"Scandaloso che la Trasversale delle Serre non sia stata completata dopo mezzo secolo"

"L’arrivo in Calabria del premier Matteo Renzi è un segnale incoraggiante per tutti i calabresi che avvertono l’urgenza di superare la condizione di marginalità economia e sociale. Questa regione - asserisce la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco - ha bisogno di una forte attenzione del Governo e del Parlamento, perché ci sono emergenze che richiedono l’intervento delle istituzioni nazionali. L’attenzione dimostrata per la Salerno-Reggio Calabria e l’impegno a completarla entro dicembre - aggiunge la consigliera regionale -  sono segnali altrettanto significativi, perché in politica l’ottimismo è una componente necessaria per conseguire risultati. Altrettanta attenzione, tuttavia - conclude Flora Sculco - spero si possa avere dal Governo per la modernizzazione della '106', un serial killer in libertà visto il numero di morti e feriti, e per il completamento della scandalosa incompiuta che è la Trasversale delle Serre: un progetto di cui si parla da mezzo secolo e che tuttora si stenta a portare a compimento".

Renzi: "Il 10 marzo sarò in Calabria per l'apertura dell'ultima galleria della Sa- RC"

" A Natale gli automobilisti staranno tranquilli: il 22 dicembre inauguriamo la Salerno-Reggio Calabria. Mi ridono tutti dietro quando dico che la finiremo, ma il 10 marzo sarò in Calabria a verificare l'abbattimento dell'ultimo diaframma dell'ultima galleria". E’ quanto ha dichiarato in un’intervista ad Isoradio il presidente del consiglio  Matteo Renzi. "Costi quel che costi, noi vogliamo che sia un'autostrada seria a quattro corsie. Forse non sarà bellissima tutta ma deve essere messa in sicurezza perché lo si deve alla civiltà dell'Italia e alla sua credibilità all'estero". Per quanto riguarda, invece, il Ponte sullo Stretto, il capo del governo ha affermato che prima o poi “verrà fatto”. “L'importante – ha concluso - è che prima portiamo a casa i risultati di opere incompiute perché qui ci son solo quelli che pensano di arrivare e portare a casa progetti faraonici".

De Angelis attacca il Governo Renzi: “In Italia siamo mal rappresentati”

In riferimento alle azioni del Governo Renzi, il segretario provinciale di Vibo Valenti di Fratelli d’Italia Fausto De Angelis dichiara quanto segue:

“Indipendentemente dal pensiero personale sul DDL Cirinná é importante spiegare la gravità di quanto sta avvenendo oggi in parlamento. Un'ennesima richiesta di fiducia (minaccia esplicita che obbliga i parlamentari a votare favorevolmente rispetto ad un voto di coscienza se non vogliono vedere interrompersi il proprio mandato) é stata fatta dal governo Renzi alle Camere, trovo questa pratica un vero e proprio abuso da parte dello stesso Governo che impone così la propria decisione al parlamento, oggi unica rappresentanza dei cittadini. Purtroppo bisogna tristemente riconoscere che in Italia siamo mal rappresentati, difatti i nostri parlamentari, anteponendo gli interessi personali alla libertà di coscienza, si piegano al diktat governativo invertendo così la decisione presa soltanto qualche giorno fa in aula. Per far capire meglio quanto accaduto bisogna ricordare che lo stesso Renzi, pensando di compiacere qualcuno aveva bluffato prima del voto concedendo libertà di coscienza sulle unioni civili, questo perché convinto che il DDL sarebbe comunque passato grazie all'accordo fatto con i 5 stelle (ora accusati di tradimento), come sappiamo ciò non é accaduto ed ecco l'immediata ricorso all'uso improprio della fiducia per garantirsi i propri interessi, infischiandosene così dei parlamentari, del loro pensiero e dei cittadini che rappresentano (da un non eletto ci saremmo dovuti stupire del contrario ). Insomma in un gioco d'azzardo ricco di bluff, minacce e arroganza la nostra classe politica sta dando il peggio di sè, peccato che la posta in gioco come al solito sia quella pagata dai cittadini”.

Autostrada Salerno-Reggio Calabria, Mangialavori: "Da Renzi battute di dubbio umorismo"

“Il presidente del Consiglio Matteo Renzi - afferma il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori - ha una fervida fantasia e un gusto singolare per le iperbole e i parossismi. La timidissima crescita economica registrata da poco tempo, a suo giudizio, farebbe impallidire persino il New Deal di Franklin Delano Roosevelt. La totale irrilevanza nazionale sulla politica estera, confusa con un saggio temporeggiamento. E la flebile ripresa occupazionale ingigantita da una lettura non approfondita dei dati reali”. “L’ultima trovata del presidente - sottolinea Mangialavori - è l’inaugurazione della nuova Sa-Rc che dovrebbe avvenire in tempi ragionevoli (pare per il prossimo 22 dicembre). In realtà, come è ben noto a tutti, non solo l’autostrada presenta innumerevoli criticità, ma, addirittura, registra ritardi progettuali ed esecutivi che non saranno colmati in un tempo così ristretto. Tali deficit si rilevano, in particolare, ma non solo, nella provincia di Cosenza. Non a caso - ricorda l’esponente politico - con un ordine del giorno di qualche settimana fa, approvato all’unanimità, il Consiglio regionale ha deliberato di chiedere, formalmente, un incontro al ministro Delrio per il finanziamento delle opere necessarie a colmare il deficit in questione. E nonostante tali evidenti lacune, il presidente Renzi si concede a battute di dubbio umorismo. Sulla Sa-Rc tutti i governi che si sono succeduti nel tempo hanno proseguito l’opera di ammodernamento. Quest’ultima, però - evidenzia il consigliere regionale - è sempre stata lentissima e spesso costosa e incompiuta. Tra una battuta e l’altra, chissà se il premier - conclude Mangialavori - troverà il tempo per un’appropriata riflessione e una concreta linea di intervento”. 

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L'annuncio di Renzi: "Il 22 dicembre inaugureremo l'A3 Salerno-Reggio Calabria"

"Fatemi fare una pubblicità progresso. Come sembrava impossibile concludere la variante di valico, so che non ci crederete, ma il 22 dicembre inaugureremo la Salerno-Reggio Calabria". Sono queste le parole pronunciate pochi minuti fa dal presidente del Consiglio Matteo Renzi davanti ai corrispondenti delle testate giornalistiche estere in Italia"

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Santelli accusa Renzi: “Al Senato il peggior mercato della politica”

“Il suk in cui Renzi ha trasformato il Senato è l’immagine plastica di un premier alle corde”. È quanto afferma la deputata Jole Santelli, secondo cui “la calendarizzazione imposta ai lavori del Senato con il tentativo di incassare il 'bottino' riforme attraverso l'esca del rinnovo delle Commissioni e solo a seguire la mozione di sfiducia palesa le enormi difficoltà di tenuta del governo e il 'traffico' d'influenze poltronistiche messo in atto da Renzi e i suoi. Uno spettacolo – aggiunge la coordinatrice regionale di Forza Italia - avvilente e spregiudicato, un premier che sostiene di voler modificare il Senato, in realtà distruggendo l'istituzione senza realizzare obiettivi realmente riformatori e cerca di farlo attraverso il peggiore mercato della politica”.

Santelli sull'anno di Renzi: “2015 meglio del previsto? Forse il premier vive su Marte”

“Nella conferenza stampa di fine anno per lo scatenatissimo Matteo Renzi ‘il 2015 è andato meglio del previsto’. Un’affermazione che desta preoccupazioni ancor più dell’inadeguatezza governativa perché presuppone delle aspettative da parte di chi ci guida davvero mediocri per il Paese”. Lo dichiara il deputato di Forza Italia Jole Santelli, commentando la lunghissima conferenza stampa del premier con cui ha chiuso il 2015. “Ricordo ancora il suo insediamento, il campanellino, lo sguardo gelido di Enrico Letta e la straordinaria capacità di Renzi di annunciare ancora prima di pensare a ciò che sta dicendo: ‘Cambierò il verso all’Italia in 100 giorni’ – ‘ Una Riforma al mese per sbloccare il Paese’. Certo, ottimismo e buoni propositi non sono mai da condannare ma è giusto che un politico venga in democrazia valutato per ciò che riesce ad immaginare e per la sua capacità di trasformare un pensiero in azione. Ed è qui – afferma la coordinatrice regionale di Forza Italia - che tutte le bugie di Renzi vengono al pettine perché il premier ha sfruttato il momento peggiore del Paese per conquistare il potere in una stanza e poi ha utilizzato i problemi non per risolverli ma per rafforzare la sua posizione, nascondendosi dietro dei fantomatici gufi che non vorrebbero far ripartire il Paese soltanto perché gli spiattellano in faccia tutte le sue marachelle. Per certi versi Renzi ricorda il protagonista del De Roberto, Consalvo Uzeda il Principe di Francalanza, meschino, spregiudicato e demagogo personaggio della Roma risorgimentale, con la differenza che almeno quest’ultimo passò dal voto popolare per entrare in Parlamento. Ma – aggiunge Santelli - veniamo alle fandonie sparate dal premier, che fin dal suo insediamento sparge ottimismo nascondendo dati reali, dichiara risultanti inesistenti come in una propaganda di regime. Cominciamo dal debito pubblico, non è affatto vero sia diminuito. È bene che Renzi se ne accorga perché in conferenza ha detto l’esatto contrario. Infatti a metà 2014 il debito italiano era al 133,8% del Pil contro il dato attuale registrato al 136% del Pil, a fronte di una riduzione di mezzo punto dell’area euro. Ma è sul Prodotto Interno Lordo che il premier ha raggiunto l’apice dell’esaltazione del proprio operato. Nel terzo trimestre del 2014 l’Italia era ancora in recessione (0,5%) mentre l’area euro cresceva di quasi un punto. A distanza di un anno l’Italia cresce dello 0,8% rispetto ad una crescita doppia dell’area Euro dell’1,6% e il nostro Paese si trova sempre nella stessa posizione nella classifica di crescita dei 28 paesi membri, ovvero al terzultimo posto. Questo – spiega l’esponente azzurra - vuol dire che politiche governative non hanno apportato nessun sprint alla crescita, trascinata semplicemente dal trend economico e favorita da fattori difficilmente ripresentabili contemporaneamente quali il costo bassissimo del petrolio, un cambio euro-dollaro a noi molto favorevole ed un tasso di interesse del denaro imposto dalla Bce molto basso. Lo stesso Renzi che attaccava Letta di essere il premier della crescita dello zero-virgola adesso utilizza quello stesso zero-virgola, nemmeno dipeso da lui ma da fattori esterni, come elemento di successo, dando dimostrazione di come il bonus degli 80 euro, seguito dall'aumento della pressione fiscale, servì da mancia per vincere le elezioni europee ma non a creare benessere, potere d'acquisto e quindi crescita. In materia di disoccupazione totalmente non pervenuto il Jobs Act, e con incentivi alle assunzioni che passeranno adesso da 27mila euro in tre anni a 6mila euro in due, l’Italia mantiene immutata la ventitreesima posizione di un anno fa nella classifica UE a 28. Addirittura sull’immigrazione il premier supera se stesso, qui si può davvero parlare, come lui stesso si è definito tempo fa, di Renzi 1 e Renzi 2, con il primo che fa a gara con il secondo per spararla più grossa. Infatti dichiara in conferenza che nel 2015 l’Italia ‘ha registrato un dato di presenza di immigrati che è il più basso degli ultimi 10 anni’, peccato che invece i numeri dicono che nel 2012 gli sbarchi sono stati 13.267, nel 2011 62.692, e dal 2005 al 2010 il picco si registra nel 2008 con 36.951. Il 2015 ha registrato un dato di ben 150mila sbarchi, leggermente più basso soltanto del 2014 a causa dello spostamento delle rotte di migrazione verso la Grecia e i Balcani, in cui il governo da febbraio era guidato da Renzi, in cui si sono registrate 170mila presenze. Da notare che l’unico dato positivo si ha proprio sulle politiche industriali, che in questo governo non se ne sono proprio viste, dato prodromico di un Paese che non è governato da nessuno, che vede la Produzione industriale crescere dello 0,5%. Se dovessi scegliere un termine per definirlo – sostiene Santelli - utilizzerei bonus-man. Dopo gli 80 euro alle elezioni europee ha preso in giro le forze dell'ordine con un bonus di pari entità che sa di mancia e addirittura poi ha pensato bene di poter risolvere i gap culturali di quella generazione che Giovanni Sartori definirebbe dell'homo videns attraverso un altro bonus, questa volta di 500 euro, ai neo 18 enni. Come se la cultura fosse qualcosa di materiale da poter comprare non appena maggiorenni, e combinazione con diritto al voto, senza tener invece conto dell'educazione scolastica che ne sta alla base. E la sicurezza? Beh mettere la sicurezza come priorità solo dopo l'attentato di Parigi equivale a pettinarsi dopo essere diventati calvi. Ha persino tentato in alcune ultime dichiarazioni di passare per leader europeo quale non è, basta pensare ai momenti di tensione in cui si paventava la ‘grexit’ che vedevano l’Italia come terzo creditore assoluto della Grecia e come addirittura primo creditore in relazione al Pil nazionale, con il nostro premier che non è nemmeno stato invitato alle trattative portate avanti dal duo Merkel-Hollande oppure al problema immigrazione in cui Renzi, nonostante la Lady PESC Mogherini (unico risultato di un semestre di presidenza del consiglio europeo a marchio Italiano), non ha ottenuto nulla dall’Europa se non diktat prontamente recepiti come un figlio dopo un rimprovero dei genitori. Alla luce di ciò – è la conclusione - è evidente che l’Italia non merita un governo basato sulle menzogne, perché ogni volta che Renzi dice una bugia priva agli italiani il sacrosanto diritto alla verità. Ogni volta che il premier dispensa il sole in tasca quando tutt’intorno è bufera cerca di privarci del diritto all’informazione e della speranza del benessere”.

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Iraq: 450 soldati italiani verranno mandati in prima linea a Mosul

L'Italia mandera` in Iraq un contingente militare di 450 soldati. Le truppe verranno schierate in una zona calda, nella provincia di Ninive,  a pochi chilometri da Mosul, citta` attorno alla quale combattono, da mesi, terroristi dello Stato Islamico e peshmerga curdi. I soldati italiani verranno posti a difesa della diga di Mosul al fine di consentire alla ditta italiana Trevi, che se n'e` aggiudicata l'appalto, di realizzare i necessari lavori di ristrutturazione. A dare la notizia e` stato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il quale ha dichiarato: "Siamo in Iraq per l'addestramento ma anche con un'operazione importante nella diga di Mosul, cuore di un'area molto pericolosa al confine con lo stato islamico, è seriamente danneggiata e se crollasse Baghdad sarebbe distrutta. L'appalto è stato vinto da un'azienda italiana, noi metteremo 450 nostri uomini insieme agli americani e la sistemeremo".

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