Il Comitato Trasversale invita i sindaci a firmare la petizione per commissariare l'Anas

"Bene l'appello dei sindaci per la 106, ma adesso firmate anche per commissariare Anas Calabria”.

È la sintesi di una nota indirizzata dal Comitato “Trasversale delle Serre - 50 anni di sviluppo negato” alle ventisei amministrazioni comunali del Soveratese che hanno recentemente sollecitato congiuntamente la riapertura immediata dello svincolo di Germaneto della nuova statale 106.

“Un plauso particolare - è scritto nel documento - ai sindaci che con il loro appello hanno attenzionato, oltre che la Procura della Repubblica di Catanzaro, la politica regionale, nella persona del governatore Mario Oliverio, e l’Anas Calabria. La situazione preoccupante della chiusura al traffico dello svincolo di Germaneto dura, peraltro, da ben sei mesi”. “Finalmente - prosegue il Comitato - dalle realtà locali emerge un interesse reale per un problema che coinvolge la cittadinanza e il territorio”.

“Ma una regione che sta cercando di riscattarsi da un ritardo abissale rispetto al resto del Paese - è l'affondo della missiva - non può continuare ad affidare la gestione del sistema viario ad un ente qual è Anas Calabria che, visto e considerato quello che accade, evidentemente sembra utilizzare in modo a dir poco sconsiderato il denaro pubblico. Un ente che, come accaduto con l'accesso agli atti da noi richiesto nove mesi fa per la Trasversale delle Serre, per quasi un anno ha tentato di eludere il legittimo controllo che i cittadini, per il tramite del Comitato, intendevano esercitare”.

“Chiediamo allora - conclude la nota - che gli stessi ventisei sindaci, allarmati per i disagi in atto sulla strada 106, condividano con una loro personale e libera firma anche la nostra petizione di commissariamento dell’Anas Compartimento Calabria. Firmare non solo come segno di rispetto per le popolazioni dei territori calabresi, ma come precisa espressione di volontà: ovvero di voler amministrare diversamente da come è stato fatto fino adesso in ogni dove della Calabria (prova né è il recente commissariamento per mafia di ben cinque comuni, a testimonianza di un territorio interamente contaminato), e soprattutto per dimostrare responsabilità e competenza di gestione della cosa pubblica”.

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