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Provincia Vibo, Niglia a ministro Orlando: "Accelerare mobilità dei dipendenti verso il Tribunale"

"La visita istituzionale, a Vibo Valentia, da parte del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e le sue rassicurazioni, riguardo la permanenza e il non ridimensionamento del Tribunale, sono il segno tangibile che lo Stato non intende arretrare, in un territorio difficile qual è il nostro, nella lotta al malaffare e alla criminalità organizzata". Queste le riflessioni del presidente della Provincia, Andrea Niglia, dopo la trasferta, a Vibo Valentia, del titolare del dicastero della Giustizia. Per quanto riguarda i rapporti istituzionali tra l’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia e il Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del personale del Ministero di Giustizia, "Da diverso tempo, ormai, anche attraverso il “Patto Calabria Sicura”, - ricorda il presidente Niglia - personale della nostra dotazione organica è in forza al Tribunale di Vibo Valentia e alla Procura della Repubblica. La sempre maggiore pervasività della criminalità organizzata nel territorio provinciale, infatti, comporta interventi organizzativi e strutturali idonei ad aumentare la capacità di risposta del sistema della giustizia locale, dando seguito con più celerità alle attività giudiziarie. Da qui - evidenzia Niglia - anche la richiesta di procedura di mobilità per i suddetti dipendenti da tempo assegnati al Tribunale e alla Procura di Vibo, che la mia Amministrazione, alla luce della riforma in atto, ha inoltrato al Ministero della Giustizia e che  - siamo sicuri - la sensibilità del Ministro Orlando saprà rendere efficace nel minor tempo possibile".

 

Inizio anno scolastico: il pensiero del presidente della Provincia Niglia

"Agli alunni, alle loro famiglie, ai docenti, ai dirigenti, ai collaboratori scolastici e al personale di segreteria, rivolgo, a nome mio e del Consiglio provinciale della Provincia di Vibo Valentia, un sentito augurio di buon anno scolastico". Queste le prime righe del messaggio augurale che il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, ha indirizzato al variegato mondo della scuola Vibonese, in vista della prossima riapertura delle scuole. "La scuola è, ormai, divenuta l’istituzione cardine del nostro territorio, - ha evidenziato il presidente Niglia -. Sulla pubblica istruzione locale, infatti, sono incentrate, nel contempo, sia la formazione delle nuove generazioni, che importanti dinamiche di crescita culturale, sociale ed economica. Il riscatto e lo sviluppo della nostra realtà - ha aggiunto Niglia - passa, quindi, necessariamente da una scuola di qualità e al passo coi tempi. Per il Vibonese, poi, l’istituzione scuola - mette in evidenza il presidente della Provincia di Vibo - rappresenta un baluardo indispensabile per la diffusione della cultura della legalità, che è propedeutica e fondamentale ad ogni forma di lotta e repressione della criminalità organizzata. Ecco perché  - assicura Andrea Niglia - nonostante le ristrettezze economiche del nostro Ente, stiamo facendo di tutto per garantire scuole sicure ed un ambiente scolastico adeguato alle esigenze didattiche, educative e formative dei nostri allievi".   

 

Chiusura Prefettura, Niglia indignato: "Provincia di Vibo beffata e punita"

"La notizia letta sulla circolare diffusa dal Viminale è a dir poco scioccante". Il giudizio sferzante rivela l'attuale stato d'animo di Andrea Niglia, presidente della Provincia di Vibo Valentia che commenta, con parole miste fra l'incredulo e l'indignato, la decisione di sopprimere la Prefettura del capoluogo che sarà accorpata a quella di Catanzaro. "L’avvisaglia dei  mesi scorsi, materializzatasi nelle ultime ore, è un colpo da ko per il territorio della provincia di Vibo Valentia che deve ricorrere a tutte le sue energie - afferma il numero 1 dell'ente intermedio - per fronteggiare la scelta e lottare per la sua revoca. L’accorpamento della Prefettura di Vibo Valentia con quella di Catanzaro suona come una severa beffa sulle legittime aspettative di un’area che aveva trovato proprio nell’Ufficio Territoriale di Governo lo strumento più proficuo per combattere la pericolosità ambientale, favorire la più strenua difesa del posto di lavoro, dibattere  la problematica più scottante della società che soffre. Chi ha le idee chiare sa che la difficile situazione in cui versa tutto il territorio provinciale è stata al centro dello straordinario impegno degli Uffici della Prefettura che come si ricorderà operano ormai da diversi mesi e senza sosta pur di offrire il massimo sostegno a tutte le iniziative di lotta ingaggiate soprattutto dal mondo dei lavoratori vibonesi.  Le vicende legate ai lavoratori della Provincia, alle aziende che operano nei dintorni hanno trovato nella struttura della Prefettura non soltanto il conforto ideale quanto la disponibilità più piena per avviare a soluzione ogni tipo di problema. Ma è giusto anche evidenziare che  l’Ufficio territoriale di governo si è ampiamente distinto per l’opera esercitata in tutti i Comuni dove ha imposto la più sana correttezza politico amministrativa intervenendo in quelle realtà che hanno originato atti amministrativi discutibili e non consoni al più perfetto clima di legalità". "Il governo centrale - a parere di Niglia - non può non prendere atto che questa sorta di 'punizione' per la provincia di Vibo Valentia non può che diffondere sfiducia nelle popolazioni. Quelle stesse che avevano ripreso a sperare grazie alle garanzie offerte attraverso l’impegno della Prefettura. Tutto questo porta a dover creare una forte mobilitazione capace di impegnare le forze attive della politica, delle istituzioni, degli enti e delle associazioni pronti a promuovere un’azione di forte lotta per far retrocedere il Viminale dalle intenzioni manifestate nella circolare di queste ultime ore. La scelta suona come una severa condanna nei confronti di un territorio impegnato a recuperare la propria condizione proprio mediante il vigoroso aiuto della Prefettura che ha dimostrato, con le sue articolazioni operative, di poter interpretare le giuste esigenze di una provincia che ormai da anni lotta contro l’imperversare della delinquenza organizzata, la galoppante disoccupazione ed il freno ad ogni attività economica ed imprenditoriale.    Spetta, adesso, alle rappresentanze politiche ed istituzionali, ai sindacati e alle associazioni trovare un momento di forte condivisione su un progetto che dovrà propiziare le condizioni per annullare la penalizzante “volontà” del Viminale". "Bisogna metterci la faccia e far capire che il futuro di questa provincia - dichiara senza indugi il presidente Niglia - senza la Prefettura non può che finire alle ortiche".

Sopralluogo Trasversale delle Serre, Niglia amareggiato: "Mi ha escluso Censore"

«Il mancato invito ad assistere, in qualità di presidente della Provincia di Vibo Valentia, al sopralluogo per verificare lo stato dei lavori della Trasversale delle Serre, ritengo sia stato una mancanza di rispetto istituzionale nei riguardi del Vibonese». Come è sua consuetudine, non usa giri di parole il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, nell’esprimere il suo rammarico per non essere stato invitato a partecipare, dal presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio e dal parlamentare Bruno Censore,  all’ispezione effettuata sulle strade delle Serre, alla presenza del presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno e di diversi altri amministratori locali. «Una parte significativa dei lavori inerenti l’importante arteria stradale interessano il territorio della Provincia di Vibo Valentia  - evidenzia Niglia  - dunque, la nostra presenza all’iniziativa era utile e doverosa. Evidentemente il gran cerimoniere della manifestazione, come è nel suo stile, avrà tratto in inganno il governatore della Calabria, invitandolo ad una sorta di kermesse mediatica ad personam, che solo la serietà di Oliverio potrà evitare di rendere evanescente e fine a se stessa».  Andrea Niglia, stigmatizza, dunque, l’esclusione della Provincia di Vibo e attacca chi, a suo dire, «ha organizzato il tutto come se fosse un avvenimento di carattere familiare». Il presidente della Provincia di Vibo Valentia indica chiaramente il responsabile di tale boicottaggio. «Invito l’onorevole Bruno Censore ad avere comportamenti consoni all’importante ruolo istituzionale che ricopre ed a mettere al primo posto della sua azione politica l’interesse dei cittadini vibonesi e calabresi e non la sua carriera parlamentare». Niglia, addebita, inoltre, a Censore responsabilità di natura tecnica e politica, riguardo lo stato attuale dell’Ente che amministra: «La condizione di default della Provincia di Vibo - afferma, infatti, il presidente Niglia - è anche dovuta a chi, in passato, da revisore, non ha controllato a dovere e con la dovuta professionalità i conti dell’Ente. Ed ha, inoltre, condiviso le scelte politiche inerenti la gestione, attraverso i propri rappresentanti in Giunta e Consiglio provinciale. Sono abituato a dire apertamente quello che penso - rincara Niglia - e mi assumo la responsabilità delle mie affermazioni e delle mie azioni. Censore, invece, - come è ormai chiaro ai più - usa metodi machiavellici e si diletta, ad esempio, nell’esercizio di dettatura di interrogazioni parlamentari che mi riguardano, senza avere, però, il coraggio di firmarle». Il presidente della Provincia di Vibo Valentia, rivolgendosi, infine, al presidente della Regione, Mario Oliverio, lo invita, quindi, a: «Continuare ad amministrare la Calabria tutta, con la serietà e l’equilibrio fin qui dimostrati», ma nel contempo lo esorta «a guardarsi da chi apparentemente sostiene le sue nobili battaglie politiche per la crescita e lo sviluppo della regione, ma mira invece, prioritariamente, a preservare la propria poltrona».    

        

 

Sanità nel Vibonese, strali di Niglia contro Scura: "Occorre ribellarsi"

"Comprendo bene che il Commissario Straordinario per l’emergenza sanitaria in Calabria, Massimo Scura, non abbia il tempo necessario per visitare tutte le strutture pubbliche che vanno da Melito Porto Salvo a Castrovillari, ma, se non si rende conto de visu, come può ipotizzare il generale stato dei bisogni della sanità calabrese tutta?  Bastano le carte e le sostanziali indicazioni dei vertici di Aziende Ospedaliere e Aziende sanitarie  per dargli una concreta idea dello stato di salute vissuto da tutta la rete?  A domandarselo è Andrea Niglia, presidente della Provincia di Vibo Valentia. "Possiamo anche capire - sostiene - che diventa impossibile soddisfare la richiesta per intervenire su  tutte le “sofferenze” esistenti, sia a livello di struttura che di servizi, non comprendiamo però perché l’Asp di Vibo Valentia continui a recitare il ruolo di fanalino di coda in questa continua battaglia tra parenti poveri. L’assunzione di 27 medici, di cui 14 all’unità operativa di Pronto Soccorso, 10 infermieri, 10 operatori socio sanitari, 2 farmacisti e 4 dirigenti, per una spesa complessiva di 2 milioni, 351 mila euro l’anno, rappresenta il grande sforzo compiuto da Massimo Scura in risposta alle gravi difficoltà in cui si dibatte la sanità vibonese, certamente la più penalizzata, la più isolata, la meno considerata rispetto al reale fabbisogno di immediati ed inderogabili interventi. Una scelta che ha tradito in pieno le legittime aspettative dei cittadini vibonesi".  "Mi chiedo - è il quesito che si pone Niglia - se è giusto  l’effetto sblocco turn over per l’Asp di Vibo Valentia?  La decisione di Massimo Scura è assurda, impietosa e volta a far morire sul nascere ogni speranza connaturata all’idea di dare risposte più concrete ad una sanità che è stata, specie negli ultimi anni, nell’occhio del ciclone per il verificarsi di gravi ed avvilenti episodi che l’hanno vista protagonista, in negativo, sul palcoscenico nazionale. Ma tutto questo, evidentemente, per Massimo Scura ed i suoi più immediati collaboratori, non è bastato. Né sono serviti a niente i continui appelli che in maniera ricorrente anche l’opinione pubblica, attraverso i media,  ha  rivolto  a chi conta per tentare di cogliere un minimo di sensibilizzazione da decide per la sanità in Calabria.  Ma è, altrettanto, evidente che sulla “punizione” nei  confronti del pianeta sanità vibonese incombe l’incapacità politica e talvolta anche l’indifferenza e l’apatia che si sono impadroniti di classe politica e dirigente. Ritengo, pertanto, che una forte presa di posizione, a riguardo, debba essere presa dalla Conferenza dei sindaci, l’organo programmatorio che ha nei suoi compiti, tra l’altro, la “denuncia” dello stato di malessere e di sofferenza dei servizi della sanità su tutto il territorio ma soprattutto la “proposta” che ogni Amministrazione Comunale dovrebbe presentare all’attenzione di chi  ha il compito di valutare il complessivo stato di difficoltà esistente sul territorio provinciale. Credo che l’esito dell’intervento di Massimo Scura sulle gravi necessità vibonesi meriti una ferma reazione di condanna di tutti i Comuni che non possono non evidenziare lo stato di disagio e di difficoltà che il territorio accusa sia per l’inadeguata rete di servizi  forniti dalle strutture ospedaliere che per le altrettante deboli risposte fornite dai servizi che insistono anche sul  perimetro esterno ai presidi ospedalieri". "Le grandi e legittime attese dei cittadini vibonesi - secondo il presidente della Provincia - si sono infrante di fronte alle inconcludenti scelte di Massimo Scura che, dopo aver ignorato le reali esigenze rappresentate da parte dei vertici dell’Asp per portare la sanità vibonese alla “normalità”, non ha lasciato alcuna speranza per consentire ai vibonesi di dare, tra l’altro, una spallata al fenomeno dell’ emigrazione dell’ammalato.  Insomma chi sperava che Massimo Scura, seppur aiutato dall’inchiesta della Tgr Calabria, a conoscere più da vicino le criticità della Calabria che soffre, si fosse convinto che la sanità vibonese,  a due passi dal crollo, presentava tutte le credenziali  per meritare più attenzione, deve continuare a ricredersi. La cultura delle “pezze a destra e sinistra” continua a rimanere, infatti, l’unico modesto ed inconcludente  strumento per elargire piccole elemosine alla sanità vibonese che muore".

 

Riequilibrio bilancio Provincia, Niglia: “I sindaci condividono l’azione di rilancio”

C’erano 41 sindaci su 50 e, all’unanimità, hanno espresso parere favorevole all’approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. È stata, dunque, raggiunta non solo la maggioranza dei primi cittadini aventi diritto a partecipare all’Assemblea, ma anche quella degli abitanti della Provincia di Vibo Valentia rappresentati (145mila su 161mila). Ecco perché il presidente Andrea Niglia esulta ed esprime “soddisfazione per la fiducia manifestata dai sindaci, visto che non si trattava di un voto politico, ma decisivo per le sorti della Provincia e necessario per poter dare un nuovo contributo al complesso processo di sviluppo e per garantire il posto di lavoro al personale che rischia la mobilità, che è l’anticamera del licenziamento”. Niglia ha poi annunciato un’altra adunanza per settembre atta alla “riprogrammazione di strategie condivise relativamente ai settori che rimangono nelle nostre competenze” riconoscendo che “i sindaci sono oggi i responsabili della futura azione amministrativa, che può dare, pur in una situazione di ristrettezze finanziarie, una boccata d’ossigeno al territorio”. L’Assemblea ha inoltre delegato il presidente della Provincia a presentare una nota al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, al presidente della giunta regionale Mario Oliverio ed al prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno per chiedere “interventi immediati per la viabilità, che è il settore per il quale vengono maggiormente avvertiti i disagi”. Niglia ha infine offerto certezze per il pagamento, nei prossimi giorni, di un’altra mensilità ai dipendenti, dato che “l’anticipazione della Regione è già stata incamerata”.

Dissesto Provincia di Vibo: Niglia confida nel Governo Renzi

È stata indetta, per le ore 10, di lunedì 27 luglio prossimo, nella sala del Consiglio provinciale, l’Assemblea dei sindaci della Provincia di Vibo Valentia. I primi cittadini del vibonese, sono stati convocati dal presidente Andrea Niglia, così come prevede la legge Del Rio, per la presa d’adesione dell’ipotesi di bilancio di previsione stabilmente riequilibrato.  Subito dopo il pronunciamento dell’assemblea dei sindaci che, comunque - come sancito dalla legge n. 56 del 7 aprile 2014“Disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”, - non è vincolante ai fini della convalida dell’ipotesi di bilancio, il documento economico-finanziario dell’Ente, tornerà nuovamente in Consiglio per l’approvazione, dopodiché sarà sottoposto al vaglio definitivo del Ministero dell’Interno.  «Avvenuta l’approvazione da parte del Consiglio provinciale, martedì 28 luglio, sarò io stesso a recarmi a Roma, presso il Ministero dell’Interno, per consegnare copia del nostro documento contabile», ha affermato il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia.  «Siamo da settimane in stretto contatto con la commissione ministeriale deputata a valutare la nostra ipotesi di bilancio e, considerato il proficuo confronto intercorso, sono fiducioso riguardo il positivo esito finale, inerente l’iter di approvazione. Come ho dichiarato più volte, negli ultimi mesi, - ha aggiunto il presidente Niglia - stiamo dando il massimo per risollevare le sorti di un Ente che vive una situazione drammatica di default. Il nostro intento è quello di tornare, al più presto, alla normalità. Per poter dare servizi adeguati ai cittadini e dare respiro e dignità lavorativa ai dipendenti dell’Ente. I quali, con spirito di abnegazione, nonostante il ritardo nel pagamento degli stipendi, stanno riuscendo a conciliare comunque la propria attività professionale alla mobilitazione sindacale, garantendo quel minimo di servizi che, tra tante difficoltà, l’Ente riesce ancora ad erogare ai cittadini. Spero, pertanto, che il Governo Renzi, nell’approvazione dei prossimi atti legislativi sugli Enti Locali, - evidenzia il presidente della Provincia di Vibo Valentia - tenga in debita considerazione la nostra particolare situazione di dissesto, ed adotti, quindi, quei provvedimento che possano risolvere definitivamente la nostra delicata questione. Ad ogni modo, se ciò non dovesse avvenire, in tempi celeri, tenendo in considerazione le ultime significative aperture in termini di acquisizione di maggiore personale, da parte della Regione Calabria, ho chiesto ai sindaci del Vibonese di verificare se, nell'ambito della programmazione del fabbisogno del personale dei propri Comuni, possano essere attivate procedure di mobilità tra enti, alle quali possano aderire i dipendenti di questa Provincia. Sempre più convinto - conclude  Andrea Niglia - che, in questa fase così difficile, l'attività primaria di noi amministratori deve essere quella di scongiurare, ad ogni costo, eventuali situazioni di esubero o soprannumero in un così penalizzato territorio. Una realtà territoriale che, - mette in luce, infine, Niglia - come testimoniano i diversi atti intimidatori contro rappresentanti delle istituzioni, - quale quello subito, recentemente, dall’assessore comunale di Soriano, Anna Grillo, alla quale va la mia sentita solidarietà, - deve fare i conti con una criminalità sempre più pervasiva e pericolosa».

 

Provincia, Niglia: “Entro fine settimana il primo stipendio dei dipendenti”

Uno stipendio accreditato entro la fine di questa settimana ed un altro fra poco più di una decina di giorni. Arrivano a sorpresa le buone notizie per i dipendenti della Provincia di Vibo Valentia che, forse, a questo piccolo sorriso non ci speravano più. È il presidente Andrea Niglia a spiegare che, grazie ad un non meglio precisato recupero delle risorse necessarie, “siamo in grado di dare una prima boccata d’ossigeno ai dipendenti. I mandati – sostiene - sono già in banca e prima del week end i soldi saranno materialmente disponibili”. Questo passo – per carità, dovuto – va dunque ad aggiungersi all’altro, cioè quello relativo “all’anticipazione” da parte della Regione che dovrebbe concretizzarsi entro il 25 di questo mese. “Abbiamo lavorato seriamente ed in silenzio – afferma il n. 1 di palazzo ex Enel – badando molto agli impegni che abbiamo nei confronti dei cittadini e poco agli slogan. Il nostro obiettivo è ora quello di riuscire a fornire almeno i servizi essenziali”. Non viene esplicitata, ma si percepisce la volontà di puntualizzare tante situazioni, quasi per sfogare quell’amarezza derivante dall’essere stato il bersaglio di tante frecce velenose. Perchè in una provincia in cui le tracce del disinteresse della politica nei confronti del popolo si riscontrano in ogni residuo d’asfalto, le origini dei problemi sono da ricercare in quei periodi in cui le risorse venivano sperperate con disposizioni clientelari, e talvolta con complici bocche poco propense a denunciare, che hanno rubato il futuro delle nuove generazioni. E, oggi, c’è chi deve salire su un tetto per pretendere (ed ottenere) quanto dovuto.

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