Truffe alle assicurazioni in Calabria, sequestri e confische per oltre 2,3 milioni di euro

I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro, coordinati dal procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto Giovanni bombardieri e dal sostituto procuratore Paolo Petrolo, hanno condotto una complessa indagine nel settore delle truffe assicurative che ha permesso di individuare una vasta e ramificata associazione per delinquere, finalizzata alla simulazione d'incidenti stradali.

In un triennio, l'organizzazione, attiva nel catanzarese, sarebbe riuscita ad ottenere indebiti rimborsi per oltre 800 mila euro, di cui 190 mila erogati dallo Stato attraverso il fondo vittime della strada.

L’operazione, denominata “Violentemente investito 2”, sulla scia della precedente indagine che nel maggio 2014 aveva condotto all’esecuzione di 20 provvedimenti restrittivi della libertà personale, alla denuncia di 156 soggetti e al sequestro di circa due milioni di euro, ha preso l'abbrivio dagli approfondimenti di alcuni aspetti emersi dalle precedenti attività investigative.

Grazie alle indagini, sarebbe emerso che l'avvocato catanzarese Gennaro Pierino Mellea, di 41 anni, affiancato dal collega 47enne Antonio Bressi, avrebbe costituito, su base locale, autonome “cellule” partecipate da 32 sodali, aventi lo scopo di organizzare falsi incidenti stradali o di aggravarne le reali conseguenze, avvalendosi di certificazioni mediche create ad arte, nonché producendo testimonianze non veritiere, al fine di procurarsi indebiti rimborsi in denaro.

Ben 263 persone sono state segnalate, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, falsa testimonianza, corruzione in atti giudiziari, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona. 

Con il coordinamento del sostituto procuratore Fabiana Rapino, le fiamme gialle hanno eseguito, inoltre, due provvedimenti applicativi di misure di prevenzione disposti dal tribunale di Catanzaro nei confronti dello stesso Mellea e di uno dei presunti sodali, Fabrizio Nicoletta di anni 44.

Accoglimento la richiesta della Procura della Repubblica, il tribunale ha disposto, oltre alla misura della sorveglianza speciale di p.s. nei confronti di Nicoletta, anche il sequestro e la confisca di prevenzione dei beni sia per quest'ultimo che per Mellea.

In particolare, nei confronti di Nicoletta sono stati cautelati beni per oltre 773 mila euro (tra cui terreni, automezzi, polizze finanziarie, tre esercizi commerciali ed immobili), mentre in capo a Mellea è stato applicato il vincolo a un cospicuo patrimonio immobiliare stimabile in circa 1.600.000 euro.

 

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