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'Ndrangheta, operazione "Rimpiazzo": misure cautelari contro presunti esponenti del clan dei Piscopisani

La polizia di Stato ha dato esecuzione ad un provvedimento di misura cautelare adottato dal Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, nei confronti di dodici imputati, dopo il deposito della motivazione della sentenza di primo grado, con la quale sono stati condannati, a vario titolo, per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso.

Si tratta di provvedimenti cautelari adottati in seguito alla sentenza emessa all’esito del giudizio dibattimentale, celebrato in primo grado, dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia e, quindi, non definitiva, nel processo che ha avuto ad oggetto la contestazione associativa relativa all’articolazione ‘ndranghetistica denominata “Locale di Piscopio” - operante sul territorio delle frazioni vibonesi di Piscopio, Longobardi e Bivona, Vibo Marina e Porto Salvo, nonché la contestazione associativa relativa al sodalizio finalizzato al traffico di sostanza stupefacente e i reati connessi.

Nello specifico, per 5 imputati, per i quali è intervenuta, in primo grado, la sentenza, non definitiva, di condanna per il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso, è stata adottata la misura cautelare  della custodia in carcere, mentre per altri 7 imputati, per i quali è intervenuta, in primo grado, la sentenza, non definitiva, di condanna per il delitto di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dal metodo mafioso, è stata adottata dal tribunale la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla pg.


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