Gioia Tauro, il M5s chiede la decadenza del sindaco Giuseppe Pedà

“Per legge Giuseppe Pedà non può ricoprire la carica di sindaco di Gioia Tauro, perché il suocero, Luigi Bagalà, è amministratore unico di Eurocome, che lì gestisce il servizio di raccolta e trasporto rifiuti, peraltro con una proroga illegittima disposta durante il recente commissariamento del municipio, a ridosso delle ultime comunali”. Lo dichiarano i parlamentari del M5s Dalila Nesci, Riccardo Nuti, Francesco D’Uva, Paolo Parentela e Federica Dieni che hanno interrogato il ministro dell’Interno per sollecitare il prefetto di Reggio Calabria a proporre l’azione di decadenza del primo cittadino. “La vicenda – affermano - lascia interdetti, essendo evidente una fattispecie di grave incompatibilità, che Pedà non ha mai sanato dall’elezione dello scorso giugno. Oltretutto, è bene che il ministero dell’Interno approfondisca i vari passaggi della proroga a Eurocome, dal momento che fu disposta al di fuori della normativa, senza che la convenzione originaria la prevedesse e perfino aggiungendo la raccolta dei rifiuti indifferenziati. Non sfugga – aggiungo gli esponenti pentastellati - che proprio sulla gestione del servizio dei rifiuti cadde, perduta la maggioranza, la precedente amministrazione comunale di Gioia Tauro, che con personale interno al municipio aveva attuato il sistema per la raccolta differenziata, evitando aumenti dei costi ed eventuale perdita di controllo nel delicato settore dello smaltimento dei rifiuti urbani. Si tratta – è la conclusione - di ripristinare nei fatti la legalità, che con tanta leggerezza viene ignorata in Calabria, spesso a favore di misure clientelari che bloccano l’emancipazione dalla cultura del prevaricare, propria della mafia”.

Parco Aspromonte, i parlamentari del M5S: “Indecorosa la spartizione dell’Ente in barba alle incompatibilità”

"Non permetteremo che il Parco nazionale di Aspromonte si trasformi in un poltronificio, una sorta di bottino da spartire tra i soliti noti.” Questa la dichiarazione dei parlamentari del Movimento 5 Stelle Federica Dieni, Dalila Nesci e Paolo Parentela, a fronte dell’atto di denuncia da essi sottoscritto e depositato a Montecitorio sul “cumulo di cariche” ricadenti in capo a Francesco Cannizzaro, capogruppo della Casa delle Libertà in Regione Calabria. “Come troppo spesso accade in Calabria, anche l’Ente Parco d’Aspromonte, come altri enti pubblici è divenuto una specie di bottino da spartire per la classe politica locale, attraverso cui distribuire incarichi, in barba ad ogni giudizio di incompatibilità o opportunità, oltreché incanalare ingenti fondi pubblici. Abbiamo già portato avanti, alla Camera il caso di Francesco Malara, che è contemporaneamente revisore dei conti del Consiglio regionale, sindaco di Santo Stefano d’Aspromonte e componente del consiglio direttivo del Parco d’Aspromonte. Ora abbiamo segnalato con un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente il caso di Francesco Cannizzaro, consigliere regionale, provinciale e anch’egli membro del Consiglio direttivo dello stesso Parco. Partito Democratico e centrodestra, solidalmente, si spartiscono i posti nel consiglio direttivo che di un ente può disporre di una dotazione finanziaria di circa 9 milioni di euro e che probabilmente ritengono essere il giardinetto di casa loro”. Continuano Dieni, Nesci e Parentela: “a questo sistema clientelare che ignora le regole e che opera senza il minimo pudore va messo un punto. Noi siamo determinati a smantellarlo, se ce ne sarà bisogno un pezzo per volta. E il sistema consociativo che regge la Calabria non dubiti: i cittadini stanno aprendo gli occhi. Il vento sta cambiando”.

 

Cardiochirurgia Reggio, Nesci rivendica: "Movimento 5 Stelle sta svelando la pochezza del potere"

"M5S aveva ragione su tutto". Dalila Nesci, deputata del Movimento 5 Stelle rivendica la bontà dell'azione condotta dai parlamentari pentastellati in relazione all'intricata vicenda legata al reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale di Reggio Calabria.  "Abbiamo bloccato - sostiene Nesci - il tentativo del rettore Quattrone di colonizzare il reparto, costato oltre 8milioni e mai attivato da 4anni. Dicevamo che l'iniziativa toccava all'ospedale di Reggio e che per il primario serviva il concorsopubblico. Intanto, nel consueto silenzio del governatore Oliverio i commissari Scura e Urbani concordavano arbitrariamente per la scelta del primario da parte dell'Università di Catanzaro. Oggi Scura ci ha ripensato. Se non ci fosse stato il Movimento, va detto, avrebbero potuto fare i soliti giochetti. Con grave ritardo il commissario alla sanità calabrese ha disposto il concorso per il primario della Cardiochirurgia reggina. Il Movimento 5 stelle ha predicato ogni giorno questa soluzione, ma Scura e il subcommissario Urbani sono rimasti sordi per ben sei mesi.  Dobbiamo chiederci che fiducia si può riporre in costoro, che fanno e disfano senza criteri".  "Non c'è da gioire, poiché insieme a Benedetto, commissario dell'ospedale di Reggio, i due delegati del governo - secondo la parlamentare M5S -  si sono a lungo sottomessi al rettore Quattrone, che con la baronia accademica voleva annettere la Cardiochirurgia reggina all'Università di Catanzaro, dotata di scarsa attrattiva, se nessun prescelto ha mai accettato la guida del reparto.  Anche Benedetto dovrebbe farsi un esamino sulla sua condotta. Se ci avesse ascoltato, non staremmo qui a parlare né avremmo subito l'arbitrio e la pantomima sull'utilità del patronato dell'ateneo catanzarese. Avremmo ridotto pure i danni causati alle casse pubbliche e ai calabresi, che con la struttura nuova di zecca non hanno mai avuto il servizio. La decisione di Scura dimostra che il Movimento 5 stelle aveva ragione su tutta la linea. Soprattutto, e ancora una volta, dimostra che non ci sarebbe stato bisogno dei nostri #esposti e delle loro manfrine, se ciascuno degli attori avesse avuto buon senso, logica e distacco dal clientelismo. Oggi cadono per sempre anche le fumisterie del sindaco di Catanzaro, Abramo, e del sodale consigliere Costanzo". "5 stelle - conclude Dalila Nesci - sta svelando la grande pochezza del potere in Calabria, accelerando gli interventi nel rispetto della legge, a tutela dei diritti fondamentali".

"MandiamoliAcasaAdesso", il M5s chiede la testa di Oliverio, Scura e Urbani

#MANDIAMOLIACASAADESSO è il titolo dell’iniziativa promossa per lunedì 5 ottobre dai parlamentari M5s calabresi. Per l’occasione, con una lettera di fuoco, sono stati convocati addirittura i sindaci, con appuntamento a Catanzaro, in piazza prefettura dalle ore 17,30. Insieme agli attivisti, alla società civile e ai deputati M5s Luigi Di Maio, Riccardo Nuti, Alessandro Di Battista, Giulia Grillo e Mattia Fantinati, i parlamentari calabresi del Movimento 5 stelle parleranno “dell’immobilità della Calabria per causa della lotta intestina nel Pd, dello scandalo Rimborsopoli, delle nomine illegittime dei vertici sanitari e della gestione fallimentare del piano di rientro, affidato ai commissari governativi Massimo Scura e Andrea Urbani”. “Sarà un’adunata – precisano Dalila Nesci, Nicola Morra, Laura Ferrara, Paolo Parentela e Federica Dieni – dell’altra Calabria, quella lontana dalle camarille di palazzo, dagli illeciti nell’amministrazione della cosa pubblica, dai ricatti del governo Renzi e dai silenzi imbarazzanti del presidente della Regione, Mario Oliverio, blindato nel suo cerchio magico. Per Oliverio – aggiungono - chiedemmo al governo la mera applicazione della legge, in base alla quale doveva gestire la sanità regionale. Umiliato da Renzi, benché eletto a maggioranza, Oliverio non ha poi mosso un solo passo giusto, incaponendosi per le poltrone di Nino De Gaetano, di Santo Gioffrè e di Domenico Pingitore, accettando senza impugnazione la rete clientelare dell’assistenza ospedaliera decretata da Scura e Urbani e i loro deliri di onnipotenza; dalla mancata riapertura degli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce all’assegnazione arbitraria dei nuovi budget, contestata perfino dal Tavolo ex Massicci. Oliverio, che si era presentato in discontinuità col passato, ha seguito passo per passo il predecessore Scopelliti e confermato ingiustificabili concentrazioni di potere come quella del dirigente generale dei Lavori pubblici, Domenico Pallaria. Oggi il Movimento 5 stelle gli chiede il conto anche per aver permesso, con la sua palese ambiguità, lo sfascio della sanità da parte dei commissari governativi. Per conto dei calabresi – è la conclusione - il Movimento 5 stelle manderà a casa Oliverio, Scura e Urbani, espressione di un sistema identico, marcio e nemico del bene comune”.

Sanità e incarichi: Dalila Nesci (M5S) ha diffidato il commissario Scura

"Ho appena ‪diffidato‬- rende noto Dalila Nesci, parlamentare calabrese del Movimento 5 Stelle - il commissario alla Sanità calabrese, Massimo Scura, affinché ‪‎revochi‬ subito l'incarico di Commissario del policlinico universitario 'Mater Domini' ad Antonio ‎Belcastro‬, in quanto responsabile di stati di accertato disavanzo finanziario. Per legge Belcastro non può più ricevere incarichi dalla Regione Calabria. Lo scorso 17 settembre avevo interessato della questione il governatore Mario Oliverio e il capo del dipartimento Tutela della Salute, Riccardo Fatarella". "Al commissario Scura - rivela Nesci - ho anche chiesto di provvedere per l'immediata revoca delle consulenze affidate da Belcastro a Massimiliano Passi, avvocato amico del subcommissario Andrea Urbani, e Alessandro Bonura, commercialista romano chiamato a esaminare i crediti del 'Mater Domini'. A Scura ho ricordato che egli ha pubblicamente manifestato pervicace ‪‎avversione‬ per sentenze della magistratura, anche definitive. In questo caso, scegliendo di non rimuovere quanto richiesto, dimostrerebbe avversione per le sue stesse determinazioni, dato che il bilancio 2013 del 'Mater Domini' è stato ‪‎bocciato‬ con suo recente decreto". "Mi auguro che stavolta Scura abbia un comportamento difforme da quello tenuto in risposta alla mia diffida, inviata tramite l'avvocato Domenico Monteleone, a revocare l'incarico di commissario dell'Asp di Reggio Calabria a Santo Gioffrè. Allora egli mi rispose con nota del 22 luglio scorso, limitandosi ad allegare un parere legale di parte a favore del dottor Gioffrè, totalmente ‪‎smentito‬ dall'Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone".

Sanità, Nesci (M5S) stronca le nomine: "Oliverio peggio di Scopelliti"

"Con le nomine e le proroghe dei commissari, il governatore Oliverio ha fatto il sorpasso di Scopelliti nella gara allo sfascio della sanità". Il giudizio sferzante che stronca le decisioni adottate dalla Giunta regionale nella seduta svoltasi nella tarda serata di ieri è stato espresso da Dalila Nesci. La parlamentare del Movimento 5 Stelle incalza: "Oliverio perde altro tempo e non nomina i direttori generali. Intanto all'Asp di Reggio Calabria pende la questione dei 393 milioni usciti senza tracce, all'ospedale di Reggio Calabria la Cardiochirurgia è chiusa e ci costa 1,2 milioni all'anno. In questo disastro, sappiate che per legge Oliverio e i suoi vecchi assessori devono pagare di tasca propria i danni derivanti dalle nomine illegittime conferite a Gioffrè e Pingitore. Le nomine e le proroghe dei commissari aziendali della sanità calabrese confermano l'assoluta incapacità del governatore Oliverio di affrontarne i nodi e segnano il suo sorpasso di Scopelliti nella gara allo sfascio. Dopo aver promesso la nomina dei direttori generali in seguito alla parentesi dei commissari, Oliverio si è smentito platealmente, lasciando la sanità nel precariato più ingiustificabile, che consente agli affaristi di terremotarne ancora i servizi e al governo centrale la finzione dei sei personaggi in cerca d'autore, cioè Scura, Urbani, Lotti, Guerini, Renzi e Lorenzin, campioni delle apparizioni mentre il sistema sprofonda". "Ricordo - insiste la deputata M5S - che l'esecutivo regionale aveva riaperto il bando per i direttori generali, già definito dalla precedente giunta. Per quale motivo reale Oliverio non li ha nominati? Inoltre, all'Asp di Reggio Calabria Oliverio non ha dato un governo, si è preso il lusso del rinvio nonostante la situazione di gravità inaudita. All'ospedale di Reggio Calabria è stato confermato Frank Benedetto, che aveva l'obiettivo prioritario di attivare la Cardiochirurgia, ma si è lasciato palleggiare per mesi da Scura, Urbani e Quattrone, che gli avevano imposto Pompilio come primario, senza alcuna selezione pubblica. Il reparto è sempre chiuso, nel silenzio complice del sindaco Falcomatà e del presidente Oliverio. I calabresi pagano a vuoto oltre un milione di euro all'anno; soldi bruciati per giochini di potere, mancanza di polso e di responsabilità. A questo disastro va aggiunto che per legge Oliverio e i suoi ex assessori devono #pagare di tasca propria i danni economici derivanti dagli incarichi conferiti illegittimamente a Gioffrè e a Pingitore".

M5s: "I docenti calabresi abbandonati da Oliverio"

"A differenza dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha impugnato la legge sulla finta buona scuola, il governatore della Calabria è rimasto immobile, obbedendo agli ordini del ducetto di Rignano, Matteo Renzi, volato a nostre spese per la finale degli Us Open". E' quanto affermano i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni, per i quali "non impugnando la riforma renziana che affossa la scuola, il governatore Mario Oliverio ha confermato di agire per gli interessi di Renzi e del Pd nazionale, alla faccia dei calabresi. In grande silenzio, Oliverio aveva già rinunciato a impugnare il decreto commissariale sulla nuova rete ospedaliera, piegando il capo e la schiena agli ordini del solito Renzi, che riforma il Paese perché le banche ingrassino col lavoro e col sudore del popolo". A parere dei deputati grillini "Oliverio sta perdendo terreno ogni giorno, impantanato nella sua dipendenza totale da Roma, che non gli permetterà di agire per il bene comune. È gravissimo il suo abbandono dei docenti calabresi, ora scaricati definitivamente, nonostante in tanti lo abbiamo sostenuto alle primarie e poi alle ultime regionali".  Infine, i parlamentari M5s evidenziano le tante criticita' che stanno condizionando l'operato del Presidente della giunta regionale, a partire nella "vicenda delle nomine illegittime nella sanità, con un'inibizione netta e una storia di governo fatta di errori e irrisolti clamorosi; dal riordino degli ospedali alla gestione dei rifiuti, dal futuro del porto di Gioia Tauro ai fondi europei, dalla pulizia nell'amministrazione alle questioni del lavoro. In questo contesto, avrà pesanti conseguenze dalla nullità dei contratti dei dirigenti illegittimi. La sua poltrona scricchiola, ma soltanto lui non se n'è accorto".

Nesci all'ospedale di Polistena: "La sanità della Piana sta scoppiando"

Dalila Nesci ha visitato l'ospedale di Polistena in compagnia degli attivisti iscritti al meetup della città. Terminato il giro della struttura sanitaria, la deputata del Movimento 5 Stelle ha manifestato il suo pensiero: "Tutta la politica deve difendere l'ospedale di Polistena, che per mancanza di personale ridurrà l'operatività dei principali reparti già dal prossimo primo luglio. La sanità della Piana di Gioia Tauro sta scoppiando. L'ospedale di Polistena non può essere abbandonato". "Apra bene le orecchie - ha avvertito la parlamentare - il Commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, che spero sia toccato dal caos al Pronto soccorso e dall'affaticamento di medici, infermieri e operatori, costretti a turni massacranti. Vanno mantenuti e potenziati i servizi esistenti perché il grande bisogno di sanità non si può ignorare, rinviando le risposte al lontano futuro. In tutta la provincia di Reggio Calabria c'è una gravissima carenza di posti letto, ben al di sotto della normativa e del fabbisogno. Qui vanno preservati soprattutto i bambini, anche, per esempio, con la presenza permanente di un'ambulanza attrezzata per il trasporto neonatale, specialista compreso". "Sto con i cittadini - ha garantito Daila Nesci - e assicuro la mia disponibilità a portare in Parlamento le istanze sanitarie dell'intero territorio di Polistena, che non può essere penalizzato".

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