Referendum costituzionale, a Curinga il centrodestra si schiera per il No

Gli appuntamenti promossi per sostenere le ragioni del No al referendum istituzionale  si intensificano ulteriormente anche in Calabria.  

Sabato, alle ore 17.30, nella sala convegni dell’Hotel Gullo, si svolgerà il convegno dal titolo “DiscutiAMO la costituzione”: un incontro di estrema importanza sul prossimo referendum costituzionale proiettato ad illustrare ai cittadini i motivi del No.

Alla serata, promossa dall’area moderata presente sul territorio, parteciperanno tutti i sostenitori del No, non solo del territorio curinghese.

I saluti iniziali saranno affidati al vicedelegato nazionale di Forza Italia Giovani Andrea Maellare il quale, oltre ad esprimere la contrarietà al referendum, darà il benvenuto al neoeletto vicecoordinatore Andrea Currado. Sarà quest’ultimo a proseguire il discorso salutando Curinga e bocciando le ragioni del Si. Di seguito, la vicecoordinatrice regionale dei Giovani azzurri Marta Monteleone la quale affronterà il tema mettendo in luce gli aspetti negativi della riforma.

A dare il prezioso contributo anche il vicepresidente MCL Vincenzo Massara che  evidenzierà come “un Parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale non possa in realtà votare ed approvare una legge che modifica la Costituzione”; l’ex consigliere regionale Mario Magno che manifesterà il suo ottimismo nell’ottica di “una probabile vittoria del No” illustrandone gli eventuali benefici, convinto che “questo Governo non debba trovare nel referendum la legittimazione che non ha mai avuto nelle urne”; la responsabile del Dipartimento Giustizia Forza Italia Calabria Sabrina Rondinelli la quale, ragionando sulla sostanza del referendum, discuterà “sull’inefficienza delle istituzioni che diventano, tra l’altro, meno democratiche e sulla necessità di una riforma elettorale prima del voto”.

Concluderà la serata il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro che disapproverà “la strategia di Renzi che distorce la realtà dei fatti dipingendo, sia in Italia che fuori, la vittoria del No come una sciagura per il nostro Paese e difende la Costituzione dal tentativo di peggiorarla e manipolarla nella prospettiva di limitare la sovranità popolare”. All’evento parteciperà anche l’amministratore comunale Giuseppe Frija.

Lo scopo della serata sarà quello di “operare affinchè i cittadini possano esprimersi nell’urna elettorale nella piena consapevolezza dei contenuti della riforma che rischia di rappresentare una minaccia alla democrazia italiana”.

Referendum: successo per la manifestazione "Io voto No" organizzata da Fratelli d'Italia a Reggio Calabria

Grandissima partecipazione, alla conferenza organizzata a Reggio Calabria, da Fratelli d'Italia per ribadire tutte le ragioni del "NO" al referendum. Partecipazione quantomeno singolare da registrare in questi tempi, in un'epoca d'abulia sociale e politica per molti versi giustificata, ma assolutamente controproducente. Forse, la misura della pazienza ha superato il colmo per più di cinquecento cittadini, che si sono riversati nel pomeriggio di ieri nella sala di Palazzo Alvaro, accogliendo l'invito dei militanti del Movimento di Giorgia Meloni.

Gli onori di casa sono stati fatti dal portavoce cittadino Andrea Guarna,  subito dopo a relazionare sugli aspetti tecnici della riforma è stato il giovane avvocato Francesco Meduri seguito da Pasquale Oronzio segretario provinciale di Gioventù nazionale. Poi è stata la volta di Franco Quattrone, storico avvocato della destra reggina che ha rievocato la battaglia dei reggini per difendere Reggio capoluogo.

 Il fervente patriottismo del portavoce provinciale Nello Scuderi ha acceso la sala ricordando i valori della patria e degli italiani che hanno combattuto e tuttora combattono per servirla.  Mentre  Ernesto Rapani portavoce regionale, ha ricordato i fallimenti di un governo regionale che ha paralizzato ogni azione di sviluppo della nostra terra.

Particolarmente apprezzato l'intervento di Massimo Ripepi per il quale “ Mai come oggi la nostra Italia subisce i diktat di un sistema sovranazionale che vuole ridurne al minimo la sovranità. Di tale fattura è questo tentativo di riforma distorta, proposta dal Pinocchio di Firenze  Matteo Renzi bugiardo fin dai suoi esordi agli scout ed oggi operatore politico  al servizio dei potenti di questo mondo il quale - ha aggiunge Ripepi - non si è fatto scrupoli a consegnare alla  Merkel ed ai poteri forti un'Italia ridotta a zerbino."

E secondo Riepi, questo tentativo di modifica della costituzione, camuffata con false proposte di risparmio e semplificazione, mina invece la democrazia sostituendo ad essa un'oligarchia sempre più ristretta serrata nelle stanze del potere. "Diciamo NO al totale controllo delle banche e dei potentati economici sulla nostra Italia, già parzialmente schiava di queste logiche. Logiche di cui l'Europa è diventato il pretesto e un tramite peggiorando la già difficile situazione: fosse per noi usciremmo subito".

Lo stesso scenario nazionale, sarebbe stato ricalcato, secondo il consigliere di FdI, anche a livello della politica locale :"Falcomatà  è a sua volta totalmente sottomesso alle logiche del PD e del suo capo Renzi. Logiche che stanno condannando la città di Reggio a perdere, nel silenzio complice degli Amministratori, le sue risorse principali.  L'Areoporto è prossimo alla chiusura, il porto di Reggio, progettato per diventare prezioso attracco turistico, sta per essere declassato definitivamente a scalo merci in pieno centro, con lo smog che ne consegue. Mentre il porto di Gioia Tauro è in ginocchio" -  Ripepi ha poi caggiunto "ciò a cui punta il nostro sindaco, è ottenere la propria poltrona in Senato, ed in caso di vittoria del SI, verrebbe felicemente catapultato in Parlamento.  Poco importa, a Falcomatà, se il prezzo da pagare per il personale successo, è il sacrificio di Reggio e dei suoi bisogni. Tuttavia -ha concluso - queste premesse non devono indurci a perdere la speranza, ma a lottare innalzando i nostri valori. Essi costituiscono la base ed il propulsore inestinguibile dei nostri programmi d'azione. Con l'aiuto di Dio, nell'inferno generale, scateneremo il paradiso".

Nino Spirli capo dipartimento regionale cultura e identità, ha infine aperto gli interventi di tutti i capi dipartimento provinciali del Movimento che, partendo dalle ragioni del "NO", hanno illustrano le proposte che il Fratelli d'Italia ha elaborato per il rilancio di Reggio Calabria.

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Mangialavori (Fi): "il ministro Boschi non faccia inopportuta propaganda elettorale in Calabria"

"La prossima presenza del ministro Maria Elena Boschi, in terra di Calabria, non scalderà i cuori della popolazione. Tante le promesse non mantenute. Prima di tutte l’inversione della rotta sull’ormai cronica debolezza dell’intervento statale circa la crisi che investe una delle regioni più povere d’Europa. Sanità, strutture e infrastrutture i deficit principali che questo governo non ha risolto".

Questo l'incipit di una nota vergata dal Consigliere regionale Giuseppe Mangialavori.

L'esponente forzista auspcia, inoltre, " che la programmata presenza del ministro presso le scuole pubbliche non sia occasione di inopportuna propaganda elettorale. Le scuole - aggiunge Mangialavori -sono sedi deputate all’istruzione e alla formazione umana. Non certo tribune politiche. Si è certi che la dirigenza scolastica, forte di un’indiscussa professionalità, saprà vigilare al meglio sul corretto svolgimento dell’incontro".

"Certo - prosegue la nota - la coincidenza con l’ormai prossimo appuntamento referendario è quanto meno sospetta. Anche perché innanzi ai molteplici problemi e alle tantissime difficoltà registrate sul territorio, prima di tutte quella occupazionale, il Governo in carica non ha dimostrato significativa presenza e incidenza positiva in termini di risultati".

"Le criticità registrate nel comprensorio - conclude l'inquilino di Palazzo Campanella - sono ben note. Forse, considerato il primario ruolo dell’ospite nell’azione governativa nazionale, sarebbe opportuno offrire qualche riscontro su come e in che termini superarle".

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Referendum, Montisano illustra le ragioni dei "Riformisti per il No”

"La legge di modifica costituzionale voluta dal Governo non è né la ‘grande riforma’ di cui il Paese ha bisogno, né un intervento minimalista, ma una riforma che de-forma e produce gravi storture democratiche ed istituzionali”. Lo afferma il presidente del Comitato “Riformisti per il NO – Noi della Grande riforma – Comprensorio chiaravallese” Sergio Montisano che spiega: “il ‘Senato all’italiana’ immaginato da Renzi e Boschi, punto centrale della riforma, è da solo motivo principale per dire NO. Esso costituzionalizza il primato dei poteri forti a scapito dei cittadini. 

Se malauguratamente vincesse il SI – ipotizza - avremo un Senato non eletto dai cittadini, composto da nominati senza né arte né parte che dovrà occuparsi a tempo perso della complicata materia europea. Tutte cose da cui dipende la nostra sovranità nazionale ed il nostro futuro. Capisco quindi bene l’entusiasmo di lobby, banchieri e finanzieri ed il loro attivismo per il si. Quale miglior occasione per avere un paese debole ed agli ordini? 

Con il NO, ricorderemo loro che la sovranità è dei cittadini.

Pertanto, la ‘strategia del terrore’ adottata dal Governo è irresponsabile e va tutta a scapito degli interessi del Paese. Renzi abbia il coraggio della verità e dica che la vittoria del NO non produrrà nessun cataclisma economico-finanziario ma, semmai, aprirà la strada per un percorso di riforme vero e condiviso che abbia come protagonisti costituenti i cittadini. Infatti, come abbiamo visto con le elezioni americane questa strategia non paga. Anzi!

La bocciatura di questo pasticcio istituzionale – precisa Montesano - non produrrà pertanto nessun danno. Semmai, si eviterà di mandare in tilt la macchina dello Stato. 

L’esperienza repubblicana, avrebbe dovuto suggerire tutt’altra strada per un percorso di modernizzazione costituzionale. Per riforme buone, organiche e democratiche, bisogna ripartire da un rinnovato protagonismo dei cittadini, come nel 1946, dando loro la parola sulle scelte di fondo per cambiare la Carta.

L’elezione di un’Assemblea costituente e la contestuale indizione di un referendum d’indirizzo che demandi al popolo la scelta della forma di Stato (centrale o federale), della forma di governo (parlamentare o presidenziale) e dell’ordinamento giudiziario (separazione carriere o meno), resta la strada maestra da seguire. 

Lo era ieri, lo sarà ancor più all’indomani del voto referendario e della ormai scontata vittoria dei NO.

A nessuno di noi interessa il destino del presidente del Consiglio, al quale chiediamo che sia responsabile e che abbandoni la strategia referendaria del terrore che danneggia il Paese. A noi interessa il destino dell’Italia e la sovranità dei suoi cittadini. Per questo – è la conclusione - proponiamo un percorso democratico, una strada coerente, una via d’uscita ordinata dalla crisi italiana. L’alternativa è il caos”.

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Referendum costituzionale, sabato a “On the news” Lo Iacono espone le ragioni del sì

Continua, con la puntata di sabato alle ore 10, la campagna di informazione di “On the new” per il referendum del prossimo 4 dicembre, che vedrà gli italiani chiamati a esprimersi sulle modifiche costituzionali apportate dal Governo Renzi. Un pronunciamento, pertanto, molto importante che merita una partecipazione qualificata con un voto consapevole sui molteplici aspetti della riforma.

“Il testo della riforma – spiega una nota di RS 98, introduce diverse novità, tra cui l’abolizione del bicameralismo paritario e del Cnel, la riduzione del numero dei parlamentari, la modifica del quorum per l’elezione del presidente della Repubblica e l’aumento del numero delle firme necessarie per proporre una legge di iniziativa popolare.

Per questo tipo di referendum, chiamato anche confermativo, non è necessario il raggiungimento del quorum, vincerà, pertanto, l’opzione (Sì o No) che ha ottenuto la maggioranza dei consensi a prescindere dal numero di votanti.

Ad oggi, ultimo giorno per i sondaggi, gli indecisi sono ancora tanti, che si dividono tra quelli che non hanno deciso come votare e quelli che devono ancora scegliere se votare o restare a casa”.

Nel salotto di “On the news”, ai microfoni di Antonio Zaffino, per le “ragioni del Si”, ci sarà l’ex sindaco di Serra San Bruno, Raffaele Lo Iacono.

Lamezia, referendum: Azione identitaria critica la scelta di concedere il salone vescovile

Riceviamo e pubblichiamo:

"In vista della consultazione referendaria è del tutto normale la scesa in Calabria di vari politici nazionali, tutti impegnati a sostenere e spiegare ai cittadini le proprie ragioni, quello che ho trovato decisamente fuori luogo è l’impegno attivo della Chiesa la quale, attraverso la Diocesi di Lamezia Terme, concede il salone vescovile ad un ministro come la Boschi, la quale nella sua azione politica, insieme ad altri suoi colleghi, non ha osservato il rispetto della Dottrina sociale della Chiesa, che dovrebbe essere quella di stare dalla parte dei poveri per come il Vangelo ci insegna e verso il quale lo stesso Papa non smette mai di ricordare. Che la Chiesa partecipi dando il suo fattivo contributo alle vicende ed ai dibattiti politici la trovo assolutamente una cosa normale, quello che stride fortemente è il distacco che questa assume in certe situazioni rispetto al Magistero tradizionale ed alla sua Dottrina.

 Papa Leone XIII scriveva nella sua enciclica che la società moderna stava andando verso un costante progresso dal punto di vista materiale e pertanto sosteneva che questo non poteva essere sufficiente e non bastava, in quanto lo scopo della società doveva essere quello di aiutare l’uomo a perfezionare se stesso nella prospettiva della sua salvezza eterna.

Leone XIII scriveva parole durissime contro quell’ipercapitalismo che oggi impera, “la cupidigia dei padroni e la sfrenata concorrenza che creano povertà, colpiscono gli indifesi operai e l’usura divoratrice continua grazie ad ingordi”.

Oggi il capitalismo è rappresentato dalle varie banche, istituzioni finanziarie e poteri sovranazionali che ordinano ai nostri politici ricette da prescrivere al popolo, non per guarirlo naturalmente, bensì per allungarne sofferenza ed agonia.

Con la Rerum Novarum Leone XIII aprì la strada ad una terza via, anticapitalista ed antimarxista con la quale sancì la superiorità del lavoro sull’economia, tutti insegnamenti ignorati dai governi, specie di quelli degli ultimi vent’anni, nei quali banchieri ne hanno e ne continuano a fare parte e la stessa ministra Boschi ne rappresenta la più vivida testimonianza pratica.

Governi come quello di Renzi che tollera suicidi di gente senza lavoro ormai disperata, migliaia di aborti, matrimoni omosessuali, come può la Chiesa ospitarne un suo rappresentante senza sentirsi in dovere di chiedere allo stesso sul perché di questa condotta politica che va decisamente contro l’insegnamento di nostro Signore Gesù Cristo?

Oggi quella enciclica e quelle parole scritte da Leone XIII sono ancora più attuali e comprensibili e dovrebbero essere prese in considerazione dalle istituzioni cattoliche e da tutte quelle associazioni che ruotano attorno ad essa . Non si venga a giustificare l’ospitalità alla ministra Boschi con la solita solfa della democrazia, parola nata sette secoli prima della nascita di Cristo in Grecia e l’unica volta in cui viene usata nel Vangelo è applicata per mandare Gesù a morire in croce e liberare Barabba. Oggi la Chiesa più che mai deve porsi come punto di riferimento per i più poveri, cosi come più volte predicato dallo stesso Papa Bergoglio, per dare speranza alla classe lavoratrice, artigianale e soprattutto ai giovani che non vedono un futuro.

Spero vivamente che lo stesso Emerito Vescovo Cantafora, che ha gentilmente messo a disposizione la sala della Diocesi alla ministra Boschi, voglia chiedere conto alla stessa della condotta politica del governo, che certamente è ben lontano dal vero pensiero Cristiano e sociale che deve assurgere a guida per risolvere i drammi dei nostri giorni"

Igor Colombo - Coordinatore regionale  Azione identitaria Calabria

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Soverato: un gruppo di cittadini contesta il metodo di scelta degli scrutatori

 Riceviamo e pubblichiamo una nota trasmessa da un gruppo di cittadini di Soverato:

"Si comunica che un gruppo informale di cittadini ha condiviso e sottoscritto il documento (pubblicato in foto -Ndr) perché ritiene opportuno informare tutti i cittadini circa la tipologia di procedura adottata dall'amministrazione dei CambiaMenti del Comune di Soverato e dalla Commissione elettorale per la nomina degli scrutatori in occasione del prossimo Referendum del 4 dicembre 2016. Questo il testo condiviso:

'Vogliamo informare tutti i cittadini di Soverato e del comprensorio che il giorno 14 Novembre 2016 la commissione elettorale comunale costituita da tre elementi della maggioranza (Cambiamenti) ed uno di opposizione (PD/Oltre) ha  provveduto alla nomina degli scrutatori che saranno destinati agli uffici di sezione per il referendum costituzionale di Domenica 4 Dicembre 2016. Per massima trasparenza riteniamo corretto sottolineare che gli scrutatori sono stati nominati, non adottando il metodo del “sorteggio telematico” attraverso strumento informatico, ma procedendo con votazione diretta sui nominativi proposti dagli stessi elementi della commissione. Pensiamo che nonostante questo sia un metodo permesso dalla legge di riferimento debba ritenersi un atteggiamento politico poco trasparente e per niente coerente con il nome CambiaMenti'"


 

 

Referendum, Polverini fa tappa a Reggio. Nicoló: “Sbugiardare l’asse Renzi-Boschi”

“Sarà l’occasione per focalizzare come meritano le ragioni più specificatamente di ordine economico e sociale che motivano il No al referendum del prossimo 4 dicembre, e per sbugiardare quanti sostengono che la riforma di Renzi favorisce lo sviluppo mentre, al contrario, blocca e impantana le istituzioni e cancella le parti sociali”.

È quanto sottolinea Alessandro Nicolò, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, nel presentare la conferenza stampa che si terrà domattina, presso il “Consiglio Regionale della Calabria”  in occasione della tappa a Reggio del tour “#10milakmperilNO” con Renata Polverini, deputata di Forza Italia ed ex-governatrice della Regione Lazio, unitamente alla dottoressa Ornella Cuzzupi, segretario generale Ugl Calabria.

“Renata Polverini, che attualmente è vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati – aggiunge Nicolò – sta compiendo una maratona nazionale a sostegno del comitato di lavoratori che si oppongono all’approvazione della modifica costituzionale Renzi-Boschi. Sta percorrendo da ottobre il Paese in lungo e in largo per rappresentare le istanze dei cittadini e sostenere il ‘No’ ad una riforma oltre che ad essere illegittima nel metodo è riconducibile nel merito a schemi che calpestano la democrazia in primis cancellando la sovranità popolare sostituendola con la sovranità ai partiti….

“Una riforma pasticciata e complicata – prosegue il capogruppo regionale di Forza Italia - che, privilegia le manovre dei palazzi allontanando i cittadini dai processi decisionali e che fra l’altro, cancella inderogabilmente la necessità per i governi, per tutti i governi non solo questo, di dialogare con le parti sociali”.

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