Proposta di legge regionale contro lo spopolamento delle aree montane calabresi

"L’ultimo rapporto Istat su 'Paesaggio e Patrimonio culturale', ripreso in un’attenta analisi di Antonello Caporale su 'Il Fatto Quotidiano' di questa mattina, dimostra - asserisce Orlandino Greco, capogruppo di "Oliverio Presidente" in Consiglio regionale - come sia in atto un forte e preoccupante spopolamento delle aree interne del Paese. Assenza di servizi essenziali, mancata valorizzazione dei centri storici, accorpamento degli istituti scolastici, giudiziari e sanitari, hanno favorito l’allontanamento dei cittadini dalle periferie interne del Paese. Il risultato è che oggi l’Italia, che si è connotata storicamente e culturalmente nella diversità degli 8000 Comuni che la costituiscono, rischia di diventare una comunità territoriale omogenea, priva di unicità e diversificazioni. Il quadro è ancora più desolante - sottolinea Greco -  se si guarda alla Calabria, dove alcune aree, in particolare quelle montane dell’entroterra, sono ormai scenari per città fantasma abbandonate al proprio destino. In ragione di ciò, percependo quanto questa deriva rischi di impoverire una regione come la Calabria che da sempre si è connotata per la ricchezza delle diversità territoriali, ho depositato una proposta di legge inerente la valorizzazione dei centri storici e l’istituzione di un marchio di alta ospitalità turistica, il Borgo Storico Ospitale. Il borgo storico ospitale vuole essere - spiega il consigliere regionale - un’occasione per le Amministrazioni comunali per istituire un modello di sviluppo a rete che generi filiere e rappresenti un contributo alla lotta contro lo spopolamento dei borghi. La Regione, oltre a incentivare la realizzazione e la gestione dei borghi storici ospitali, potrà sostenere il compimento delle iniziative e delle azioni utili per la promozione di una volontà collettiva e di una politica locale volta alla valorizzazione e all’animazione del patrimonio storico, ambientale e culturale". Conclude Greco: "E’ evidente che la Regione, da sola, non può raggiungere questo importante obiettivo. In un quadro di collaborazione che coinvolga la rete delle istituzioni e delle comunità territoriali, è indispensabile che anche le Amministrazioni comunali si impegnino a mantenere i servizi ai massimi standard al fine di raggiungere i requisiti richiesti per rientrare nella categoria borghi storici ospitali e sfruttare le possibilità che si creeranno in questo settore con la programmazione dei fondi comunitari 2014-2020. Per accedere ai finanziamenti previsti nella proposta di legge, infatti, i Comuni dovranno avere alcuni requisiti fondamentali come la presenza di strutture ricettive alberghiere e/o extralberghiere, attività di ristorazione, servizi pubblici comunali diffusi, efficienti e di elevato standard (compresi i piani di igiene urbana, di raccolta differenziata e di mobilità e trasporto sostenibile), servizi commerciali di base diffusi, rete WiFi diffusa, omogeneità e completezza urbanistica, dotazione del piano di decoro ed igiene urbana e del piano del colore. Si tratta di un provvedimento attraverso cui, partendo dalla drammatica condizione di abbandono in cui si trovano molti borghi storici calabrese, si intende ribaltare la questione promuovendo un programma di sviluppo integrato e garantendo investimenti con ricadute positive assicurate. Fino ad oggi i finanziamenti legati ai centri storici sono stati frammentati ed è sempre mancata una visione d’insieme che garantisse la promozione territoriale di queste aree del Paese. Oggi si inverte la rotta e dalla Calabria parte un messaggio importante e concreto contro lo spopolamento e l’abbandono di quei luoghi ricchi di un patrimonio storico, culturale ed ambientale inestimabile". 

Riordino rete ospedaliera, Greco chiede la rimozione di Scura e Urbani

"Quanto sta accadendo nella gestione della sanità in Calabria è inaccettabile: il decreto di riordino sulla rete ospedaliera attuato senza alcun confronto con la Regione, con i sindaci, con le parti sociali, rischia di incidere negativamente e con conseguenze drammatiche sul diritto alla sanità dei calabresi”. A sostenerlo è il capogruppo di “Oliverio Presidente”, Orlandino Greco che incalza: “Credo che sul tema sia urgente una discussione in Consiglio regionale per arrivare ad una linea d’azione condivisa che non guardi alla sanità secondo un’ottica campanilistica. In tal senso, sebbene siano inevitabili le rivendicazioni territoriali da parte dei tanti che evidenziano le lacune nel settore sanitario calabrese, non si può guardare all’organizzazione della rete ospedaliera senza una visione complessiva che consenta di fare scelte oculate e lungimiranti. È evidente, passato ormai un anno dalla nomina di Scura ed Urbani - evidenzia Greco - che la gestione commissariale non ha raggiunto gli obiettivi previsti. Di fatto, sia sul fronte del piano di rientro che sul riordino della rete ospedaliera, non c’è stato alcun passo in avanti e, anzi, si sono accentuati i disservizi per i cittadini. Allo stato attuale, in molte aree della Calabria, mancano i livelli essenziali di assistenza e non a caso si registra un’emigrazione passiva di oltre 300 milioni di euro all’anno”. Secondo l’esponente politico: “Bene ha fatto il presidente Oliverio a rivendicare con forza il ruolo della Regione per la programmazione sulla sanità in Calabria. L’approvazione del Piano sanitario nazionale senza alcun confronto con la Regione è un atto che mortifica l’Istituzione che rappresenta la massima espressione della volontà popolare in Calabria. Nel prossimo Consiglio regionale, dove si affronterà l’attuale situazione del sistemo sanitario, tutte le parti politiche - richiama Greco - saranno chiamate a prendere atto dell’ormai inaccettabile distacco tra la gestione commissariale e le istituzioni regionali che rappresentano i cittadini calabresi e a mettere in campo tutte le azioni utili a determinare la fine del commissariamento. In questo quadro, è auspicabile che i deputati calabresi, aldilà degli schieramenti politici - conclude Greco - facciano propria la battaglia del presidente Oliverio e chiedano al Governo la revoca dei commissari affinché la Regione, partendo dal confronto con i sindaci e le comunità, possa garantire il diritto alla salute dei calabresi attraverso la programmazione di un servizio sanitario efficiente e in linea con gli standard del resto del Paese”. 

Orlandino Greco (Oliverio presidente) presenta una mozione sul sistema dei trasporti

“Nel corso del prossimo Consiglio regionale verrà discussa la mozione sul sistema di trasporti per lo sviluppo della Calabria che ho depositato”. E’ quanto rende noto il presidente del gruppo Oliverio Presidente, Orlandino Greco. “Con tale mozione - ha dichiarato - si vuole individuare una nuova prospettiva del sistema ‘trasporti’ finalmente orientata dalle enormi potenzialità della Calabria, regione dotata di uno straordinario patrimonio culturale, storico e naturalistico”. Secondo Greco: “L’attuale sistema dei trasporti risulta essere totalmente inadeguato per le potenzialità di sviluppo dei nostri territori. In Calabria, il trasporto ferroviario soffre di diverse criticità che riguardano problemi infrastrutturali, carenze nei servizi, vetustà del materiabile rotabile, assenza di forme di integrazione e d’informazione. Tutto questo - sostiene il Capogruppo - pregiudica la scelta da parte degli utenti di tale modalità di trasporto con evidenti ripercussioni sul sistema dei trasporti regionale. In particolare, sotto il profilo dei collegamenti ferroviari, alcune zone dell’Alto Jonio risultano completamente isolate o abbandonate”. “Con la mozione - spiega Greco - si chiede un impegno al presidente Oliverio ed alla Giunta regionale, per l’ammodernamento della linea jonica che, a tutt’oggi, risulta a singolo binario e non elettrificata, al fine di realizzare un percorso ad alta velocità ed alta capacità”. Ad avviso dell’esponente politico: “Riuscire a realizzare un’infrastruttura moderna ed efficiente permetterebbe di collegare territori che, al momento, permangono in uno stato di profonda crisi economica e sociale, anche per l’alto costo che hanno i trasporti. Congiungere Reggio Calabria a Taranto con una rete a doppio binario e ad alta velocità si ricollegherebbe anche al progetto, già in fase di realizzazione, dell’alta velocità sulla tratta Napoli - Bari - Lecce - Taranto. Avremo così tolto al ministro Delrio l’alibi che per fare l’alta velocità in Calabria ‘ci vorrebbero 20 miliardi’” - aggiunge Orlandino Greco. “Tali collegamenti, infatti, seguendo l’itinerario Reggio Calabria - Gioia Tauro - Siderno - Taranto - Bari, consentirebbero di congiungere e di ricucire Sicilia e Calabria al sistema dei trasporti nazionale ed europeo, fermo restando - sottolinea - che va superato il gap esistente tra il numero di treni che partono da Roma verso il nord del Paese e quelli che partono dal sud, ed in particolare dalla Calabria. Un drammatico squilibrio - stigmatizza - che impedisce lo sviluppo e la crescita della nostra regione, limitandone fortemente anche la capacità di competere su piattaforme turistiche trans regionali. Lo sviluppo del turismo jonico calabrese, in particolare delle aree economicamente più vivaci quali la Locride, il Catanzarese, il Crotonese, la Piana di Sibari e l’area Grecanica - conclude Orlandino Greco - passa attraverso la realizzazione di queste importanti infrastrutture.”

 

Import di olio senza dazi dalla Tunisia, Greco: “A rischio la produzione calabrese”

Lancia un allarme forte e documentato su un colossale import di olio senza dazi dalla Tunisia, il consigliere regionale della Calabria Orlandino Greco e punta l’indice contro Bruxelles. “La commissione Commercio internazionale del Parlamento europeo ha approvato l'importazione senza dazi di una quota annua di 35.000 tonnellate di olio d'oliva dalla Tunisia” dichiara Greco che nell’Assemblea regionale calabrese presiede il gruppo consiliare Oliverio Presidente che poi aggiunge: “questa ulteriore quota si aggiunge alle 56.700 tonnellate annue già previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia. Un aumento del 40% di importazione di olio che distruggerà la produzione olivicola italiana, in particolare quella calabrese”. “Questa ennesima aggressione all’olivicoltura meridionale – rileva l’esponente politico leader del movimento L’Italia del Meridione – si unisce allo scandalo di alcuni mesi fa inerente la commercializzazione di falso olio extravergine con marchio italiano e alla subdola quanto aggressiva campagna pubblicitaria di spagnoli e tunisini negli Usa e in Giappone volta a sminuire la qualità dell’olio extravergine in quanto la filiera produttiva sarebbe controllata dalla mafia”. Continua Greco: “su una tematica così strategica e rilevante per l’economia del Meridione è indispensabile un’azione forte nei confronti del Parlamento Europeo diretta, prioritariamente, ad ottenere la revoca della decisione intrapresa o, qualora non fosse più possibile, l’obbligatorietà che sulle confezioni di olio di oliva venga messa in evidenza la nazione di provenienza. L’UE sembra utilizzare l'agricoltura italiana come merce di scambio per la politica internazionale e, nel caso specifico, siamo di fronte ad una vera e propria regalia personale al primo ministro della Tunisia Habib Essid. Prima di diventare capo del governo, infatti, Habib Essid è stato direttore della potente camera sindacale nazionale degli esportatori dell’olio di oliva della Tunisia che controlla il 90% delle esportazioni di olio tunisino; è stato inoltre direttore esecutivo del Consiglio oleicolo internazionale e, soprattutto, è uno dei maggiori produttori di olio del Paese”. “La decisone presa dall’UE – conclude Greco – sembra quindi più diretta a favorire lui che non a sostenere la transizione democratica della Tunisia e ad aiutare il popolo tunisino. Data la rilevanza della tematica e l’impatto che potrebbe avere questa decisione del Parlamento Europeo sull’economia della nostra regione, chiederò al presidente Oliverio e alla giunta un preciso impegno a tutela della produzione olivicola calabrese attraverso puntuali ed urgenti interventi nei confronti del Governo e dell’Unione Europea”.

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"E' Vaglio Lise il luogo ideale dove realizzare il nuovo ospedale"

"La scelta della località dove dovrà sorgere il nuovo ospedale di Cosenza rappresenta non solo un’importante decisione per la sanità in Calabria. Essa s’innesta, infatti, nel dibattito politico che precede la consultazione elettorale per il capoluogo calabrese, definendone di fatto alleanze e schieramenti". A dichiararlo è il consigliere regionale Orlandino Greco, presidente del gruppo Oliverio Presidente. "Sono decenni che si discute del posizionamento del nuovo ospedale dell’area urbana di Cosenza, decenni in cui sono state espresse visioni di città, si sono consumate rotture, divisioni ed alleanze intorno ad una scelta cruciale per il futuro di una città e della Calabria. C’è chi in passato ha proposto la realizzazione del nosocomio a Rende per spostare a nord l’asse dell’area urbana; chi come me, in una risposta provocatoria, ha guardato a Castrolibero come Comune ideale per ospitare l’ospedale; chi indicava Donnici secondo un modello di conurbazione che includesse il Savuto; chi ancora guardava ad una delle sedi dell’istituto agrario, quella di città 2000, nell’ottica della valorizzazione di un’area centrale di Cosenza. Quei tempi di dibattito, consumati tra campanilismi e prese di posizione, sono stati di fatto superati dalla decisione espressa con forza dal presidente Oliverio di realizzare il nuovo hub ospedaliero nella città capoluogo, in particolare in località Vaglio Lise". "Oggi - afferma Greco - occorre mettere da parte ogni velleità di decentramento, rinunciando a proposte campanilistiche superate dai fatti e dagli eventi. In questo quadro, secondo la mia visione di città, come espresso in diverse occasioni, il nuovo hub ospedaliero dovrebbe essere situato in una località del capoluogo in grado di essere raggiunta facilmente anche da tutta la provincia di Cosenza. In tal senso, Vaglio Lise, - evidenzia Orlandino Greco - rappresenterebbe strategicamente la scelta ideale, perché collegata ad infrastrutture viarie che consentirebbero una facile accessibilità da tutte le parti della Calabria. Cosenza ha bisogno di un hub moderno, pronto ad accogliere i pazienti da tutta la Calabria con strumentazioni all’avanguardia e all’altezza delle professionalità del settore presenti nella nostra regione. L’ospedale dell’Annunziata risulta da tempo inadeguato per ragioni tecniche, sanitarie e logistiche ad ottemperare alle richieste di servizi che arrivano da pazienti di tutta la Calabria e anche l’ipotesi di ristrutturazione sarebbe impraticabile per i costi esorbitanti che ne deriverebbero".  "La discussione sul posizionamento del nuovo ospedale di Cosenza - sostiene il presidente del gruppo Oliverio Presidente - è di grande rilevanza, soprattutto alle porte della tornata elettorale, dove su temi così importanti si definiranno schieramenti ed alleanze. Sono sempre stato dell’idea che a definire una coalizione non sia e non debba essere la scelta del candidato sindaco, ma la convergenza su tematiche rilevanti che di fatto delineano il disegno di una città e ne orientano il futuro. E questo non vale solo per l’ospedale, basti pensare alla metropolitana leggera dell’area urbana, alle scelte sulla viabilità o alla priorità sulle opere pubbliche. Immagino quindi che quanti su questi temi cruciali per il futuro della città troveranno un punto d’incontro - conclude Orlandino Greco - sceglieranno poi coerentemente di far fronte comune e schierarsi in un’unica coalizione, quale che sia il candidato sindaco". 

 

"La legge regionale sul turismo golfistico deve essere approvata velocemente"

"Le recenti dichiarazioni di Mario Marra, delegato regionale della Federazione italiana golf, dimostrano come l’approvazione della proposta di legge sul turismo golfistico, presentata da tutti i componenti del gruppo Oliverio Presidente, necessiti una rapida approvazione per consentire alla Calabria di non perdere le opportunità che si apriranno con la Ryder Cup 2022 che si terrà, per la prima volta, in Italia". E’ quanto afferma Orlandino Greco, presidente del gruppo consiliare alla Regione Calabria della lista Oliverio Presidente. "In occasione della presentazione della Ryder Cup 2022 – prosegue Greco - ho avuto modo di incontrare i vertici del Coni e della Federazione italiana golf , riscontrando grande entusiasmo per la proposta di legge che vede la Calabria aprirsi ad una disciplina sportiva che sta facendo registrare in tutto il mondo straordinari livelli di interesse. Sono sempre più numerosi i turisti golfisti, una domanda di servizi crescente che ha visto proporzionalmente incrementare anche gli imprenditori interessati ad investire nel settore. L'organizzazione golfistica mondiale si trova attualmente in un momento di forte espansione registrando negli ultimi anni l'aumento dei turisti praticanti questo disciplina dai 7,9 milioni nel 1989 ai 15 milioni nel 2006, con una previsione a tutto il 2015 di circa 25 milioni di presenze". "Attraverso la proposta di legge, attualmente all’esame della commissione competente, si intende guardare alla Calabria come punto di riferimento per il golf in Italia e nell’Europa Mediterranea. Si prevede di attirare un flusso di turisti del golf di circa 375.000 presenze all'anno, tutti fuori della stagione turistica classica. Tale dato si ottiene mediante la creazione di cinque circuiti di campi da golf, uno in ciascuna provincia, con un'estensione di 100 ettari ad impianto, in grado di sopportare una presenza massima di 320 giocatori al giorno in ciascun impianto, per un periodo di otto mesi. Sarebbe un’occasione straordinaria per una regione che possiede un patrimonio naturalistico e ambientale unico e coerente alla disciplina sportiva del golf. Sarebbe inoltre una grande opportunità per destagionalizzare e diversificare il turismo in Calabria. L’auspicio – sottolinea Orlandino Greco - è che una volta superato l’iter legislativo si proceda spediti, attraverso una collaborazione pubblico-privato, alla realizzazione dei 5 campi previsti nella proposta di legge, così che la nostra regione si trovi preparata per la Ryder Cup del 2022 che vedrà turisti golfisti arrivare in Italia da tutto il mondo".

 

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Sanità, Greco si aggiunge al coro: "Consiglio regionale ad hoc, rinegoziare Piano di Rientro"

“Il 31 dicembre sono scaduti i termini operativi del Piano di Rientro del deficit sanitario della Regione Calabria. La totale inefficacia della gestione commissariale sul Piano di Rientro è sotto gli occhi di tutti, è indispensabile che il Consiglio regionale ne prenda atto e si determini con decisione chiedendo al Ministro della Salute la revisione del Piano di Rientro e la fine della fase commissariale”. È quanto afferma il consigliere regionale Orlandino Greco (Oliverio Presidente) che aggiunge: “Nel bilancio della nostra Regione, la sanità costituisce il 62% della spesa complessiva, si tratta di oltre 3 miliardi e 500 milioni di euro, la cui destinazione andrebbe razionalizzata con un occhio attento alle esigenze dei territori. Quando si parla di sanità si parla di servizi essenziali per i cittadini: è indispensabile un abbattimento degli sprechi, ma è inconcepibile che si taglino presidi sanitari e si riduca la qualità complessiva dei servizi. Paradossalmente, la gestione commissariale non solo non ha consentito il superamento della fase emergenziale, ma ha accentuato, soprattutto in alcune aree della Calabria, la quantità dei disservizi”. Per Greco “bisogna tener conto, in tal senso, di quanto indicato lo scorso 27 aprile dal Consiglio di Stato che, nell’accogliere il ricorso del Comune di Trebisacce contro la chiusura dell’ospedale, evidenziava di fatto l’importanza dei presidi sanitari di frontiera. La chiusura di strutture come quelle di Trebisacce e Praia a Mare ha causato nel tempo un incremento della migrazione sanitaria dalla Calabria verso le regioni del centro-nord dalla quale derivano costi socio-economici di indubbia rilevanza che pesano come un macigno sulle nostre comunità”. Aggiunge Greco: “Non si può più temporeggiare sul tema. Bene ha fatto il presidente Oliverio a scrivere al Ministro Lorenzin per fare il punto sui risultati degli interventi previsti dal Piano di Rientro. Ritengo, in questo quadro, che un Consiglio regionale aperto ai principali attori ed esperti del settore sia l’unico consesso all’interno del quale si possano fornire contributi risolutivi dell’emergenza in corso. L’auspicio è che il presidente del Consiglio Irto prenda atto delle sollecitazioni che arrivano da più parti dell’emiciclo di palazzo Campanella e convochi al più presto una seduta del Consiglio regionale ad hoc sulla sanità, in particolare sulla revisione e rinegoziazione del Piano di Rientro”. 

Il Consiglio Regionale ha approvato la Legge Urbanistica della Calabria

"Esprimo grande compiacimento per l’approvazione in Consiglio regionale della legge urbanistica regionale e soprattutto degli emendamenti di integrazione e modifica alla Legge Urbanistica della Calabria, accolti favorevolmente sia dall’assessore al ramo, Rossi che dal relatore del provvedimento, Bevacqua". E’ quanto afferma il capogruppo di "Oliverio Presidente", Orlandino Greco  che sottolinea come "l’intervento normativo nasca dall’esigenza di fronteggiare la carenza da parte dei Comuni di dotarsi dei nuovi Piani Strutturali Comunali all’approssimarsi della decadenza dei vecchi Piani Regolatori Generali della Calabria. Una carenza che, lasciando ancora scoperti interi territori di molti Comuni della Calabria di previsioni urbanistiche, determina l’insorgere di problematiche in tema di diritti giuridici, tassazioni vanificate sul regime dei suoli e sulle difficoltà del governo del territorio da parte degli Enti preposti, nonché del consequenziale abusivismo per assenza di pianificazione. Tutto questo suggerisce di conservare l’operatività di standard e parametri di strumenti i quali, ancorché datati, garantiranno comunque le politiche e le iniziative di sviluppo locali, regionali, nazionali ed europee in atto, consentendo, altresì, alla collettività di intraprendere e tutelare le proprie risorse patrimoniali, nelle more della formazione, adozione ed approvazione dei PSC/PSA da parte dei Comuni". "La decadenza di tutte le previsioni edificatorie contenute negli strumenti urbanistici generali - sostiene Greco - comporterebbe, infatti, un conseguente minore introito erariale per gli Enti locali con una inevitabile compromissione dei bilanci previsionali e delle liquidità finanziarie. Non meno grave sarebbe l’insorgenza di contenziosi politici e civili tra i cittadini e la P.A., con l’impoverimento dei patrimoni immobiliari delle famiglie, a causa della drastica inibizione dell’edificabilità dei suoli. Da qui, l’opportunità di rimodulare la preesistente dotazione urbanistica dei PRG senza nessun incremento del dimensionamento di superficie di terreno (cioè senza invadere territori agricoli che meritano di essere preservati). Intervento, quest’ultimo, politicamente corretto sia dal punto di vista sociale che ambientale, in quanto - afferma il capogruppo di ‘Oliverio Presidente’ - risulta il più aderente possibile al principio di ‘risparmio di suolo’, definito ‘Pianificazione a consumo di suolo zero, obiettivo oggi perseguito, in generale, in tutta Europa e, in particolare, da questa Amministrazione regionale. In tal modo, si realizza concretamente la tutela del patrimonio agricolo e boschivo, di cui finalmente oggi si comprende il valore culturale ed identitario riferibile ad un territorio e alla sua popolazione. E’ stato inoltre importante - prosegue Greco - l’aver ripristinato il nucleo di Valutazione urbanistico-territoriale per il sicuro apporto di qualità tecnica ed istituzionale alle scelte pianificatorie della Regione e degli Enti Locali. Il proposto art. 2, prevede poi che il settore Urbanistica possa esprimere pareri sul rapporto ambientale Preliminare e sulla procedura VAS, per i quali, peraltro, è certo che non possieda la diretta competenza, in quanto propria del Settore Ambiente.  Per queste ragioni - sottolinea il consigliere - è stato fondamentale l’aver inserito all’interno della legge l’obbligatorietà che i Piani Strutturali Comunali debbano indicare la giusta perimetrazione di area Demaniale Marittima a cui assoggettare il PCS, indicando norme specifiche e direttive per la redazione puntuale dello stesso. La modifica dell’art. 23 della legge regionale 16 aprile 2002, n° 19 nasce dall’esigenza di attribuire al Piano Operativo Temporale un ruolo ed una funzione di concreta attuazione delle previsioni del Piano Strutturale Comunale. Il POT - secondo Greco - deve diventare strumento preferenziale per l’attuazione del PSC, perché attraverso di esso può essere stabilita una coordinata ed equilibrata programmazione urbanistica dei territori comunali finalizzata alla redazione del disegno di città, di un territorio, nell’arco dei 5 anni di mandato di un’amministrazione. Subordinare, invece, la redazione del POT ad eventuali e minimi interventi privati, significa sottrarre ad una pianificazione urbanistica l’impulso della richiesta che, invece, regola le dinamiche di mercato. In sostanza, il contenuto tecnico del POT dovrà fornire le indicazioni necessarie perché la successiva progettazione urbanistica alla scala della pianificazione attuativa offra le massime garanzie di una realizzazione di qualità e di fattibilità delle trasformazioni previste. Infine - conclude Orlandino Greco - diviene consequenziale ed in linea con il principio di ‘pianificazione a consumo di suolo zero’ la restrizione del termine proposto per i Comuni di dotarsi di PSC/PSA, da ventiquattro mesi a dodici mesi per addivenire all’adozione degli strumenti urbanistici generali".

 

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