In Calabria il turismo è affidato al caso

  La sera del 14 verso mezzanotte, tornando a Soverato dallo spettacolo di Petrizzi, ho patito qualche difficoltà di parcheggio. Se fossi tornato verso le otto di mattina, avrei trovato posti a decine. Ecco un esempio di come si fa, malamente, statistica in Calabria: a occhio. Non c’è dubbio che l’occhio è attendibile: traffico la notte e parcheggi vuoti di mattina, vuol dire flusso e non turismo: la sera la gente viene a Soverato, ma poi se ne torna a casa sua, e, se mai, scende di nuovo per il mare. Flusso, si chiama, non turismo. Senza alcun dubbio, però c’è che non si può ragionare per impressioni, a caso, a sensazioni. Ci vorrebbero numeri, non parole; dati certi, non la frase fatta “quanta gente, sul Lungomare!” I numeri, in Calabria, sono però sempre molto soggettivi, e la matematica è un’opinione. Nessuno, a settembre, si prende la briga di comunicarci, che so:

-          quanti letti sono stati occupati negli alberghi;

-          quanti coperti nei ristoranti e simili;

-          quanto è stato il consumo di carburante, se è aumentato rispetto all’inverno; quanti i biglietti aerei e ferroviari…

-          qual è stato il volume di affari dei negozi nelle località di flusso o turismo…

 Non è difficile, magari a campione: basterebbe che i dati venissero forniti, e che qualcuno li scrivesse sopra un computer, facendo le somme e sottrazioni dovute. Ciò non avviene, perché palesemente conviene a troppi andare avanti a parole e non a numeri.  Quanti forestieri hanno occupato degli appartamenti? Ah, qui casca l’asino!  A Soverato, i più stanno negli appartamenti, appartamenti rigorosamente in nero sia sotto l’aspetto fiscale sia sotto quello dell’ordine pubblico. Se io vado a dormire in un albergo qualsiasi, appena metto il naso dentro mi chiedono la carta d’identità; se prendo a pigione una casa per un mese, non sa niente nessuno, né chi sono (e potrei essere un bieco terrorista islamico o un altrettanto bieco agente israeliano) né quanto pago. Né se l’appartamento è decente o puzza o ha il tubo del gas lesionato. Tanto meno i cortesi ospiti in nero compaiono sopra qualche statistica.  Insomma, turismo affidato al caso; né conosciuto o analizzato nel presente o prevedibile per l’avvenire.

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