Cris al Comune di Vibo, Tucci (M5s): "Costa vittima dei giochi di potere dei propri compagni di (s)ventura"

Riceviamo e pubblichiamo

"Caduta la giunta comunale, la domanda da farsi è: come si è arrivati a questo punto? Non sarà che l’ex sindaco Elio Costa abbia pagato “cambiali elettorali” firmate da altri?

È notizia dell’altro ieri la fine della consiliatura Costa. Uno psicodramma la cui fine era legata, probabilmente, alla misera questione del gettone di presenza a beneficio dei consiglieri.

Una giunta comunale nata debole e finita peggio. L’ormai ex primo cittadino ha sicuramente le sue colpe, forse la peggiore è l’essere stato il facile capro espiatorio di una situazione in generale fin troppo compromessa.

Quando si fa una lista civica composta da diverse anime politiche (di differente estrazione ideologica, ammesso i “nostri” consiglieri ne siano portatori di qualcuna), il rischio più concreto che si corre, una volta eletti, è quello di ritrovarsi un sindaco azzoppato, impegnato più a tenere a bada le fibrillazioni in seno alla propria eterogenea maggioranza che a pensare ai problemi della città. E’ quello che è successo a Costa. L’ex primo cittadino è caduto vittima dei giochi di potere dei propri compagni di (s)ventura, gli stessi che l’avevano portato al vertice di palazzo “Luigi Razza”.

Ma la prossima tornata elettorale può e deve rappresentare l’occasione giusta per il cambiamento. È finita l’epoca delle ambiguità di chi si nasconde dietro le foglie di fico. È il momento di avere il coraggio di presentarsi al popolo con il simbolo del proprio partito, e non schermandosi dietro le cosiddette liste civiche che di civico hanno ben poco, ma di “cinico” molto di più.

Ed è per questo motivo che il Movimento 5 stelle alle competizioni elettorali preferisce correre sempre in solitaria, presentandosi con il proprio simbolo, in un’unica lista a sostegno del proprio candidato a sindaco.

Lo faremo anche alle prossime elezioni amministrative e per la prima volta i cittadini vibonesi avranno la possibilità di dare l’avvio a quella “rivoluzione gentile” da più parti invocata, eleggendo i candidati del Movimento 5 Stelle. L’obiettivo è scacciare i mercanti dal tempio, i soliti noti, gli stessi, che già da qualche mese hanno indossato le logore vesti dei salvatori della patria.

Vibo non ha bisogno di avventurieri senza scrupoli, ma di amministratori responsabili che mettano al primo posto il bene comune. Vibo ha bisogno di una nuova visione politica sociale, economica e culturale".

Riccardo Tucci - Deputato M5s

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Vibo, Cutrullà: "Siamo davanti al peggior centrodestra che la città abbia mai avuto"

Riceviamo e pubblichiamo

"Siamo al paradosso. Apprendo dalla stampa come alcune sigle di partito di destra si siano riunite, annunciando che il sindaco Elio Costa e la sua giunta non siano riconducibili al centrodestra. Preme sottolineare come a riunirsi siano le stesse persone e gli stessi partiti che non solo hanno sostenuto Costa alle ultime elezioni, ma hanno guidato la città nei cinque disastrosi anni dell'amministrazione D'Agostino. Gli stessi attori che prima hanno sostenuto quella amministrazione, portando la città al dissesto finanziario, poi hanno sostenuto l'attuale amministrazione alle scorse elezioni, ed ora tentano di smarcarsi per il solo fatto di non avere uomini in Consiglio. Un interrogativo sorge spontaneo: ma questi signori si sono riuniti per programmare cosa? Abbiano il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, evitando uscite ingannevoli in danno dei cittadini vibonesi. L'amministrazione Costa ha oggi 14 consiglieri su 20 con tessere di partito o comunque dichiaratamente vicini ad ambienti di destra. In giunta 6 su 9 sono tesserati o vicini ad ambienti del centrodestra. Non possiamo più credere a chi negli anni ha distrutto attraverso una politica scellerata la nostra città, la città dove tutti noi dovremmo crescere i nostri figli. Questo centrodestra, attaccato alle poltrone e sempre pronto ad eventuali prebende, non solo non si rassegna al fatto di aver fallito da 8 anni in questa città, ma riproponendosi vuole impedirne il riscatto. Dunque siamo davanti al peggior centrodestra che la città abbia mai avuto e che oggi fugge, cercando di scaricare le responsabilità della sua pessima amministrazione. C'è voluta tanta bravura a provocare così tanti danni in così poco tempo: hanno fatto indietreggiare la nostra città, e ci vorranno anni e anni di lavoro faticoso per risanarla. Di certo a fare ciò non possono essere delegati quei partititi e sopratutto quelle stesse persone che l'hanno ridotta in questo stato".

Giuseppe Cutrullà consigliere comunale Vibo Valentia. 

Muratore (Liberali per Vibo) scrive al sindaco Costa: inaccettabile il degrado cittadino

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al sindaco di Vibo Valentia, Elio Costa, pervenutaci dal consigliere comunale del Gruppo Liberali per Vibo, Giuseppe Muratore.

 

Signor Sindaco Elio Costa,

Le scrivo in merito alla degradante situazione ambientale che si sta configurando nella piazza posta tra il consorzio agrario e via Gaetano Salvemini. Ultimamente, tramite gli organi di informazione, sono giunte sollecitazioni al riguardo che purtroppo non hanno sortito alcun RISULTATO e neanche una RISPOSTA.

L’amministrazione comunale di Vibo Valentia nulla ha fatto per risolvere la persistente situazione di disagio creata dallo stato di abbandono e degrado in cui versa l’area citata.

Questa piazza con relative aiuole e vialetti versa in condizioni socialmente inaccettabili. Oltre alla vegetazione selvatica incolta e alla presenza di cumuli di erba falciata di chissà quale epoca, che comunque rappresentano il problema minore, possiamo annoverare sacchi di immondizia, materassi, contenitori di vario tipo, lattine di alcolici, bottiglie, deiezioni di cani, serpi e via discorrendo. Inoltre vi è la presenza giornaliera di parcheggiatori abusivi e donne “in attesa”. Tutto questo crea non poco imbarazzo ai cittadini.

Anche quest’anno molti turisti e famiglie di nostri compaesani, che vivono fuori di qui, decideranno di trascorrere le loro vacanze nel nostro comune. Ma che immagine diamo loro? La piazza di cui parlo rappresenta una delle principali porte di ingresso nella città è dunque un biglietto da visita che ha bisogno di cure appropriate ed urgenti perché è trascurata da anni.

Le piazze, in città piu...”organizzate”, sono luoghi di libero incontro di giovani e meno giovani. Con l’uso delle nuove tecnologie basterebbe qualche mail o un sms inviati a degli amici per ritrovarsi in piazza per condividere una notizia, un caffè o una birra. I passaparola rendono subito virale ogni cosa!!! La condivisione di un caffè si potrebbe trasformare in un appuntamento con centinaia di giovani provenienti anche da fuori città. Si ritrovano vecchi amici e se ne fanno di nuovi, si scherza, si ride, si discute si polemizza. Qualcuno si innamora.

Le persone possono provare piacere nel solo fatto di essere in compagnia senza bisogno di palchi.

Ma per fare tutto ciò la condizione necessaria è che le piazze siano fruibili.

Mi rivolgo a Lei, Sindaco, tramite questa lettera aperta in quanto la mia voce non ha voce per questa amministrazione, ha voce solo per la stampa e per ogni singolo cittadino Vibonese che con la sua solidarietà non mi fa sentire solo e che ringrazio pubblicamente.

Pur essendo transitato in un gruppo politico, Le voglio dire che conservo sempre il civismo con il quale mi sono tuffato in questa avventura amministrativa. E per fortuna, dal mio referente politico, mi è concessa la libertà di esprimere ciò che penso.

Adesso, alla luce dei fatti riportati, Le vorrei porre un quesito: Così come abbiamo affidato i parchi e le ville, sarebbe possibile affidare anche le piazze? Ed in alternativa, nella piazza in questione, sarebbe possibile creare un mercatino rionale di ortofrutta (che sarebbe a costo zero, anzi con vantaggio economico per il Comune)?

Signor Sindaco, Le chiedo di agire con immediatezza compiendo ogni atto possibile per risolvere le intollerabili situazioni di disagio.La mia speranza, mai venuta meno, è riposta in Lei .

 

Vibo. Russo: "Nomina Manduca ad assessore smaschera falso civismo di Costa”

“La nomina dell'avvocato Raffaele Manduca a componente della giunta dell'amministrazione Costa smaschera definitivamente il falso civismo attraverso cui Costa ha preso in giro i cittadini vibonesi”.

È quanto afferma il capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Vibo Valentia Giovanni Russo che spiega: “l’avvocato Manduca, infatti, ricopre la carica di vicecoordinatore provinciale di Forza Italia, partito a cui si rifà il gruppo consiliare di maggioranza Liberali per Vibo. Questo è uno degli ultimi atti messo in scena dal centrodestra in salsa monteleonese che ha riaperto i suoi battenti. Teatrino che ha come filo conduttore quello di rivendicare poltrone e maggiore visibilità in Giunta.

Ha fatto specie, in questi giorni, leggere i comunicati stampa impregnati di politichese da prima repubblica dei vari gruppi, attraverso cui si chiede condivisione al sindaco riguardo i nuovi ingressi in Giunta.

Fa specie – rileva l’esponente democrat - perché, mentre la nostra città vive una crisi ormai strutturale  in ogni settore, questi signori la ignorano totalmente. 

Eppure era questa una maggioranza composta da tanti giovani che hanno offerto l’illusione ai vibonesi che qualcosa potesse cambiare. 

Illusione puntualmente delusa da parte di chi in questi giorni dimostra massimo disinteresse verso la programmazione e la risoluzione dei problemi della città e grande sete di mero potere fine a se stesso e per i propri adepti. Appare evidente, questa maggioranza ha perso la bussola.

Nessuno dei grandi problemi – sentenzia Russo - è stato affrontato e risolto. Sicurezza, legalità, dissesto idrogeologico, pianificazione urbanistica, qualità dei servizi, rifiuti, acqua, fondi vincolati. Nessun problema sopra elencato è stato affrontato e risolto, nonostante nelle commissioni come opposizione cerchiamo in ogni modo di dare il nostro contributo alla loro risoluzione. Purtroppo però questo non basta, poiché dovrebbe, il Consiglio comunale, riappropriarsi del ruolo deputato ad affrontare una discussione approfondita su tali questioni.

Abbellire qualche aiuola, non basta a realizzare ‘la Vibo che vorrei’. È ormai evidente a tutti – è la conclusione- il fallimento politico-amministrativo di Costa e della sua compagnia”.

 

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Comune di Vibo, Grillo (Ncd) chiede “un’urgente verifica di maggioranza”

“Posto che i miei rapporti col la maggior parte dei componenti del consiglio, e dei soggetti politici che hanno contribuito alla compagine di governo della città, rimangono saldamente ancorati ai valori di lealtà e all'insegna del rispetto reciproco, per l'onesta intellettuale che tutti mi riconoscono, e per la responsabilità che mi deriva nel dover rappresentare quei 1300 cittadini che hanno contribuito, con la lista Vibo Popolare, al successo del sindaco Costa, non posso rimanere inerte rispetto agli scenari preoccupanti che, secondo voci sempre più insistenti, si stanno delineando dentro palazzo Luigi Razza”. 

Lo afferma il segretario provinciale di Ncd Alfonso Grillo che sostiene: “sono anch'io convinto che bisogna cambiare marcia, e ancora più convinto che è necessario rivedere ruoli e rappresentanze in seno al governo della città.

I risultati fin qui ottenuti, insufficienti e inquadrabili nel segmento dell'ordinarietà, impongono delle scelte. 

Ma – aggiunge - non mi piace questo modo di operare, lo ritengo lesivo, destabilizzante, ben lontano da logiche di maggioranza.

Una maggioranza che si rispetti dovrebbe pretendere collegialità e rappresentanza. 

Nessuno si deve scandalizzare se l'attività politica attraverso i leader e i loro gruppi competono per la conquista della governance istituzionale, e attraverso essa trasformano le scelte in decisioni.

Ma continuando a ‘non’ essere forza di governo, e a ‘non’ comportarsi da maggioranza, alla fine bisognerà rassegnarsi, le scelte resteranno scelte e mai si tramuteranno in decisioni, e Vibo Valentia continuerà ad accusare gravi ritardi. 

Ciò che sorprende, invece, e non poco, è che questo semplice ed elementare concetto non venga recepito dal primo cittadino, al quale faccio appello affinché riprenda la strada che lo ha portato alla guida della città. 

Eppure – rileva Grillo - nella riunione di novembre, alla presenza di Mangialavori, Bruni ed il sottoscritto, era apparso abbastanza convinto e consapevole della necessità di cambiare musica, e aveva anche dato garanzie alle forze politiche. 

Ecco perché siamo sorpresi dalle manovre in solitaria, che, potranno anche apparire comode, ma non porteranno da nessuna parte. 

Mi aspetto, dunque, per ricredermi, che il sindaco sospenda ogni decisione e rispetti gli impegni assunti, serve urgentemente una verifica di maggioranza, un confronto con le forze politiche della coalizione che ha contribuito alla vittoria elettorale, prima che sia troppo tardi. 

Le richieste a sportello non possono diventare il metodo attraverso cui i soggetti politici scelgono ed ottengono i rappresentanti di governo.

Vibo Popolare, ad esempio, venuta meno la fiducia nell'assessore Scuticchio, non ha rappresentanza in seno all'organo di governo, e di ciò, mi auguro, il sindaco ne terrà conto, senza dover per questo ricorrere, per ricordarlo, ad espliciti quanto spiacevoli forzature. 

Mancano ancora tre anni alla scadenza naturale – conclude l’esponente del partito di Alfano - c'è tutto il tempo per recuperare, ma è necessario l'apporto e la collaborazione di tutti, sopratutto di coloro che in questi due anni hanno perso la fiducia perché trascurati, mortificati, o, addirittura, allontanati.

Il sindaco Costa, se vuole, ne ha la capacità e l'autorevolezza, non farlo sarebbe un gravissimo errore.

Bisogna scongiurare che la storia liquidi anche questa esperienza amministrativa come inconcludente e incapace di leggere i segni dei tempi che la città sta attraversando, si è ancora in tempo".

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Vibo contro la violenza sulle donne, incontro con Annalisa Insardà

Nella settimana che introduce alla Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, anche Vibo Valentia fa sentire la sua voce a sostegno di una battaglia culturale e sociale di rilevante attualità e drammaticità.

Per il secondo anno consecutivo l'associazione ViboInsieme, in sinergia con il Centro Anti Violenza Donne di Vibo Valentia, l'associazione Isola che non c'è, il comitato Provinciale Asi, i Comitati Due Sicilie Calabria, e con l'importante sostegno del Sistema Bibliotecario Vibonese, organizza un incontro sul tema.

Martedì 22 novembre 2016, alle ore 17,15, nell'auditorium Santa Chiara, in via Ruggero il Normanno, si parlerà di “No alla violenza sulle donne. Parliamone”. All'evento parteciperà quale madrina l'attrice Annalisa Insardà. Molto impegnata in teatro, l'attrice di Laureana di Borrello ha recitato anche in importanti ed impegnate produzioni tv, come “Questo è il mio paese” e “Lea”.

Interverranno: la vice presidente del Cavd e psicologa Caterina Patania, il poeta Pippo Prestia, l'avvocato Carmen Muzzì, la scrittrice Teresa Averta, Titti Marzano, presidente Onlus Isola che non c'è, e Vincenzo Chindamo, fratello della imprenditrice Maria recentemente e misteriosamente scomparsa a Limbadi. Il lavori saranno introdotti da Gilberto Floriani e moderati da Michele La Rocca.

Saranno presenti il sindaco Elio Costa e il presidente del Consiglio Comunale Stefano Luciano.

“Tra le motivazioni che ci hanno spinto a continuare l'esperienza intrapresa un anno fa – spiega Michele La Rocca, presidente di ViboInsieme – c'è ancora la consapevolezza che molto c'è da fare. I parlano da soli: oltre cento paesi sono ancora privi di una legislazione specifica contro la violenza domestica e più del settanta per cento delle donne nel mondo sono state vittime nel corso della loro vita di violenza fisica o sessuale da parte di uomini. I progressi nelle politiche nazionali volte a ridurre la violenza sulle donne sono stati significativi, ma molto rimane ancora da fare, e noi nel nostro piccolo vorremmo dare l'input ad una svolta culturale e sociale definitiva”.

L’ironia di Mangialavori sulle dichiarazioni di Magorno: “Premio Nobel per la ricostruzione dei fatti”

“La sortita politica di Magorno raggiunge, obiettivamente, vette letterarie impensabili. Le denunciate trame oscure, sottilissime e argute, ordite dal centrodestra per screditare l’onorevole Censore e assestare un colpo definitivo alle sacrosante ragioni del Sì referendario sono al limite del Premio Nobel. Bob Dylan può fare a meno di ritirare il controverso riconoscimento e l’Accademia svedese può volgere lo sguardo in terra di Calabria”.

Sono le ironiche e pungenti affermazioni del consigliere regionale Giuseppe Mangialavori che replica al segretario regionale del PD.

“Alla fin fine – sostiene l’esponente della Cdl - la dietrologia spadroneggia e giunge a conclusioni impensabili. Sorprende come non sia stato tirato in ballo Trump che per fare dispetto a Obama tifa naturalmente per il No referendario. A questo punto non rimane che attendere un’ufficiale presa di posizione della fantasia che si dissocerà dalla realtà con veemenza e fermezza. Giusto per dire qualcosa di banalmente prosaico, forse occorre spendere due parole. Il litigio che ha coinvolto il sindaco di Vibo e un deputato del maggiore partito d’Italia ha avuto un’eco massmediatica notevole e non poteva essere diversamente. Le implicazioni di natura umana – conclude Mangialavori - hanno indotto Forza Italia, principale soggetto di centrodestra, a non intervenire pubblicamente. Perché, cosa che probabilmente l’onorevole Magorno sottovaluta, anche in politica, in alcune circostanze, il silenzio è d’oro. In altre, addirittura di platino”.

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Battibecco Censore-Costa, Magorno: “In atto strategia della delegittimazione”

“In riferimento alla polemica intercorsa tra il sindaco della Città capoluogo di Vibo Valentia ed il Partito Democratico, abbiamo deciso di intervenire per chiudere definitivamente una vicenda paradossale per il modo in cui è stata rappresentata”.

Ad affermarlo è il segretario regionale del PD Ernesto Magorno che aggiunge: “si capisce bene, come la polemica strumentale che sta tenendo banco in questi giorni sulla vicenda, faccia parte di una strategia messa in atto dal centrodestra e da diversi gruppi trasversali per delegittimare il ruolo politico dell'on. Bruno Censore, al quale siamo legati da affetto e stima, che è politico di spessore morale e umano, nonchè uno dei dirigenti nazionali del Partito Democratico più attenti e attivi per la risoluzione delle ataviche problematiche che affliggono la nostra terra. 

Si è voluto artatamente puntare l'indice contro l'on. Censore – sostiene Magorno - per un comportamento dallo stesso mai tenuto, con l'intento di esporlo mediaticamente e negativamente, nonchè tutto il PD calabrese nel momento in cui il Partito si trova a combattere una dura battaglia in favore delle riforme costituzionali.

Comprendiamo – conclude - che il lavoro posto in essere dalla stragrande maggioranza del PD a favore del SI in occasione del referendum del 4 dicembre, crei fastidio a quella parte di politica che vede nelle riforme costituzionali la fine di una politica demagogica e poco rappresentativa dei cittadini, ma il PD andrà avanti per la sua strada a favore del cambiamento”.

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