Rifiuti oleari sversati in un terreno, una denuncia

Rifiuti oleari smaltiti illecitamente. Per questo motivo, i carabinieri forestali di Corigliano (Cs) hanno sequestrato un terreno e denunciato il titolare di un frantoio.

In particolare, durante un controllo in località “Cannata” di Corigliano, i militari hanno scoperto un trattore intento a scaricare i liquami provenineti da un vicino frantoio.

 I reflui, sversati in maniera incontrollata, finivano, parte in un fosso e parte su terreni limitrofi.

Dopo aver accertato che tra i terreni dichiarati dal proprietario del frantoio per lo spandimento agronomico, previsto dalla normativa, non c'era quello interessato dallo sversamento, i militari hanno denunciato il titolare del frantoio per illecita gestione dei rifiuti.

 

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Trasportano e abbandonano rifiuti, denunciati due fratelli

Due fratelli originari di Africo, di 43 e 45 anni, sono stati denunciati dai carabinieri della Compagnia di Bianco (Rc) per gestione non autorizzata di rifiuti.

In particolare, durante un controllo effettuato con l'ausilio dei carabinieri forestali di Brancaleone, i militari hanno scoperto, in un terreno situato in contrada San Giorgio, nel comune di Bianco, un deposito di rifiuti speciali e speciali pericolosi, quali elettrodomestici, sanitari, materiale ferroso, materiale inerte e di risulta.

Inoltre, durante il sopralluogo, gli uomini dell'Arma hanno fermato un camion carico di rifiuti che si stava dirigendo alla discarica abusiva.

Una volta identificato l'autista del mezzo, i militari hanno constatato l’assenza di autorizzazioni al trasporto dei rifiuti.

Pertanto, dopo aver sequestrato il terreno ed il camion, i carabinieri hanno denunciato gli utilizzatori del terreno, ovvero i fratelli di Africo, per attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

 

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Occupazione di terreno e smaltimento illecito di rifiuti, 5 denunce

Altre cinque persone sono state deferite dai carabinieri della Stazione di Rossano in merito al sequestro, con contestuale denuncia di un uomo, avvenuto nei giorni scorsi in località “San Giuseppe”, nel comune di Pietrapaola, dove è stata accertata l’occupazione abusiva di un suolo di proprietà delle Ferrovie dello Stato.

Le ulteriori indagini hanno portato al sequestro del terreno e al deferimento di altre cinque persone, tre soci di una ditta di costruzioni, l’amministratore e il liquidatore.

Sul suolo, recintato abusivamente, è stato trovato un vero e proprio deposito incontrollato di mezzi e attrezzature abbandonati da tempo.

I rifiuti, costituiti prevalentemente da silos-tramoggia e veicoli fuori uso, erano stati stoccati a cielo aperto sul suolo nudo, senza alcuna forma di impermeabilizzazione del terreno.

Pertanto, agli indagati sono stati contestati l’occupazione arbitraria di suolo di proprietà delle Ferrovie dello Stato e l'illecito deposito, abbandono, stoccaggio e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, in area sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale, in quanto ricadente nella fascia di rispetto dei 150 metri dal torrente Acquaniti.

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Deposito ed abbandono incontrollato di rifiuti speciali, sequestri e denunce

I carabinieri forestale della Stazione di Cosenza, con il supporto degli uomini del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Cosenza e delle Stazioni forestali di Spezzano della Sila, San Pietro in Guarano e Montalto Uffugo, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale di Cosenza, con il quale è stato disposto il sequestro di due autocarri e di una discarica realizzata abusivamente a ridosso del fiume Crati, in località Petrara, a Cosenza.

Durante l'operazione, sono state denunciate due persone ritenute responsabili del reato di attività di gestione non autorizzata di rifiuti speciali.

Denunciati anche quattro imprenditori per deposito ed abbandono incontrollato di rifiuti speciali per essersi avvalsi di persone non autorizzate alla gestione dei rifiuti prodotti nell’ambito delle loro attività di impresa.

I militari sono intervenuti in seguito ad una segnalazione con la quale alcuni cittadini hanno denunciato il continuo abbandono di rifiuti speciali.

Giunti sul posto, i carabinieri forestale hanno individuato un’area di circa 5 mila metri quadrati sulla quale erano stati abbandonati rifiuti speciali, quali scarti di attività edile, parti di veicoli, rifiuti ingombranti, rifiuti elettrici ed elettronici.

Gli uomini dell'Arma hanno quindi avviato le indagini che hanno permesso d'identificare i presunti responsabili dell'abbandono dei rifiuti.

Pertanto, al termine dell'attività d'indagine è stato disposto il sequestro preventivo dell’area adibita a discarica e degli autocarri utilizzati per il trasporto dei rifiuti.

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Smaltimento illecito di rifiuti, tre denunce

Tre persone sono state denunciate dai carabinieri forestale della locale Stazione (Cs), per lo smaltimento illecito d'inerti provenienti dalla demolizione di un appartamento in contrada Commicelli di Montalto Uffugo (Cs).

Il deposito abusivo, costituito da mattonelle, mattoni, calce e scorie di cemento, è stato individuato in un terreno di proprietà della titolare dell’edificio in rifacimento.

Le indagini hanno permesso di accertare la provenienza dei materiali e l’area dove sono stati depositati i rifiuti che, oltre a non essere autorizzata è risultata priva dei requisiti minimi normativi, in quando la superficie è costituita da suolo nudo.

I militari hanno eseguito il sequestro grazie anche all’accertamento fatto a carico di un autotrasportatore abusivo, sorpreso a caricare il materiale inerte e successivamente a sversarlo nel terreno.

Gli uomini dell'Arma hanno sequestrato l’illecito deposito composto da circa 40 metri cubi di rifiuti.

Il committente dei lavori è stato inoltre denunciato per falso materiale in atto pubblico da parte di privato, per aver prodotto all’Ufficio tecnico comunale una dichiarazione mendace circa l’avvenuto smaltimento delle scorie in cemento in impianto autorizzato, nonché sull’esatto quantitativo destinato allo smaltimento.

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Rifiuti pericolosi interrati in Calabria, Wanda Ferro (FdI) chiede al governo la bonifica

“Avviare al più presto la bonifica delle aree interessate dell’interramento illecito di rifiuti pericolosi nella Piana di Lamezia Terme, quella che ormai appare essere una vera e propria ‘terra dei fuochi’ calabrese”.

È quanto chiede il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che ha rivolto un'interrogazione al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Ambiente, dell’Interno e della Salute, anche a seguito di quanto emerso dalle recenti operazioni di polizia giudiziaria, che hanno evidenziato come l’area centrale della Calabria venga utilizzata da organizzazioni criminali per fare sparire tonnellate di rifiuti provenienti da altre regioni, con evidenti ripercussioni sull’ambiente e rischi gravissimi per la salute dei cittadini.

Nella sua interrogazione l’on. Wanda Ferro ha fatto riferimento in particolare all’ultima operazione “Quarta copia”, nell’amabito della quale la Squadra mobile della polizia di Stato di Catanzaro, unitamente al personale del Commissariato di Lamezia Terme, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, ha dato esecuzione a due distinte ordinanze di custodia cautelare emesse dai gip dei rispettivi tribunali a carico di 20 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti ed inquinamento ambientale. Grazie all’attività investigativa, scaturita dalla denuncia di un cittadino, gli inquirenti hanno accertato lo smaltimento illecito di circa 300 tonnellate di rifiuti in due discariche a pochi passi dal centro abitato di Lamezia Terme e a pochi passi dal mare, come quelle in località San Sidero e Bagni.

Secondo quanto emerso dalle indagini, si tratta di rifiuti speciali provenienti dalla Campania, anche se prodotti in altre regioni, che avrebbero già causato gravi danni ambientali al territorio comprovati da analisi effettuate sia da parte dell’agenzia ambientale regionale Arpacal, che dai consulenti nominati dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme. 

Il modus operandi accertato dalla polizia di Stato è identico a quello utilizzato dalla criminalità organizzata campana nella ‘terra dei fuochi’ con camion che scaricavano di notte in grandi buche scavate e poi ricoperte.

Il deputato di Fratelli d’Italia ha chiesto ai rappresentanti del governo “quali azioni intendano adottare il ministro dell’Ambiente e quello della Salute, per il tramite di Ispra, Iss e Arpacal, per verificare la contaminazione del suolo e della falda e per avviare le necessarie azioni di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale, e  chi sarà il soggetto incaricato della bonifica delle aree oggetto di sversamenti illeciti”.

Inoltre l’on. Ferro ha chiesto “quali azioni intenda adottare il ministro dell’Interno per garantire un maggior controllo del territorio ed evitare che fatti simili si possano ripetere"

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Report Rifiuti: continua la crescita della differenziata in Calabria. I Comuni più vurtuosi

In provincia di Cosenza il quantitativo totale di rifiuti differenziati ha superato, nel 2018, quello che ancora è conferito nelle modalità tradizionali . Per la prima volta da quanto il Catasto regionale rifiuti dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria) raccoglie, elabora e pubblica i dati della produzione di rifiuti in Calabria, il territorio provinciale cosentino fa pesare di più verso la differenziata, con un 54,84 % sul totale di rifiuti prodotti su base annuale, il piatto della bilancia “sostenibile”.

Questi ed altri dati si desumono dal Report regionale rifiuti, riferito al 2018, che questa mattina l’Arpacal ha pubblicato, dopo essere stato approvato con delibera del Direttore generale, dott. Domenico Pappaterra, e trasmesso come di consueto al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria ed all’ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

Nel complesso la Calabria continua nel suo trend di crescita costante, segnando rispetto al dato definitivo dell’annualità precedente un + 3,75 %, attestandosi al 42,90 % di differenziata sul totale di rifiuti annui prodotti sul territorio regionale, mentre a differenza del 2016 la Calabria è cresciuta di un + 11,70%.

Il Report – realizzato dal Dr. Clemente Migliorino, Responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso la Direzione Scientifica dell’Arpacal, e dal dott. Fabrizio Trapuzzano – raccoglie ed elabora i dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata riferiti ai Comuni della Calabria, distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi CER.

Occorre ricordare che, in base alla regolamentazione approvata con D.G.R. n. 226 del 29 maggio 2017, entro 30 giorni da questa pubblicazione, i Comuni inadempienti, cioè che non hanno trasmesso alcun dato, e quelli che hanno trasmesso, ma che intendono migliorare, potranno trasmettere dati ed osservazioni integrative.

Analizzando i dati pubblicati sul report, la “hit parade” dei cinque comuni più sensibili in Calabria nella raccolta differenziata sono tutti in provincia di Cosenza: Frascineto (83,92%), San Benedetto Ullano (83,27%), San Giorgio Albanese (81,71%), Longobucco (81,36%) e Carolei (80,85%).

I tre virtuosi nelle altre province sono: per Catanzaro Cardinale (71,82%) Girifalco (71,78%) ed a pari merito Cerva e Andali (71,29%); per Crotone Santa Severina (71,86%) seguita da Cirò (65,73%) e Melissa (62,28%). A Vibo Valentia Stefanaconi (74,64%) seguito da Mileto (68,78%) e Mongiana (67,85%). Per Reggio Calabria, infine,  Cittanova (71,54%) seguita da Scido (66,30%) e Ardore (66,07%).

Provincia di Cosenza a parte, che fa da battistrada, l’andamento complessivo dei territori provinciali segna buone performance per Catanzaro (48,74%), ed una sostanziale crescita percentuale anche per Vibo Valentia (34,76%) e Reggio Calabria (30,39%) , con Crotone che continua a migliorare (26,25%).

Per i comuni capoluogo è Catanzaro la città che segna la percentuale migliore di differenziata in Calabria (66,48%) con Cosenza a seguire (57,90%), Vibo Valentia (51,70%) , Reggio Calabria (43,76%); fanalino di coda Crotone (7,62). Vibo Valentia, inoltre, è il capoluogo che segna la migliore performance di crescita nell’ultimo anno, passando dal 29,64% al 51,70% quasi raddoppiando il quantitativo di rifiuti differenziati rispetto alla discarica tradizionale.

Nota dolente del report è la continua assenza di un quantitativo importante di comuni, che in provincia di Reggio Calabria sfiora addirittura il 50%, che non inviano i dati all’Arpacal, nonostante i diversi solleciti.  In provincia di Catanzaro 15 comuni su 80 non hanno inviato i dati, in provincia di Cosenza 32 su 150, in provincia di Vibo Valentia 8 su 50, nel Crotonese 4 su 27 e, appunto, in provincia di Reggio Calabria 48 comuni su 97 non hanno trasmesso le schede-dati all’Arpacal. Dal catasto regionale rifiuti, attraverso calcoli previsionali, fanno sapere che riuscendo a recuperare i dati dei comuni “assenti”  il dato regionale della differenziata potrebbe salire di circa 3 punti percentuali.

Rifiuti sull'ex statale 110, Pellegrino:"Il Parco delle Serre fa la sua parte, i cittadini facciano altrettanto"

"Ringraziando, per le sollecitazioni giunte, Pippo Callipo, con riferimento al problema dei rifiuti presenti sulla Strada Statale 110 lungo il tratto Angitola-Maierato è doveroso chiarire come la tematica relativa alla rimozione dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi è stata sempre cara agli organi del Parco Naturale Regionale delle Serre. Più in particolare l’Ente di tutela ambientale già nel mese di maggio si era preoccupato della rimozione di detti rifiuti avviando una intensa attività di rimozione che ha visto coinvolti i Comuni di Pizzo, Maierato, Capistano, Monterosso, Polia, Francavilla Angitola, i Consorzi di bonifica di Lamezia Terme e Vibo Valentia, l’Amministrazione Provinciale  di Vibo Valentia, l’Anas e naturalmente il personale del Parco delle Serre. Le attività sinergiche di pulizia hanno permesso di raccogliere un enorme quantitativo di rifiuti solidi, prontamente smaltiti grazie all’intervento, in prima persona, degli organi regionali, quali il Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio e l’assessore all’ambiente Antonella Rizzo, evitando l’aggravio delle spese sugli enti comunali competenti. Successivamente, un nuovo abbandono abusivo di rifiuti frutto di malcostume, riconducibile, nella migliore delle ipotesi, a comportamenti non corretti da parte di alcuni cittadini, ha fatto si che un nuovo accumulo di rifiuti si creasse nei luoghi in precedenza interessati dall’intervento di pulizia straordinaria. Nello scorso agosto, unitamente ed in collaborazione al Commissario Straordinario del Comune di Maierato, che aveva messo a disposizione mezzi e personale, era stato pianificato un nuovo intervento di pulizia che, però, non è stato possibile eseguire per la grave problematica dell’emergenza rifiuti nota a tutti. Intervento che, tuttavia, è congiuntamente stato posticipato nella terza decade di settembre, quando sarà messo in campo il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, nonché la gestione dei siti inquinati da bonificare.Con la speranza che questa mobilizzazione istituzionale e civile, ed in modo particolare l’input lanciato da Pippo Callipo, esorti alla sensibilizzazione di chi continua, in modo imperterrito, a compiere tali gesti incivili e vili".

 E' quanto scrive in una nota il commissario straordinario del Parco delle Serre, Giuseppe Pellegrino

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