Calabria, le bandiere blu e il turismo all'anno zero

La Calabria ha 750 chilometri di coste. Se pigliamo come unità di misura le bandiere blu del corrente 2017, ne ha una ogni 104 chilometri, quindi tutto il resto, per un totale di almeno 720, è sotto il minimo per ottenere tale riconoscimento. Cioè tutto il resto delle coste è sporco, è male organizzato e roba del genere.

 E i depuratori, che mi dite dei depuratori? Funzionano? Secondo gli assegnanti bandiere, no, non funzionano.

 E il turismo è bene attrezzato, con rispetto dell’ambiente eccetera? No.

 E la raccolta rifiuti è fatta a modo? No.

 Insomma, qui non siamo al bicchiere mezzo pieno, qui siamo si fronte a una botte tutta vuota con un filo di vino in fondo, magari buono, ma quantitativamente insignificante.

 E quelli della bandiera blu s’impicciano solo di spiagge e di mare. Se invece vanno a vedere il turismo nelle sue varie componenti, altro che bandiere! Scarsissime le forme alternative ai bagni, tipo: montano, di salute, agriturismo (vero!), termale, religioso… Siamo quasi a zero.

 Turismo culturale? Mai sentito nominare.

Del resto, la Regione s’interessa alla cultura meno di quanto mi interessi io dell’allevamento dei lama sulle Ande; solo che io so che i lama sulle Alpi esistono, e la Regione non sa manco cosa sia, la cultura.

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Pizzo: boom di visualizzazioni per il video di promozione turistica

Un sogno di mezza estate, ora che la bella stagione è ancora lontana. Il nuovo video di promozione territoriale patrocinato dal Comune di Pizzo è un piccolo capolavoro di emozioni, una tavolozza di colori e di suggestioni mediterranee capace di toccare le corde dell'anima di chi nella città di Murat ci è nato, ma anche di accendere il desiderio di visitarla al più presto in chi, invece, non ci è mai stato.
 
Ideato e realizzato da Giorgio Sergi, con il sostegno economico dell'Amministrazione comunale, il cortometraggio è destinato principalmente al settore turistico, con l'obiettivo di solleticare soprattutto la curiosità degli stranieri facendo leva sugli aspetti culturali e paesaggistici maggiormente apprezzati da chi sceglie la Calabria per le proprie vacanze.
 
Non a caso il video si apre con una battuta di pesca, accompagnata da un antico canto in sottofondo che richiama la tradizione delle tonnare. Su questo tema introduttivo, poi, il maestro Alessandro Maglia ha composto la colonna sonora dell'intero video, che quindi può vantare anche musiche originali, scritte ad hoc in fase di montaggio.
 
Le riprese, molte delle quali realizzate con un drone, sono durate quattro mesi, al termine dei quali appena il due per cento del girato è stato scelto per allestire il lavoro finale.
 
Il risultato sono sei minuti intensi ed emozionanti, che accompagnano lo spettatore alla scoperta di Pizzo, del suo mare dalle sfumature tropicali, del dedalo di stradine e scalinate che danno forma al suo centro storico, dei colori e dei suoni dell'estate.
 
"Il nostro scopo - spiega Sergi - era creare un video che consentisse la promozione turistica, ma che aiutasse anche chi è di Pizzo a riscoprire la propria città, perché quando si vive in un luogo così affascinante può succedere di non fare più caso alla sua bellezza. Nel filmato, dunque, abbiamo seguito un ideale percorso da un confine all'altro del territorio napitino, attraverso un carosello di colori, immagini e suoni che lavorano all’unisono, per ricordare a tutti quanto sia bella la nostra terra, senza bisogno di sognare paradisi lontani, e per sottolineare che siamo solo noi a decidere come vederla e se siamo disposti a proteggerla davvero".
 
Ad appena quattro giorni dalla sua pubblicazione su Youtube, sono già migliaia le visualizzazioni, cresciute in maniera esponenziale grazie alle condivisione sui social.
 
"È un video bellissimo - rimarca con soddisfazione il sindaco Gianluca Callipo -, di grande impatto grazie a immagini spettacolari e a una narrazione efficace che punta tutto sulle suggestioni culturali e paesaggistiche che Pizzo sa offrire. Si rivelerà sicuramente un ottimo strumento di promozione territoriale, che aiuterà a diffondere l'immagine della nostra città nei canali turistici sia italiani che esteri".
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Pizzo: lavori in corso per accogliere i visitatori di Pasqua

Pizzo si prepara ad accogliere visitatori e turisti che il prossimo fine settimana, in occasione delle festività pasquali, affolleranno la città napitina.
In prima linea c'è l'assessorato all'Ambiente, guidato dal vice sindaco Fabrizio Anello, che in queste ultime settimane ha predisposto numerosi interventi focalizzati principalmente sulle aree verdi e sui percorsi pedonali.
Gli operai incaricati dal Comune sono già intervenuti per il taglio dell'erba e la pulizia della villetta su Via Nazionale, facendo particolare attenzione a non danneggiare i nuovi arbusti di lavanda piantati recentemente dall'associazione La voce del silenzio nell'ambito del progetto di rieducazione al bello "Un sasso nello stagno". 
 
Pulizie di primavera pure per i giardinetti Ficarazza, nel centro storico, mentre nel corso di questa settimana si interverrà nella Villa comunale, al fine di renderla pienamente fruibile nel fine settimana.
Eliminazione delle erbacce anche in località la Pietà, dove sono stati ripuliti i terrapieni e le aiuole in prossimità dei marciapiedi.
 
Particolarmente impegnativo, poi, è l'intervento avviato alla Seggiola e ormai in fase di completamento. Qui il Comune ha previsto la radicale pulizia delle aree del costone che fiancheggiano la discesa che da piazza della Repubblica conduce sino al borgo marinaro, strada recentemente riqualificata attraverso il rifacimento delle infrastrutture di rete (condutture fognarie, acque bianche e illuminazione) e la completa ripavimentazione con basole in pietra lavica e arenaria, che hanno sostituito il vecchio manto stradale rattoppato in più punti. La suggestiva discesa, che già in passato, nonostante le condizioni fatiscenti, attirava l'attenzione dei turisti, promette di diventare ora uno dei percorsi più battuti dai visitatori di Pizzo.
 
Operai del Comune ed operatori ecologici in azione anche alla Marina per la potatura degli alberi e la pulizia del costone, nonché nella pineta di Colamaio, che rappresenta una delle mete preferite per la classica scampagnata di Pasquetta.
 
All'invasione di turisti e visitatori che solitamente scelgono la città napitina per le prime gite di primavera, si stanno preparando anche i due principali siti museali della città, Castello Murat e Chiesetta di Piedigrotta, dove la cooperativa che gestisce i servizi di custodia e accoglienza turistica, la Kairos, sta mettendo a punto gli ultimi accorgimenti in vista del lungo weedend festivo. Intanto, però, sono già numerosissime le scolaresche che nelle ultime settimane hanno scelto questi due luoghi simbolo di Pizzo per le proprie gite di studio. L'obiettivo è battere il record di presenze dello scorso, quando in appena due giorni, Pasqua e Pasquetta, furono circa 2200 i visitatori paganti che scelsero Castello e Chiesetta.
 
"Lo scorso anno fu tutta la città a riscontrare flussi straordinari di turisti - ricorda il sindaco Gianluca Callipo -, con ristoranti, bar e strutture alberghiere che fecero registrare il tutto esaurito durante le festività pasquali. Se il tempo ci dà una mano, sono certo che anche questa volta Pizzo sarà tra le mete più gettonate in Calabria, grazie anche al suo bellissimo centro storico che ha ritrovato lo splendore originario in seguito ai massicci interventi di riqualificazione che sono stati realizzati dal Comune negli ultimi tre anni".
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Reggio Calabria, Alitalia e la scomoda verità

 Sull’aeroporto di Reggio, le chiacchiere stanno a zero, e i soldi sono soldi. L’Alitalia chiede alla Regione Calabria poco meno di due milioni di euro. La Regione fa gli orecchi del mercante, e non dà risposta.

 Mi pare che nessuno abbia capito che Alitalia non è “la compagnia di bandiera” se non per il nome Italia; è ormai quasi del tutto privata, e anche collegata a realtà europee, pur esse private. Se Alitalia ritenesse conveniente lavorare a Reggio, non ci sarebbe bisogno di manifestazioni e dimissioni e chiacchiere; anzi, le compagnie farebbero a gara, per lavorare a Reggio. Se da Reggio non vola nessuno e viceversa, viene meno la funzione di un aeroporto; come se una bottega di vino volesse vendere a una clientela di astemi.

 Se Alitalia se ne va, è perché non conviene. Crudele dirlo, ma è così. Né al posto dell’Alitalia sta arrivando qualsiasi altro velivolo, tranne una compagnia che offre due (02!) voli in orari inutili. 

 Pessimo segnale, per la Calabria reale. Se i Calabresi non volano, è perché non hanno dove volare e perché volare; a parte qualche pratica a Roma. Ma a Roma, e a prezzi e orari più comodi, si va in treno. E già: se uno di Catanzaro deve arrivare un’ora prima a Lamezia, e poi impiegare un’ora da Fiumicino a Roma, e con che costi, tanto meglio se si siede micio micio sul treno e arriva dormendo al centro di Roma. Dalle otto alle undici e mezza: consultate gli orari.

 Chiedo agli amici di Reggio. A parte i voli di linea, che, come vediamo, sono sporadicamente frequentati, qual è stata l’utilizzazione del Tito Minniti per scopi turistici?

 Vi ricordate quando si discuteva se portare i Bronzi all’Expo, e io ero convintissimo di sì? Mi si rispose che i visitatori dell’Expo – di Milano – dovevano venire – a Reggio – a vedere i Bronzi. Come? Ovviamente, con l’aereo. Ebbene, quanti ne sono venuti? Direi, zero. Quanti vengono in aereo a fare turismo a Reggio? Direi, zero.

 Non è dunque una questione provvisoria, tanto per evitare a Oliverio la solita figuraccia, e a Falcomatà di apparire meno taumaturgo e mago che non si creda; ma che qualche persona competente ragioni sulla funzione effettuale dell’aeroporto di Reggio. Se ne ha o ne può avere una credibile, bene; se no, lo si chiuda, ed evitiamo un’altra emorragia di soldi pubblici per bassa demagogia.

 Corollario: lo stesso dicasi per la Città Metropolitana. O ha un senso reale, o cancelliamo anche questo titolo onorifico. Se no, è come ai tempi della decadenza della Spagna e del Regno di Napoli, nel XVII secolo, quando meno un nobile contava più lo nominavano duca e principe!

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Le meraviglie della Calabria, dallo Jonio al Tirreno, passando per le Serre

Tra i meravigliosi sentieri della Terra "di paradiso", salendo da Soverato sita nello stupendo Golfo di Squillace, dove il grande Cassiodoro Senatore eresse nel sec.VI presso il "Vivarium ", lo scrittorio più raffinato d' Europa, dopo aver superato Gagliato ed Argusto, approdiamo a Torre di Ruggiero, borgo titolato al Granconte normanno che passando da queste contrade alla fine del sec. XII confermò la sua protezione ai monaci calabro- greci come san Basilio Scamardi e donò vaste contrade tra Stilo e Arena a Bruno di Colonia, fondatore dei Certosini, che pose la propria dimora in S. Maria della Torre, che raggiungiamo passando da Simbario, adiacente al fiume Ancinale e da Spadola, dove sorgono le belle chiese di S. Maria sopra Minerva e dell' Addolorataa, la prima Certosa d'Italia, rinnovata nel corso dei secoli e tuttora in funzione e intitolata ai santi Stefano e Bruno a Serra S. Bruno, dove si trovano bellissime chiese, ripristinate dopo il terremoto del 1783 che rase al suolo tutti gli edifici di quel territorio insieme con quelli siti in particolare della Calabria meridionale.

Aggregato alla Certosa il Museo che conserva importanti manufatti e opere d'arte in un contesto che riproduce in scala i locali dell'eremo.

Da qui si scende a Soriano Calabro, strettamente legato alla costruzione del convento e della chiesa di S. Domenico dei Predicatori nel 1510. Distrutto nel 1659 dal terremoto e presto ricostruito sul modello dell'Escorial di Madrid dal domenicano bolognese Bonaventura Presti, fu raso al suolo dal sisma del 1783. La miracolosa statua di S. Domenico e' custodita nella nuova chiesa adiacente ai resti dell'antico convento.

Attraversato Sorianello  dove sorge la Chiesa di S. Maria del Soccorso, che conserva interessanti opere d'arte provenienti da S. Domenico di Soriano,  si scende a S. Gregorio d' Ippona sito sulle colline occidentali del Mesima e quindi a Mesiano, frazione di Filadari per giungere a Tropea meravigliosa città sul Tirreno a Capo Vaticano, custode di splendidi tesori d'arte, tra i quali la cattedrale edificata dai Normanni nel sec. XII e S. Maria dell'Isola, che Sikelgaita, vedova di Roberto il Guiscardo donò al Monastero di Montecassino. 

 

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Pizzoni, presentata la Pro loco

Si è tenuta questa mattina presso la sala consiliare del comune di Pizzoni la presentazione ufficiale della  “Pro Loco Pizzoni 2016” all'Unpli provinciale presieduta da Giuseppe Maiuli.

L'associazione di valorizzazione territoriale nasce però nel dicembre scorso, dal desiderio di alcuni giovani di potersi attivare al fine dii valorizzare e tutelare il proprio paese.

Ad aprire la presentazione il presidente della Proloco Pizzoni 2016 Andre Bono, il quale si è voluto soffermare sulla volontà comune degli associati di promuovere la propria terra: "La Proloco nasce proprio per questo, per creare nuove attività culturali e ricreative, cercando di coinvolgere il maggior numero di persone, chi finora ha preferito di rimanere ai margini ad osservare o chi non ha mai avuto la possibilità di dire la sua".

"«Vorremmo – ha continuato il presidente - continuare le tradizioni del passato in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale». A prendere subito dopo la parola il primo cittadino di Pizzoni, Tiziana De Nardo, la quale ha espresso la propria soddisfazione per l'attività della locale pro loco: «Sono orgogliosa della costituzione della Pro Loco Pizzoni 2016 e sono felice di poter collaborare con loro per la valorizzazione del nostro Paese".

All’evento ha partecipato anche l'archeologa di origini pizzonesi Mariateresa Donato che ha riassunto la storia di Pizzoni sottolineando l’importanza di valorizzare i beni culturali che si celano nel territorio pizzonese.

"Ciò che ora siamo – ha affermato la studiosa - è merito di ciò che un tempo siamo stati".

Sono intervenuti alla presentazione inoltre i presidenti delle proloco vicine: Stefano Moscato per la proloco di Vazzano che ha sottolineato l'importanza di puntare sui giovani; Francesco Giancotti per la proloco di Serra San Bruno che si è soffermato sull'importanza di credere e combattere per raggiungere gli obbiettivi; Stefania Grasso per la proloco di San Costantino Calabro  che ha affermato l'importanza di tracciare una strada comune per percorrerla.

Ha concluso la manifestazione il Presidente dell’Unpli provinciale di Vibo Valentia Giuseppe Maiuli, nonché Vice presidente dell’Unpli regionale che ha ribadito l’importanza della stretta collaborazione tra Proloco e amministrazione comunale. Ha proseguito poi consegnando simbolicamente la tessera soci al Presidente Andrea Bono della Pro Loco Pizzoni 2016 ribadendo l’importanza delle riunioni, «soggiogate – ha concluso Maiuli - ormai da altri social network quali whatsapp e facebook».

 

Questi i componenti del direttivo “Pro Loco Pizzoni 2016”

Presidente - Bono Andrea
Vicepresidente- Nesci Rosa Federica
Segretario- DeMasi Pasquale
Tesoriere-Moroni Martina
Revisore-Demasi Vincenzo
Consiglieri- Bono Giuseppe, Donato Domenico, Filia Giacomo.

La cucina calabrese conquista il New York Times

Finalmente una buona notizia. La Calabria è stata inserita nella lista dei 52 viaggi consigliati per il nuovo anno dal New York Times.

Nella speciale graduatoria, che vede i primi dieci posti occupati dal Canada, dal deserto di Atacama in Cile, da Agra in India, da Zermatt in Svizzera, dal Botswana, da Dubrovnik in Croazia, dal Grand Teton National Park in Wyoming, da Tijuana in Messico, da Detroit in Michigan e da Amburgo in Germania, la Calabria ha conquistato il 37esimo piazza.

L'ingresso nella prestigiosa classifica è dovuto alle qualità gastronomiche presenti nella regione. "Il cibo italiano oltre le mete tradizionali", titola la giornalista statunitense Danielle Pergament secondo la quale, i piatti migliori d'Italia si trovano proprio nella regione "di punta" dello Stivale.  

"Alcuni dei migliori pasti da consumare in Italia - scrive Pergament - non si trovano a Roma o in Toscana, ma in Calabria, una regione del sud. Nota per le pietanze piccanti e gran parte della produzione mondiale di bergamotto, la Calabria si sta concentrando su piatti leggeri, agricoltura biologica e vino ottenuto da viti locali". Vengono citati poi ristoranti come il Dattilo di Strongoli, il Ruris ad Isola di Capo Rizzuto e l'Antonio Abbruzzino a Catanzaro".

La classifica è considerata una sorta di guida ufficiale in cui vengono segnalati i luoghi più interessanti del momento. Tuttavia, nelle intenzioni di chi la compila  c'è anche l’idea di indicare luoghi che non ci si aspetta e mete insolite.

L'anno scorso l'unica località italiana segnalata era stata Torino, mentre nel 2015 – anno dell’Expo – la vincitrice della classifica era stata Milano. Sarà adesso interessante osservare se la guida contribuirà ad incrementare il turismo americano in Calabria.

 

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Serra San Bruno, la città delle occasioni mancate

Nei giorni scorsi, in quel di Santa Severina si è tenuto, non il solito trito e ritrito, un convegno nazionale su “Il turismo dei Borghi più belli d’Italia in Calabria. Valorizzazione, promozione, social media.” Tra gli aderenti all’Associazione dei Borghi più belli d’Italia, figurano ben 10 comuni calabresi: oltre al borgo dell’antica Siberene ne fanno parte Morano, Altomonte, Civita, Aieta, Fiumefreddo Bruzio, Stilo, Gerace, Bova e Scilla. Il borgo della Certosa no! A sentir Fiorello Primi, presidente nazionale del sodalizio, dei 700 borghi italiani visitati solo 264 hanno dimostrato di possedere i requisiti giusti per farne parte. Vuoi veder che Serra non ha i requisiti giusti?! Ma valli a capire! O forse gli amministratori non hanno saputo o voluto vendere il prodotto?! Comunque ripercorrendo a ritroso la storia della nostra cittadina, ti imbatti in tante occasioni, iniziative, attività che non sono state realizzate.  Mancate, insomma. Perché?  Nel non lontano 1999 la Provincia di Vibo, allora non ancora in dissesto finanziario, ha acquistato il piano terra di uno dei tanti palazzi più antichi di Serra: il palazzo Bifezzi, sito nel centro storico, a Terravecchia, che i più anziani ricordiamo come la vecchia caserma dei Carabinieri. L’obiettivo:   incrementare lo sviluppo turistico e culturale del territorio delle Serre. L’assessore provinciale Lidio Vallone dichiarava che “Serra San Bruno merita l’attenzione della Provincia per le sue indiscusse potenzialità turistiche che non possono più essere sacrificate e ignorate senza penalizzare ulteriormente questo territorio…” Molti hanno accolto con soddisfazione l’iniziativa, soprattutto tra gli intellettuali e gli artisti. Già si pregustava la possibilità di  utilizzare il palazzo Bifezzi come centro di studi bruniani con annesso un museo di storia certosina. Stiamo aspettando! Ma no, non ci sono più risorse!  Ed ancora. Sempre gli anziani, come chi scrive, ricordano i tanti bei momenti culturali e di intrattenimento vissuti nell’attraente edificio denominato Kursaal sorto, negli anni ’60, per volontà dell’allora Ente Provinciale per il Turismo di Catanzaro, nel bel centro della cittadina. Dopo tanti anni di lustro è caduto nell’oblio e nell’abbandono più assoluto. Orbene, nel 2010, l’Amministrazione comunale aveva chiesto alla Regione Calabria, proprietaria dello stabile, la cessione dell’immobile dove poter insediare un teatro comunale. Avete letto bene: un teatro! Anche questo nel dimenticatoio. Solo pochi anni orsono, ancora l’Amministrazione comunale di Serra aveva ideato l’iniziativa denominata “Rionando”. In pratica la cittadina veniva suddivisa in cinque rioni storici: San Gerolamo, Scorciatina, Palumbo, Pagliarola e Calvario. Obiettivo: stimolare “una sana competizione tra i diversi rioni prendendo spunto dalle festività, dalle realtà e tradizioni locali e promuovendo giochi, gare, confronti ed eventi formativi.” Non se ne fece niente. Insomma un “Palio di San Bruno” mancato! O forse è meglio dire che ancora una volta ha vinto la Storia: bastano e avanzano Spinetto e Terravecchia! E mi fermo qui!

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