Catanzaro, la città della seta

Nel corso dei secoli Catanzaro, città levantina, ha saputo intrecciare e coniugare diversi filoni di culture, soprattutto mediterranee, che oggi devono essere recuperati e valorizzati a partire dalla seta.

Per molti secoli – tra l’XI e il XVII – Catanzaro fu un importante centro della lavorazione della seta, rinomato in tutta Europa per la produzione dei velluti.

Introdotta tale manifattura da orientali prima del secolo XI ,  fu favorita dai Normanni nel “triangolo della seta”, che ricade tra San Floro, Borgia e Cortale.

A tale riguardo è utile punto di partenza il prezioso catalogo, L' arte della seta in Catanzaro: esposizione di tessuti antichi e moderni …, Catanzaro, 1898.

Del progresso nell’arte si ha la prova nello stupendo damasco stellato in oro che la città donò nel 1397 al re Ladislao in segno di gratitudine per l’esenzione di alcune tasse e nel fatto che nel 1470 artefici catanzaresi furono chiamati a Tours per insegnare l’arte ai Francesi. 

Famosa fu la fiera che si teneva a Santa Chiara, l’attuale Palazzo Municipale, per 15 giorni, alla quale accorrevano negozianti d’ogni parte.

L’industria richiamò numerosi ebrei, che ebbero il ghetto dietro l’odierno palazzo Fazzari. Catanzaro fu celebre in particolare per i velluti: era detta infatti la città delle tre V, con riferimento a questi tessuti, al vento che vi spira molto di frequente, e a San Vitaliano, patrono, come fu notato nel prezioso catalogo, L' arte della seta in Catanzaro: esposizione di tessuti antichi e moderni …, Catanzaro, 1898.

 A metà del XVII secolo la città, con una popolazione di circa 16 mila abitanti, aveva mille telai con 5 mila lavoratori; la peste del 1668 stremò talmente la città che la fiera non si tenne più e l’industria precipitò.

Ora è giunto finalmente il momento che ha avviato una larga gamma di iniziative rivolte, in particolare a disegnatori e progettisti tessili, studenti e insegnanti di materie tessili, storici e studiosi del tessuto, funzionari di musei e collezioni, restauratori e conservatori, persone interessate alla tessitura a mano, dalle tecniche più semplici a quelle più complesse, oltre alla possibilità di organizzare corsi personalizzati.

È una splendida occasione per rivitalizzare, anche sotto il profilo economico, Catanzaro e il suo distretto.

 

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