La mobilitazione di Forza nuova per il "No" al referendum del 4 dicembre

Riceviamo e Pubblichiamo

"Noi di Forza Nuova ci impegneremo affinché il 4 Dicembre vinca il No contro questa pessima Riforma Costituzionale. Per far ciò, lo scorso fine settimana, il movimento si è mobilitato a livello regionale, con affissioni, gazebo e volantinaggi, nelle cinque province calabresi.

Tuttavia è necessaria una importante premessa: Forza Nuova non ha alcun interesse a difendere questa "Costituzione nata dalla Resistenza", anzi ne propone una radicale riscrittura nella direzione della difesa prioritaria degli interessi nazionali. Questa riforma Costituzionale, invece, non farà altro che tagliare di netto ogni residua Sovranità Nazionale, inserendo stringenti vincoli all'attività legislativa, amministrativa e regolamentare; attività che dovranno seguire pedissequamente (pena l’incostituzionalità) ogni ordine che l'UE impartisce all'Italialietta a guida Renzi​\Boschi​.
Questa riforma, ancora una volta, vieterà la possibilità di effettuare Referendum consultivi sui Trattati Internazionali e la conseguente possibilità, per il Popolo Italiano, di scegliere o meno se restare nell’Unione Europea dominata dalle banche, così com'è avvenuto con la Brexit in Regno Unito. La Italexit fa paura a questo Sistema di corrotti e politicanti venduti.
Noi di Forza Nuova, inoltre, riteniamo di importanza fondamentale le istituzioni locali: Province, comunità montane o simili aggregazioni di Comuni che rappresentano il territorio e ne tutelano interessi e peculiarità storico-culturali. Proprio queste realtà vengono condannate dall'attuale governo a vantaggio dei carrozzoni regionali, quelli sì da abolire e che, invece, restano al loro posto a vampirizzare i medesimi territori.
Per tutte queste motivazioni Forza Nuova è pronta a contestare duramente il premier Matteo Renzi nel suo imminente tour propagandistico calabrese, che avverrà da qui a pochi giorni.

Forza nuova Calabria

 

Referendum, lunedì su RS98 il confronto fra Lo Iacono e Albanese

Siamo ormai arrivati agli sgoccioli della campagna referendaria che condurrà verso le consultazioni del prossimo 4 dicembre sulla Riforma costituzionale. Ed anche Radio Serra chiude gli approfondimenti sul Referendum con un appuntamento che vedrà in studio esponenti delle ragioni del Sì e del No.

A favore della riforma Boschi l’ex primo cittadino di Serra San Bruno, Raffaele Lo Iacono, delegato dal comitato cittadino per il Sì, mentre le ragioni del No saranno sostenute dal presidente del Comitato civico pro Serre e referente del Comitato per il No sociale, Salvatore Albanese. Lo speciale Referendum di "On the news", che si svilupperà dunque in un confronto con inizio dalle ore 18.00, andrà in onda all’interno del consueto appuntamento del lunedì di “Verba Volant”.

Alla conduzione, come sempre, Antonio Zaffino.

Azione nazionale: "L'armata Brancaleone di Oliverio ha fatto sì che i calabresi a Roma vengano considerati sudditi"

Riceviamo e pubblichiamo
 
"Solo venti giorni fa, è stato inaugurato il reparto di cardiochirurgia degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Per l'occasione scese da Roma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, accolta dal gotha del Partito Democratico regionale e dal Governatore Oliverio.
C'era, tra i vassalli di questo governo di improvvisati "padri costituenti", anche il Sindaco di Reggio Calabria, il quale, nei giorni successivi, si è ben guardato dal far sentire la propria voce per denunciare che l'evento "storico" in realtà era una volgare messinscena. Ancora oggi, il Reparto di Cardiochirurgia esiste solo sulla carta e non è operativo.
Ed è di oggi la raggelante notizia del decesso di una persona di 37 anni, mentre veniva trasferita in elicottero, per seri problemi cardiaci, da Reggio Calabria a Catanzaro.
 
Se provassero un minimo di vergogna, tutti i protagonisti e comprimari di quella volgarissima sceneggiata registratasi in piena campagna referendaria a favore del SI, dovrebbero avvertire almeno una sola volta nella loro insignificante esistenza il buon gusto di immediatamente abbandonare le cariche pubbliche ricoperte, per consegnarsi ad un resipiscente esercizio autocritico imposto dalla grave ed incolmabile distanza che li separa dai problemi quotidiani vissuti dai calabresi.
Tutto questo, però, non accadrà!
Apprestiamoci, quindi, anche qui in Calabria, a salutare il possibile conferimento ad Oliverio dello stesso "premio" che Renzi ha già promesso come illecito corrispettivo al governatore della Campania De Luca, cioè la probabile nomina a commissario per la Sanità.
L'armata Brancaleone di Oliverio ha fatto sì che i calabresi a Roma vengano solo considerati dei sudditi e non c'è da stupirsi che al Governo Renzi interessi solo che qui venga votato il SI al referendum, non che ai cittadini reggini e calabresi sia assicurata tutela del loro diritto costituzionale alla salute.
E il giovane Sindaco ereditario?
La sua distrazione rispetto alle gravi emergenze della città di Reggio Calabria è evidente ed assoluta: a lui #bastaunSI per incrementare il processo migratorio che imperversa in riva allo Stretto.
 E la sua destinazione sarà Palazzo Madama".
 
Azione nazionale - Reggio Calabria
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Referendum costituzionale, se ne parlerà domani a On the news

A pochi giorni dal voto per il referendum costituzionale, l’Italia è ancora alle prese con una lunga ed ininterrotta maratona elettorale. L’opinione pubblica sembra spaccata in due ed in molti casi piuttosto indecisa. Complice di questa confusione, una campagna d’informazione più interessata a parlare delle conseguenze politiche dell’eventuale vittoria del “” o del “No”, che ad esaminare serenamente il contenuto delle riforme oggetto del referendum.

Ad amplificare la confusione la presenza di autorevoli costituzionalisti apertamente schierati a sostegno delle ragioni del “Sì” e di altri, egualmente autorevoli, posizionati sul fronte del “No”.  Per i primi la vittoria del “Sì” rappresenta un forte segnale di cambiamento, mentre per i secondi, la sconfitta del “no” potrebbe rappresentare l’anticamera di una deriva autoritaria.

Gli ultimi sondaggi evidenziano un elettorato disorientato ed ancora indeciso. Tuttavia, a far ipotizzare un’alta partecipazione al voto è l’assenza del quorum. Diversamente dai referendum abrogativi, quello costituzionale per essere valido non necessita della partecipazione del 50 per cento più uno degli aventi diritto. In linea di principio, quindi, il referendum, potrebbe essere deciso anche da un ristretto numero di elettori. Per scongiurare tale possibilità è, dunque, plausibile una grande mobilitazione da parte dei sostenitori del fronte del "NO".

Per discutere dei temi più importanti che stanno appassionando i protagonisti degli opposti schieramenti, domani mattina “nel salotto di On the news, ai microfoni di Antonio Zaffino” si confronteranno a distanza “per le ‘ragioni del Sì’, Paolo Reitano, segretario cittadino del Partito democratico e per le ‘ragioni del No’, Francesco De Caria, presidente del Comitato ‘Riformisti per il No – Noi della Grande Riforma – Serre calabre’”.

La trasmissione potrà essere seguita in streaming all’indirizzo www.rs98.it, ed in diretta video su www.portaledelleserre.it . I radioascoltatori potranno portare il loro contributo telefonando allo 0963.71669 o inviando sms al 324833188

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Comitato “Basso Jonio per il No”: “Ecco i riflessi del referendum sul Mezzogiorno”

“È spiazzante leggere di endorsements di sindaci e amministratori del territorio schierati, a mio parare a cuor leggero, in favore del Sì al Referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre”. È quanto afferma il presidente del Comitato “Basso Jonio per il No” Giuseppe Pellegrino che aggiunge: “adducendo spesso come unica motivazione la necessità di cambiamento, quasi come se farlo in peggio fosse accettabile, si tende a trascurare una chiave di lettura interessante e probabilmente poco dibattuta, che apre gli occhi riguardo l’eventualità, in caso di vittoria del Sì, del discriminatorio trattamento che si avrebbe nei confronti dei cittadini del Sud Italia rispetto agli equivalenti settentrionali.

La riforma – rileva - tra le altre cose prevede infatti che una serie di materie passino in via esclusiva dalle Regioni allo Stato, registrando il netto ridimensionamento complessivo del ruolo legislativo regionale. Nel testo è presente un tecnicismo che potrebbe favorire condizioni particolarmente selettive, attuando quello che l’associazione Unione Mediterranea definisce ‘regionalismo differenziato discriminante’.

Specificando meglio, l’articolo 116 della riforma Boschi-Renzi prevede che solo le Regioni in equilibrio di bilancio tra entrate e uscite potranno chiedere maggiore autonomia legislativa su diverse materie delicate e strategiche per il proprio futuro. Questo cavillo per nulla trascurabile si esplica in una maggiore autonomia delle sole Regioni ‘virtuose’ su temi importanti quali la giustizia di pace, le politiche sociali, l’istruzione, l’ordinamento scolastico, la tutela del lavoro, la tutela dei beni culturali, l’ambiente-ecosistema e il turismo.

Con questa pessima e pasticciata riforma – sottolinea Pellegrino - solo le ricche Regioni del Nord potranno opporsi ad esempio a un eventuale stoccaggio di rifiuti radioattivi nel proprio territorio, la Calabria NO; solo le Regioni del Nord potranno promuovere il turismo come meglio credono, la Calabria NO; solo le Regioni del Nord potranno scegliere da sole le migliori strategie per promuovere i beni culturali, la Calabria, come al solito, NO.

Se non dovesse prevalere il NO al quesito referendario proposto, solo le Regioni del Sud perderebbero gran parte della propria sovranità, ecco perché un meridionale non può votare SÌ!

Ma a far saltare il piano di un Governo che appare sempre meno adeguato a gestire il delicato momento storico – conclude - possono essere proprio le Regioni del Sud, bloccando una riforma che mira ad accrescere solo una parte del Paese. Siamo artefici del nostro destino”.

Il Comitato “Basso Jonio per il No” terrà domani un incontro per spiegare le proprie ragioni, avvalendosi dei preziosi contributi del professor Nunzio Raimondi e del professor Andrea Lollo. Ad introdurre sarà il coordinatore del Comitato, dottor Roberto Totino.

L’evento avrà luogo presso la sala consiliare della delegazione municipale di Montepaone lido, in piazza San Francesco di Paola.

Referendum. Chiaravalle, posticipata a domenica la manifestazione PD sulle ragioni del Sì

La manifestazione promossa dal Circolo PD di Chiaravalle Centrale assieme ai circoli PD del comprensorio, prevista per venerdì è stata posticipata a domenica alle ore 11 presso i locali di palazzo Staglianò a Chiaravalle.

Lo spostamento di data si è reso necessario al fine di permettere la partecipazione della senatrice Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato della Repubblica. All’incontro-dibattito sulle ragioni del Sì parteciperanno, inoltre, il giurista e vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi, il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, il responsabile organizzativo PD Calabria Giovanni Puccio, consiglieri regionali, sindaci e dirigenti PD.

Referendum, lunedì l’incontro “Il NO dei Territori” ad Ardore

Lunedì pomeriggio, presso la biblioteca comunale di Ardore, alle ore 16.30, verrà promosso un dibattito sul referendum: "Il NO dei Territori!". La particolarità dell'incontro è che verrà data voce ai territori, ai rappresentanti degli stessi, agli eletti nei comuni. 

“La classe politica odierna – rilevano i promotori - è forse l'unica legittimata a rappresentare il popolo proprio perché a contatto con lo stesso quotidianamente.

Vogliamo quindi tastare realmente gli umori dei cittadini facendo esprimere i loro rappresentanti”.

Maida. Referendum, il sindaco Amantea si schiera: “Invito la cittadinanza a votare Sì”

Il sindaco di Maida Natale Amantea ed il gruppo consiliare da lui guidato hanno scelto di esprimersi sul referendum istituzionale del 4 dicembre prossimo: “Ho scelto di confrontarmi - ha dichiarato il primo cittadino - con la mia maggioranza al fine di trovare una linea comune in vista della riforma costituzionale. Si tratta di un appuntamento storico che ha avuto il merito di stimolare il dibattito politico come mai negli ultimi anni. 

Da una parte e dall'altra i fautori dell'una e dell'altra posizione hanno innalzato la dialettica illustrando le proprie idee e le proprie ragioni. Inizialmente anch'io sono stato combattuto su quale posizione sostenere, ma, alla luce delle modifiche introdotte dopo aver dato ascolto alla minoranza PD, abbiamo scelto di votare Sì. Si tratta di un momento storico per la nostra nazione – ha spiegato il primo cittadino - che avrà la possibilità di veder superare il bicameralismo paritario, di tagliare i costi della politica e di oltrepassare i vincoli del cosiddetto ‘ping pong’ che sempre più spesso blocca l'iter legislativo. 

Ovviamente comprendiamo le posizioni di chi ha scelto di schierarsi con il ‘fronte del no’. Anche all'interno dell'Assemblea costituente che portò alla redazione della nostra amata Carta vi erano divergenze di opinioni, ma alla fine si è riusciti a convergere su un testo che ha saputo essere sintesi di un pluralismo ideologico e che per tanti anni è stato congeniale alle esigenze nazionali e sovranazionali. Oggi quel meraviglioso testo ha bisogno di queste modifiche, al fine di essere adattato ai tempi ed alle necessità di un paese che ha bisogno di riforme e di interventi rapidi e risolutivi.

Pertanto, alla luce di ciò – ha concluso - l'invito che rivolgo alla cittadinanza di Maida è quello di non sottovalutare l'appuntamento del 4 dicembre e di votare per il rinnovamento, per il sostegno a questo governo e per il taglio degli sprechi”.

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