Angela Merkel e la pericolosa ideologia delle porte aperte

Diremo un’altra volta perché la Merkel è pericolosa con la sua politica monetaristica, che porta a far morire di fame le persone vive purché tornino i conti dei soldi di carta, anzi elettronici.

 La Merkel è pericolosa per aver adottato una bruta ideologia “delle porte aperte”, che, come tutte le ideologie, è cieca e universale, senza nulla concedere all’analisi, e tanto meno al caso per caso. Arriva uno dalla Tunisia, per lei è un “profugo”; un profugo anche se magari scappa dalla polizia che lo insegue per omicidio, furto, droga, pedofilia… Per lei, la polizia tunisina ha sempre torto, e il profugo ha sempre ragione; e fare qualche indagine le sembra una violazione dei diritti umani del millantato profugo.

 Poi il profugo ruba un camion e ammazza e ferisce non so quante persone. La Merkel ne ha la responsabilità, e peggio di una responsabilità politica, ha la responsabilità morale della strage. Imperterrita come tutti gli ideologi, commenta che va tutto bene, e devono arrivare tantissimi altri profughi e terroristi e fanatici… fanatici islamisti, come lei è una fanatica democratica. Forse per questo s’intendono.

 In mezzo ai milioni di sconosciuti giunti in Europa, ci sarà certo una percentuale di brava gente; ma i fatti provano che altre percentuali sono molto più numerose. E comunque, niente di più facile che spacciare per “disperato” un criminale assassino.

 Criminale assassino è una definizione fattuale, e lasciamo agli opinionisti della domenica dissertare se il Corano è o no un “libro di pace”. Noi non dobbiamo muovere guerra al Corano ma ai suoi lettori: se lo interpretino bene o meno, fattacci loro.

 L’Europa è incapace di difendersi come è incapace di incivilire e assimilare le masse. Lo ha fatto bene per secoli, e tutti noi discendiamo da qualche forestiero africano o asiatico giunto chissà come, e dopo un paio d’anni convertito e italianizzato. Italianizzato non nel senso che studiasse gli Asolani del Bembo; convertito non nel senso che si fosse laureato in teologia: convertito e italianizzato, alla buona.

 La Merkel non si contenta di “accogliere” le singole persone, accoglie le loro religioni e mentalità, a parte uno spruzzo di lingua tedesca. Le Merkel, e in Italia le Boldrini hanno inventato una cosa che si chiama “integrazione”, cioè un mostruoso miscuglio di fedi e lingue e usanze: il terreno ideale per i conflitti e per le radicalizzazione.

 Ci sono ottimi motivi perché chi scrive auspichi alle prossime elezioni la sconfitta della Merkel, di cui abbiamo avuto già importanti assaggi.

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