta di dialogare con loro su Dio e l’anima: niente, solo mangiare e bere e dormire!

 Insomma, trionfo del peggiore edonismo spicciolo dell’Europa degenerata. Se un giorno qualcuno si preoccuperà mai di qualcosa in più di mangiare e bere e dormire, vedrete che porteranno i “migranti” in discoteca. Siamo o non siamo la “generazione Bataclan”?

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Vibo Marina: Scoperte dai carabinieri 2 salme di migranti tumulate senza la cassa di legno

I carabinieri della Stazione di Vibo Marina, con la collaborazione dei colleghi del Nas di Catanzaro hanno denunciato, in stato di libertà, il titolare di una agenzia funebre di Vibo Valentia, ritenuto responsabile del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

In particolare, nel corso di un sopralluogo presso il cimitero della frazione Bivona, effettuato dopo la segnalazione di strane esalazioni nelle vicinanze dei loculi ospitanti le salme dei profughi giunti cadaveri negli ultimi sbarchi, i militari hanno riscontrato forti odori e, con la collaborazione dell’autorità sanitaria e dei responsabili del Comune, hanno proceduto alla verifica di alcuni loculi.

In 2 dei 31 ispezionati, i carabinieri hanno accertato la presenza della sola copertura interna in zinco senza la bara in legno con conseguente esposizione dei cadaveri all’aria.

I successivi accertamenti, hanno permettesso di appurare come, per quei due loculi, la ditta fosse stata incaricata e regolarmente pagata dal Comune di Vibo Valentia.

Oltre ai loculi controllati, i carabinieri hanno riscontrato anche la presenza di 3 bare sigillate con all’interno cadaveri di migranti ancora da tumulare.

 

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Migranti, Laura Ferrara (M5S): “Allarmante il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati”.

“Con i recenti sbarchi dei migranti nei porti dell’Italia meridionale - dichiara Laura Ferrara, deputata europea del MoVimento 5 Stelle - emergono le gravi difficoltà nella gestione dell’accoglienza dei minori non accompagnati, categoria di soggetti articolarmente vulnerabili.

La Sicilia e la Calabria sono le regioni che ne ospitano di più. Attualmente - continua Laura Ferrara -, al Parlamento Europeo, sono in corso i lavori sul rapporto che riguarda la proposta di regolamento che stabilisce una procedura comune di protezione internazionale, di cui sono relatrice. La mia proposta è quella di un trattamento rapido ed efficace delle domande di asilo e particolare attenzione viene riservata alle garanzie procedurali nei confronti dei minori non accompagnati. In questo ambito si punta a velocizzare i tempi per la nomina di un tutore, in modo da garantire assistenza e rappresentanza nel corso dell’intera procedura di esame della domanda d’asilo, a non affidare un numero elevato di minori allo stesso tutore. La proposta è di limitare a 20 il numero di minori affidati allo stesso tutore, in modo da essere sicuri che potrà seguire al meglio i vari casi.

Attualmente capita che si arrivi anche a 70 minori sotto tutela di un solo tutore. Nella mia proposta chiedo di implementare un sistema di controllo delle prestazione dei tutori stessi, che siano qualificati evitando conflitti d'interesse. Capita oggi che i minori vengano affidati agli stessi gestori dei centri che li accolgono. A migliorare, in questo modo, sarà anche la prevenzione di abusi di ogni genere. Inoltre sono stati presentati emendamenti per esentare i minori da particolari procedure, come quella di frontiera, che potrebbero rivelarsi eccessivamente pregiudizievoli nei loro confronti”. 

Secondo i dati ministeriali, dall’inizio del 2017, sono sbarcati in Italia circa 9800 minori stranieri non accompagnati mentre quelli censiti e presenti nelle strutture di accoglienza, alla data del 31 maggio, sono più di 16.000. Superano invece il numero di 5000 i minori che si sono resi irreperibili senza lasciare traccia. I Comuni di sbarco, i quali hanno le maggiori responsabilità nella cura dei minori, sono costretti in molti casi a ricorrere a strutture temporanee di accoglienza in territori che vivono spesso situazioni di disagio sociale ed economico. “Il rischio che si alimentino sentimenti di xenofobia e razzismo è costante, - commenta la pentastellata - al pari del rischio, da parte dei minori, di essere vittima di episodi di sfruttamento, violenza e attività illecite. In più occasioni i consistenti fondi nazionali e comunitari che ruotano intorno all’accoglienza hanno rappresentato un business per chi ne ha fatto oggetto di speculazione. Inoltre vi è il problema dei cittadini stranieri che si fingono minori per sfuggire alle responsabilità ed ottenere un miglior trattamento. 

Unitamente ad altre proposte che il Movimento 5 Stelle ha avanzato per la revisione del fallimentare regolamento di Dublino, si vuole quindi evitare che i minori siano privi di idonea tutela ed assistenza o che si ritrovino imprigionati da inadeguate procedure e principi che bloccano il loro viaggio verso una destinazione finale che, spesso, non corrisponde al nostro Paese. In ogni occasione la delegazione del M5S - conclude Laura Ferrara – si batte nelle aule parlamentari di Bruxelles e Strasburgo affinché il sud dell’Italia non diventi il campo profughi d’Europa, richiamando costantemente il rispetto dei principi di solidarietà da parte degli altri Stati Membri e di equa ripartizione di responsabilità nella gestione dei flussi”.

Politiche migratorie, Bordini (Mns): "Governo Regionale totalmente inadeguato"

Riceviamo e pubblichiamo

"E’ un’estate torrida fatta di roghi dirompenti in grado di generare inquietudine, quella stessa  trepidazione generata dalla desolante immagine di flussi umani in arrivo sulle nostre spiagge. Nonostante il Governo abbia tentato a più riprese di contenere il fenomeno siglando accordi, organizzando vertici, nulla sembra poter arrestare la valanga umana. I numeri degli sbarchi di migranti economici e richiedenti asilo o rifugiati, dall'inizio dell'anno ad oggi, contano 85.200 persone in Italia, quasi il 10 % in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Le attuali politiche umanitarie e solidali hanno assunto una valenza economica ormai consolidata e questo anche in Calabria ha dato e dà i suoi frutti! Già il Governo Renzi ha mercanteggiato con i partner europei e pur di garantirsi una maggiore flessibilità sui conti pubblici, in cambio, ha offerto accoglienza unilaterale dei migranti. Tradotto: più soldi a patto che l’emergenza profughi fosse nelle mani della sola Italia. Con questa politica, l’unico risultato ottenuto è sotto gli occhi di tutti, il traffico di migranti è stato concentrato solo nel Mediterraneo.

Il dibattito di queste ore, quindi, ci riguarda da vicino considerato che il 25% di profughi giunge nel continente attraverso i porti calabresi, in particolare Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone. Tralasciando le questioni di interesse internazionale e osservando quanto sta accadendo a livello regionale, non si può non evidenziare lo spaccato affaristico venutosi a determinare nell’ultimo triennio attorno all’emergenza migranti. Il caos dettato dalle continue emergenze, gli ingenti finanziamenti messi a disposizione, hanno generato un nuovo business. Dietro le strutture operative di protezione, siano esse CARA, CAS, Hot spot, SPRAR, si muove il mondo caritatevole dei volontari, delle associazioni, delle cooperative sociali e delle fondazioni religiose che, in tempi di penuria e crisi del welfare, stanno riversando tutte le loro attenzioni a questo nuovo comparto, la fabbrica dei clandestini! Guarda caso molte sono le cooperative sociali anche di nuova costituzione, nate attorno ai rifugiati sulla base di semplici autocertificazioni. Le banche dati ministeriali contano ventimila enti che si occupano di immigrazione! Vero è che, negli ultimi tempi, viste le bacchettate dell’Europa in materia di gestione dell’accoglienza dei migranti, le istituzioni locali, se prima per prassi affidavano direttamente al mondo del volontariato parte della gestione dei servizi, hanno optato per una maggiore trasparenza, affidandosi a procedure di evidenza pubblica svolte in base al dettato normativo per l’individuazione dei soggetti gestori. Qualcosa però non funziona, se nonostante ciò, il sistema non risponde efficacemente. Sarebbe ora che chi di dovere cominciasse ad interrogarsi su quali interessi si celano dietro la retorica umanitaria e buonista, sui controlli da effettuare sulle strutture e su chi le gestisce.

La politica ed i parlamentari calabresi come stanno intervenendo sulla questione? Il Governo Regionale totalmente inadeguato, non prende posizione neanche rispetto al grave disagio dei calabresi costretti a subire l’onta delle politiche umanitarie buoniste in favore di popolazioni che, per quanto deboli economicamente o in fuga dalle guerre, non potrebbero essere oggetto di assistenza e cura più di chi è nato in Calabria. Dalle nostre parti i diktat del governo centrale vengono eseguiti passivamente in cambio di promesse o prebende spesso disattese. Ci si abitua a tutto facilmente in Calabria, anche ad essere umiliati, disprezzati, da chi al governo della Regione, ipocritamente finge di occuparsi del bene delle comunità calabresi celando la propria incapacità politica ed amministrativa con ogni mezzo, trincerandosi dietro atti, delibere prive di sostanza, dai contenuti sterili con frasi fatte e slogan creativi in nome principi di legalità, tolleranza e solidarietà. il Governatore e la sua corte somigliano ad una monade non intesa nell’accezione leibniziana ma chiusa in se stessa ed isolata dal resto dell’Universo. Nessuna clamorosa iniziativa di condanna sulla vicenda del CARA di Crotone, eppure lì si era annidata la ndrangheta mascherata da volti santi consacrati alla carità cristiana. Vi è anche un’emergenza di sicurezza ma si continua a non riuscire ad imporre nelle sedi opportune interventi risolutivi atti a garantire, prima di tutto ai cittadini, misure di garanzia per l’incolumità all’altezza della situazione, si continua ad accogliere masse di disperati tra i quali ci sono criminali pronti ad essere arruolati nell’esercito della ndrangheta. Sarebbe proficuo se i cortigiani facessero un esame di coscienza e prendessero atto del fallimento del loro mandato. E’ urgente che si rendano conto  che in Calabria, avendo sacrificato ogni opportunità di crescita e di investimento su un territorio a vocazione turistica,  la speranza in un futuro migliore è sfumata e si sono amplificati gli atavici problemi di ordine socio-economico, il doppio binario nord/sud. In questo quadro, accogliere indiscriminatamente migranti equivale ad innescare vere e proprie bombe sociali e pericolose spirali di razzismo. Insomma un circolo vizioso di odio, guerra tra poveri che ci mette fortemente a rischio".

Alessandra Bordini – Vice coordinatore regionale Mns

Tallini (Gruppo misto): “Immigrazione, la misura è ormai colma"

“Rispetto al fenomeno immigrazione la misura è ormai colma. Urge intervenire senza indugi. Bene ha fatto l’Ambasciatore a Bruxelles a mettere in mora l’Ue che fino adesso non è intervenuta, lasciandosi sfuggire la situazione di mano riguardo ad una questione su cui il Governo nazionale e l’Europa si giocano la loro credibilità”.

Ad affermarlo è il consigliere regionale Mimmo Tallini che sottolinea:  “I continui sbarchi sulle nostre coste e le cifre da record dei profughi giunti in Italia confermano che la situazione è ormai al limite della tollerabilità”.

“Serve che il Governo - come indicato dall’on. Santelli, deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia - dichiari lo stato di emergenza, assumendo misure immediate sul fronte della vigilanza e del controllo con la presenza obbligatoria a bordo, di uomini delle forze dell’ordine su ogni Ong (pena divieto di attracco) e garantendo la permanenza sul nostro territorio solo a quanti siano realmente rifugiati provenienti da zone di guerra. Non si può scaricare sulle regioni del Mezzogiorno - per ragioni geografiche più esposte all’emergenza - una questione che interessa l’Europa intera”.

“Non si tratta di una prova di forza ma di una rivendicazione legittima e fondata, e diciamolo pure, anche tardiva. Il Consiglio europeo - conclude Mimmo Tallini - assuma le necessarie determinazioni. Allo stato, la linea dura di negare l’accesso alle navi straniere rappresenta l’unica strada percorribile”.

Movimento Sociale - Fiamma tricolore: "Si faccia chiarezza sul 'modello' Riace"

Riceviamo e pubblichiamo

«“Come cagnette a cui avevano sottratto l’osso” (cit. De Andrè da “Boccadirosa”) … le “associazioni di Riace” si scagliano, minacciando vie legali (sic, proprio loro, adesso si che abbiamo “tanta” paura) per presunte parole ed atteggiamenti razzisti di cui – leggere per avere conferma – non esiste parola o riferimento nei nostri DUE comunicati.

La Fiamma Tricolore non è certo “un sedicente gruppo politico” bensì un Movimento che ha avuto in passato diversi eletti in tutte le assisi e che porta avanti dignitosamente l’eredità del Movimento Sociale Italiano senza vacui nostalgismi né assurde xenofobie ma lottando per uno Stato Sociale che sia equo e giusto, lasciando agli pseudo-buonisti i comunicati scritti col “tubo della politica” (lasciateci almeno questo come nostalgia degli anni giovanili di alcuni di noi).

La Fiamma Tricolore non vuole dimostrare a Riace contro immigrati e richiedenti asilo, bensì dimostrerà a Riace contro chi sulla pelle di queste persone vuole costruire carriere o, peggio, lucrare guadagni  … si, proprio come successo ad Isola e come ci hanno svelato i criminali romani dell’inchiesta denominata “terra di mezzo” (ricordate il tizio che diceva, più o meno, “Ma quale droga, con il business dell’immigrazione si guadagna dieci volte tanto”). Ed è proprio quello che pare emergere da una relazione degli ispettori prefettizi a Riace. Clientele, assunzioni “sospette”, affidamenti diretti di servizi a ditte amiche, percezione di somme non dovute e tant’altro. Per molto meno sono decine i Comuni sciolti per mafia. Riace no! Riace continua ad essere indicata come “modello” di integrazione, ed a noi sta bene che lo sia se effettivamente lo è. Altrimenti che si perseguano i corrotti ed i corruttori, senza alcun riguardo.

Denunciateci! Noi sappiamo di avere le carte in regola, vediamo se anche voi “associazioni che vi mobilitate”, aldilà delle sterili parole d’ordine lanciate per creare una cortina fumogena tesa a nascondere i tanti dubbi che emergono da certe situazioni, le avete altrettanto.

Come accaduto qualche giorno fa a Catanzaro voi certo non ci fermerete, anzi ci fortificate!»

 Segreteria  regionale Movimento sociale italiano - Fiamma tricolore

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