Consorzi di bonifica, Laura Ferrara (M5S): "aspettiamo da un anno la risposta della Regione" 

«La notizia degli aumenti riguardanti avvisi e cartelle di pagamento dei Consorzi di bonifica non fa altro che esasperare una situazione di forte crisi in cui le ragioni dei cittadini vengono calpestate dalle istituzioni regionali».

Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 stelle, ritorna sull'illegittimità dei tributi consortili a fronte di un mancato beneficio da parte dei contribuenti.

«La nostra proposta di un tavolo istituzionale giace già da un anno sulle scrivanie del presidente Oliverio, dell'assessore Mauro D'Acri e delle associazioni di categoria che ruotano attorno ai Consorzi di Bonifica. Avevamo inviato le nostre proposte per correggere il sistema di imposizione dei Consorzi ovvero modificare prima la L.R. 11/2003 e successivamente riscrivere i piani di classifica del 2014 per adeguarli alle modifiche, individuando le aree che non traggono uno specifico e diretto beneficio dalla bonifica per escluderle dalla contribuenza. È fondamentale ricordare che sono state presentate due proposte di legge di iniziativa popolare, una delle  quali sostenuta da 8000 firme. Insabbiate e sostituite da un testo normativo del consigliere delegato all'agricoltura D’Acri, diventato Legge regionale (la n. 13/2017) approvato contestualmente ai piani di classifica nel mese di maggio 2017. Una soluzione mal digerita anche dai Comitati. I piani di classifica avrebbero dovuto creare le condizioni per una giusta corresponsione fra tributi e benefici effettivi e invece la situazione rimane immutata. Nel frattempo le Commissioni tributarie continuano ad accogliere i numerosi ricorsi presentati dai cittadini. Vi sono persino Comuni che pagano avvocati ai propri concittadini per presentare ricorsi collettivi puntualmente accolti. La Regione continua ad ignorare gli input che arrivano dall'esterno, da cittadini stanchi di vessazioni e ingiustizie, con i paraocchi porta avanti iniziative che non modificano lo stato delle cose. Non rimane che sollecitare ancora una volta l'istituzione del tavolo tecnico – conclude la Ferrara – in attesa che qualcuno dalla Cittadella voglia per una volta ascoltare le ragioni dei cittadini».

 

 

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