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Serra, la Pro loco avvia incontri con tour operator

La Pro Loco di Serra San Bruno, in linea con quanto fatto in questi ultimi due anni, continua incessantemente la sua opera di promozione territoriale. Ed anche in quei rari momenti in cui, si potrebbe pensare che sia in "letargo", i membri dell'associazione cercano di tessere una tela di relazioni anche con le realtà esterne. “I membri – viene rilevato in una nota - hanno partecipato nei giorni scorsi ad incontri con tour operator ed altre manifestazioni con lo scopo di promuovere ed inserire Serra San Bruno in quel circuito turistico che merita e che per mancanza di volontà e capacità di chi fino ad oggi era preposto in questi anni era stata tagliata fuori”. Numerosi sono stati gli incontri con varie realtà che, grazie ai ragazzi della locale Pro Loco, individuano in Serra San Bruno un volano per l'intero turismo del comprensorio e per il litorale jonico e tirrenico. “Si sta lavorando con amministratori, tour operator e numerose associazioni per cercare di attrarre sul nostro territorio un turismo che non sia toccata e fuga. Per anni – afferma il vicepresidente della Pro loco Raffaele Andrea Pisani - abbiamo assistito a Serra ad un turismo di giornata che nulla o quasi niente porta all'economia del cittadina bruniana. Occorre puntare su tutto ciò che abbiamo per dare la possibilità ai turisti di poter soggiornare sul territorio, offrendo e mettendo in rete tutti i servizi che Serra, con tutte le realtà anche alberghiere può offrirgli. Come si suol dire, dobbiamo occupare la giornata ai turisti creando un vero e proprio sistema di servizi che non può che comportare benefici all'economia serrese: dalla passeggiata a cavallo alle escursioni in montagna, dal servizio di ristorazione al progetto casa vacanze. Serra dispone di tutto ciò ed il compito che noi come Pro Loco abbiamo è di metterle insieme ed offrirle ai turisti”. Altro aspetto che la Pro Loco non vuole sottovalutare è la valorizzazione del prodotto locale e, a tale riguardo, il giovane ha aggiunto: “abbiamo in tutte le nostre manifestazioni cercato di valorizzare il nostro artigianato e i nostri prodotti gastronomici. Crediamo tantissimo al km zero e per questo abbiamo stretto un rapporto con la Coldiretti. Un rapporto che ha portato una nostra delegazione a partecipare all'incontro nazionale Coldiretti a Catania lo scorso 10 marzo. Un incontro importante con più di 4.000 aziende agricole calabresi e siciliane. Questa per noi è una realtà importante che fa bene anche e sopratutto al turismo. La gastronomia e i nostri prodotti locali attraggono turismo e proprio per questo motivo noi ci crediamo e continueremo a lavorare per Serra e solo per Serra”.

Tassa di soggiorno, Caracciolo (FI): “Urge un ampliamento dell’offerta turistica reggina”

“Apprendiamo dai giornali l’avvio della procedura per l’applicazione della tassa di soggiorno. Sono lieta di vedere che finalmente si possa partire (con più di un mese di ritardo) con quel provvedimento che l’amministrazione considera quale chiave di ‘(s)volta’ per incentivare il turismo”. È quanto afferma con un certo sarcasmo il consigliere comunale della città dello Stretto Mary Caracciolo. “Nonostante sia stato sottolineato che non si tratti dello strumento più appropriato per ampliare l’offerta turistica reggina – dichiara l’esponente di Forza Italia - si nota con piacere che taluni settori siano attenti alle sollecitazioni riguardanti le inefficienze del Comune, proprio secondo quel gioco dialettico che dovrebbe caratterizzare una credibile democrazia, ma che troppo spesso lascia spazio ad accuse irrispettose, senza alcun contenuto pregnante che sviliscono meramente l’attività non solo di ciascun consigliere, bensì del Consiglio comunale nella sua interezza. In ogni caso – aggiunge la rappresentante azzurra - l’auspicio è che possa ripartire tutto il settore del turismo e non meramente la nuova tassa, mediante un’opportuna programmazione che guardi ai tour operator, alle manifestazioni nostrane ed internazionali, alla comunicazione con gli esercenti e i rappresentanti, e soprattutto parametri la tassa di soggiorno ai servizi ad oggi del tutto inesistenti. È importante individuare e cadenzare gli strumenti adeguati – rileva Caracciolo - affinché non ci si trovi impreparati alla ‘bella stagione’, consci del fatto che la politica deve individuare le soluzioni più appropriate per il rilancio di una città dall’ottimo potenziale, ma che al momento mostra solo i suoi disservizi, arrecando disagi agli stessi cittadini, e, ancor più, a quei pochi turisti, che al momento si recano in riva allo Stretto. Spero, dunque, in una effettiva politica di rilancio del turismo – conclude Caracciolo - e che, altresì, le sollecitazioni da parte della minoranza possano sempre portare ad un effettivo miglioramento dell’amministrazione, proprio in quell’ottica di critica lucida e costruttiva, che serve per il bene della Città e che evidentemente parte del centrosinistra, visto il tenore di talune affermazioni a mezzo stampa, disconosce”.

Caracciolo (FI) boccia l'Amministrazione Falcomatà anche sul turismo: "Verso un altro flop"

"La vicenda della tassa di soggiorno a Reggio Calabria mostra l'inefficienza di una Amministrazione volta - secondo l'atto d'accusa mosso da Mary Caracciolo, consigliere comunale di Forza Italia - solo al sostegno di campagne pubblicitarie disarticolate e carenti di progettualità, che non apportano alcun beneficio reale al territorio reggino. Ed infatti accadeva che nel bel mezzo di agosto dello scorso anno anziché pensare ad una politica tesa al rilancio della città anche in senso turistico si approvasse tout court l'istituzione della tassa di soggiorno con entrata in vigore dal primo gennaio 2016 e con l’approvazione delle tariffe di fine dicembre.  Questo provvedimento, criticato sin dalla sua istituzione perché non calibrato ai servizi che offre la città, è la dimostrazione della mancanza assoluta di comunicazione con gli esercenti di strutture ricettive come alberghi e b&b". Ad oggi, infatti, nonostante sia trascorso tutto il mese di gennaio, alcuna notizia - incalza l'esponente 'azzurra' -  è stata fornita circa le modalità di riscossione e attuazione della tassa, con evidenti ricadute sul Bilancio comunale. Dunque, l’unico provvedimento che il Comune riesce ad individuare al fine della 'promozione' turistica è l’istituzione di una nuova tassa (senza neanche tra l’altro completarne l’iter propedeutico all’attuazione!), con un importo economico pari a quello di città come Alberobello, Pisa, Rimini, Ischia, Sorrento, Lago di Garda, con cui purtroppo non possiamo certamente confrontarci in termini di turismo. Ed inoltre, il Comune non si è minimamente interessato ad alcun piano programmatico della futura stagione estiva, al fine di attrarre realmente i turisti: non un minimo contatto con tour operator che consenta di evitare il flop della scorsa stagione. L’assessorato preposto non partecipa ad alcuna fiera o manifestazione internazionale del turismo, come ad esempio la BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano. Si potrebbe pensare che il Comune stia cercando di risanare i servizi essenziali, ma è evidente, per chi vive la città tra buche, disservizi e un verde di cui forse è rimasto solo il colore, che ciò non stia avvenendo. È inutile utilizzare la visione turistica di Reggio Calabria solo ed esclusivamente come ennesimo spot, senza contenuti pregnanti che possano portare all’incremento dell’incoming sulla città. Le strutture ricettive nel mese di dicembre e gennaio hanno avuto un tasso di occupazione ricettiva da minimi storici pari circa al 20-25%". "È evidente - rimarca Mary Caracciolo - che urge un dialogo con i rappresentanti del settore, che consenta di individuare l’azione e di programmare il futuro di una città, che deve esprimere il suo affascinante potenziale, per una concreta valorizzazione di tutto il territorio. 

 

Calabria, turismo: il cuore non basta

 Era il non lontano 2009 e la Regione Calabria aveva scelto come testimonial Rino Gattuso la cui immagine giganteggiava su tutte le maggiori arterie della penisola. Lo slogan accattivante messo in bocca al campione mondiale di calcio era “ Noi ci mettiamo il cuore”. Sono stati in tanti, all’epoca, a chiedersi dell’utilità di una campagna pubblicitaria di tal maniera se poi la realtà era ed è ben diversa. Cosa è servito sponsorizzare anche la nazionale di calcio? Solo spreco di risorse pubbliche. È evidente che il cuore da solo non basta, ci vuole ben’altro, tanto ben’altro per far crescere la Calabria. Ricordo un testo del 1993, edito da Gangemi, di un tal B. Donato dal titolo Pianificazione del turismo che, ad un certo punto della trattazione, scrive: “…il turismo è determinato dall’azione complessiva e congiunta di diverse variabili territoriali cioè di qualità ed attributi fisici e culturali messi a disposizione dell’ambiente: la protezione e la riqualificazione dell’ambiente (naturale e antropico) rappresentano la condizione indispensabile per un reale, cioè, concreto sviluppo turistico.” Beh, le caratteristiche fisiche e antropiche nonché le risorse del territorio calabrese ben rispondono all’assunto dell’autore del libro. Infatti in Calabria sarebbe possibile (mi si passi il condizionale vista la precarietà mentale dei nostri amministratori, da quelli locali ai romani passando per Germaneto) una fruttuosa valorizzazione turistica delle componenti geo.ambientali (mare, monte, clima), di quelle storico-artistiche (dal magno greco ai nostri giorni passando per i normanni e gli svevi e il monachesimo calabro- greco) e di quelle produttive (artigianato, agriturismo, fiere, ecc.). E però il decollo turistico è reso difficile dallo stato di compromissione del territorio determinato dall’incapacità degli enti locali di esprimere ed imprimere una visione unitaria d’uso che colleghi i problemi della tutela dell’ambiente a quelli generali dell’armonico sviluppo sociale ed economico. Ricordo l’erosione delle coste e per la continua conurbazione lineare in riva al mare e quindi la cementificazione e per l’abbattimento di ogni sorta di vegetazione, l’invasione degli alvei di fiumi e torrenti con rifiuti ingombranti di ogni specie, come tristemente ci portano alla mente non solo gli eventi alluvionali delle ultime settimane ma anche le tragedie di Soverato e Crotone degli anni passati. Un piano d’insieme, come suggerisce Donato, consentirebbe a tutta la regione, e non solo a pochi spazi montani o rivieraschi che siano, uno sviluppo omogeneo. Innanzitutto le infrastrutture. Qualche esempio. Ancora langue, dopo più di mezzo secolo di progettazione, la Trasversale delle Serre che faciliterebbe la fruizione delle risorse storico–culturali e paesaggistiche di Serra San Bruno, Soriano Calabro, Mongiana, Torre Ruggiero e Nardodipace con i suoi megaliti raccordandosi con gli insediamenti balneari di Soverato e Copanello sullo Jonio e di Tropea, Pizzo e Capo Vaticano sul Tirreno. Il decollo turistico è di là da venire se tutta la costa ionica è attraversata dalla famigerata 106 (strada della morte) ed ancora da una linea ferroviaria a binario unico e non elettrificata e comunque ormai azzoppata vista la soppressione dei treni a lunga percorrenza verso il nord. E l’aeroporto Santa’Anna di Crotone? A singhiozzo e col ping pong di politici e amministratori non troverà mai felice soluzione alla faccia dei miliardi del vecchio conio spesi per la nuova aerostazione pomposamente dedicata a Pitagora. Il libro citato (sottolineo del 1993) recita: “il quadro complessivo non è confortante sia nel settore aereo che nei settori portuale [ aldilà di qualche sparuta nave da crociera], ferroviario e autostradale: per quanto riguarda quest’ultimo i programmi dell’Anas sono assolutamente inadeguati a fronteggiare i possibili incrementi di traffico sia leggero che pesante…”. E ultima cosa, ma non secondaria: la professionalità. La nostra regione offre una molteplicità di forme di turismo: montano, balneare, naturalistico, termale, religioso, speleolitico ed enogastronomico e le risorse sono davvero tante. Manca la professionalità nel settore della ricettività e ristorazione e non solo. Non si possono ancora gestire le stagioni turistiche con l’approssimazione. E attenzione: a poco o nulla servono le brochures o guide sfornate continuamente da Comuni, Province, Regione, Gal e Pro Loco che talvolta presentano anche inesattezze storiche e sono soltanto dispendio di denaro pubblico; non servono se poi il territorio illustrato è poco fruibile o mal gestito. Per non parlare della partecipazione alle varie Bit: solo gitarelle ben pagate dalla Regione. Insomma, uno spot, qualsiasi spot, anche se mettiamo in ridicolo i Bronzi di Riace, da solo non può bastare a rendere positivo un settore come quello del turismo. Andiamo oltre il cuore!

 

 

 

 

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Anche Unimpresa Reggio Calabria contro la tassa di soggiorno per i turisti

L’Unimpresa dice no alla tassa di soggiorno comunale già deliberata dal Comune di Reggio Calabria, che sarà operativa dal 1 gennaio 2016 anche se ancora ad oggi non si conosce l’importo. "Il turismo -  secondo l'opinione dell'Associazione -  non si incentiva con nuove tasse per soggiornanti, ma con sgravi fiscali e riduzione dei tributi locali, che nel nostro Comune sono tra i più alti d’Italia. Sarebbe opportuno che l’ente comunale, dotato di un assessorato al turismo, ad esempio, ripristinasse gli info-point che sono ancora in disuso e creasse un valido circuito turistico con tariffe bloccate e speciali convenzioni che attrarrebbero potenziali flussi turistici. Inoltre, non possiamo non menzionare la difficoltà oggettiva dei turisti a raggiungere la nostra città, vedi aeroporto, strade e ferrovie". Il presidente Giuseppe Pratticò, pertanto, propone al Comune di Reggio Calabria, un congelamento della tassa di soggiorno per almeno due anni ed invita presso i propri uffici  tutti gli operatori turistici affinché diano forza alla proposta con una petizione popolare, attraverso la raccolta di firme, da depositare al sindaco della città. L’Associazione si augura che l’Amministrazione comunale accolga la proposta "alla luce del grave momento economico - termina la nota - che stiamo attraversando".

 

Turismo, Paolo Mieli in tv: "Criminale non venire due volte l'anno in Calabria"

Ospite di "Buongiorno Regione", trasmissione della Testata Giornalistica Regionale calabrese di cui si occupano Riccardo Giacoia ed Alfonso Samengo, lo storico Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera ed attuale presidente della RCS libri, ha caldamente sollecitato i telespettatori a visitare la Calabria. "Per chi come me viene da fuori - ha spiegato con sincero entusiasmo - è criminale non venire almeno due volte l'anno nella vostra terra. Una volta, d'accordo, d'estate, quando la Calabria è in festa e accoglie centinaia di migliaia di turisti. E una volta, soprattutto, fuori stagione. Momento in cui si ha l'occasione di vedere e di conoscere la Calabria più bella". 

Un imperativo categorico: ad agosto chiudere al traffico il Corso di Serra

La foto a corredo di queste poche righe è stata scattata nel pomeriggio di lunedì 17 agosto. Una giornata immediatamente a ridosso del weekend di Ferragosto, ma la scena avrebbe potuto essere ritratta in uno qualsiasi dei giorni del mese in cui, come da tradizione, Serra San Bruno triplica la sua popolazione. Un sovraffollamento che, al pari di quanto successo in passato, non ha indotto l'Amministrazione Comunale a compiere un atto elementare e saggio: interdire al traffico h 24 il Corso... Impedire, per le quattro settimane di agosto, l'accesso di auto e moto al "salotto buono" della cittadina della Certosa nelle giornate dedicate al relax, allo "struscio" con parenti ed amici, è un provvedimento,  tanto ovvio quanto semplice da applicare, che contribuirebbe ad essere avvolti da una dimensione umana lontana anni luce dalla frenesia quotidiana di cui siamo passivamente succubi nel resto dell'anno. Costringere serresi e turisti a slalom in mezzo al rumore caotico ed al pericoloso transito dei veicoli è una scelta insensata. A questo proposito, abbiamo visto e sentito con i nostri occhi la delusione e l'incredulità di adulti e bambini. Ancora più incomprensibile sarebbe se, a frenare gli amministratori dall'adottare una decisione simile, fossero i commercianti le cui vetrine si affacciano sul Corso. È fin troppo intuibile che permettere una piena fruizione della storica via ai pedoni consentirebbe loro di indugiare con calma e maggiore attenzione sugli oggetti esposti e, dunque, anche gli esercenti trarrebbero ingenti vantaggi. Storicamente le Amministrazioni Comunali susseguitesi nel governo della splendida perla bruniana non hanno mai brillato per la capacità di attrarre turisti: la speranza è che quella che si insedierà nella prossima primavera, qualunque essa sia, abbia nel proprio bagaglio visione ed amore per Serra. Partire, simbolicamente, chiudendo il Corso alla circolazione veicolare, sarebbe un gesto indicativo di un approccio, moderno e lungimirante, all'accoglienza dei turisti ed al benessere, fisico e mentale, dei propri concittadini.

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In Calabria il turismo è affidato al caso

  La sera del 14 verso mezzanotte, tornando a Soverato dallo spettacolo di Petrizzi, ho patito qualche difficoltà di parcheggio. Se fossi tornato verso le otto di mattina, avrei trovato posti a decine. Ecco un esempio di come si fa, malamente, statistica in Calabria: a occhio. Non c’è dubbio che l’occhio è attendibile: traffico la notte e parcheggi vuoti di mattina, vuol dire flusso e non turismo: la sera la gente viene a Soverato, ma poi se ne torna a casa sua, e, se mai, scende di nuovo per il mare. Flusso, si chiama, non turismo. Senza alcun dubbio, però c’è che non si può ragionare per impressioni, a caso, a sensazioni. Ci vorrebbero numeri, non parole; dati certi, non la frase fatta “quanta gente, sul Lungomare!” I numeri, in Calabria, sono però sempre molto soggettivi, e la matematica è un’opinione. Nessuno, a settembre, si prende la briga di comunicarci, che so:

-          quanti letti sono stati occupati negli alberghi;

-          quanti coperti nei ristoranti e simili;

-          quanto è stato il consumo di carburante, se è aumentato rispetto all’inverno; quanti i biglietti aerei e ferroviari…

-          qual è stato il volume di affari dei negozi nelle località di flusso o turismo…

 Non è difficile, magari a campione: basterebbe che i dati venissero forniti, e che qualcuno li scrivesse sopra un computer, facendo le somme e sottrazioni dovute. Ciò non avviene, perché palesemente conviene a troppi andare avanti a parole e non a numeri.  Quanti forestieri hanno occupato degli appartamenti? Ah, qui casca l’asino!  A Soverato, i più stanno negli appartamenti, appartamenti rigorosamente in nero sia sotto l’aspetto fiscale sia sotto quello dell’ordine pubblico. Se io vado a dormire in un albergo qualsiasi, appena metto il naso dentro mi chiedono la carta d’identità; se prendo a pigione una casa per un mese, non sa niente nessuno, né chi sono (e potrei essere un bieco terrorista islamico o un altrettanto bieco agente israeliano) né quanto pago. Né se l’appartamento è decente o puzza o ha il tubo del gas lesionato. Tanto meno i cortesi ospiti in nero compaiono sopra qualche statistica.  Insomma, turismo affidato al caso; né conosciuto o analizzato nel presente o prevedibile per l’avvenire.

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