Il traffico è la maggiore fonte d'inquinamento in Calabria

“Sono il traffico veicolare, in particolare lungo l’asse autostradale dell’A2 e sulla Sila, e le sorgenti di riscaldamento, nelle aree urbane con più di 15 mila abitanti, i principali settori nei quali gli inquinanti atmosferici sono più presenti in Calabria”.

E’ una delle conclusioni a cui giunge il report sugli inquinanti atmosferici, relativo al biennio 2015-2016, che l’Arpacal (Agenzia regionale per la Protezione dell’ambiente della Calabria) ha trasmesso alla Regione come contributo specialistico per l’Osservatorio regionale sulla Mobilità, ovvero alla struttura che ha il compito di migliorare l’organizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale e l’informazione all’utenza.

Il Report - la cui sintesi tecnica è stata pubblicata questa mattina sul sito dell’Arpacal (www.arpacal.it) - è stato realizzato dai tecnici Emilio Centorrino e Pasquale Crea, già referenti responsabili delle procedure di reporting europeo per la qualità dell’aria verso la Regione Calabria.

“I risultati ottenuti dall’elaborazione dei dati provenienti dalle Stazioni di Monitoraggio – è detto nel report - hanno evidenziato, grazie alla presenza in diverse aree urbane di stazioni di fondo e di traffico, come l’apporto del traffico veicolare all’inquinamento atmosferico sia chiaramente riscontrabile nei dati osservati. Quest’ultimi hanno evidenziato anche come, in zone tra loro simili, si registrino per gli inquinanti concentrazioni equivalenti, come conseguenza di una corretta strutturazione della rete di monitoraggio. Nel complesso, per tutti i comuni di interesse ai fini della L.R. 35/2015, non sono emersi stati di criticità”.

“Anche con queste attività – ha dichiarato il Commissario Arpacal, Maria Francesca Gatto - l’Agenzia opera per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica in stretta sinergia con la Regione Calabria, allineandosi, con utilizzo di tecnologie avanzate acquisite anche grazie al POR FESR 2007-2013, alle attività più complesse condotte dalle altre Arpa italiane nel campo della qualità dell’aria”.

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